Questa pagina del Vangelo secondo Luca ci annuncia una buona notizia: il Signore visita il suo popolo, la sua comunitร , lโumanitร intera, ciascuno di noi! Sรฌ, nel Vangelo secondo Luca, il Signore accoglie (cf. Lc 15,2) e visita (cf. Lc 19,44). Sono due verbi che caratterizzano lโamore, amore che toglie dallโisolamento sia accogliendo chiunque va a lui, sia facendo il primo passo, muovendosi e visitando.
Il tema della โvisitaโ di Dio รจ caro anche allโAntico Testamento, dove questa visita con cui Dio si fa prossimo allโuomo รจ sempre una visita di amore, una visita che intende donare la vita, che porta anzitutto, a chiunque, la pace, ed รจ questo atteggiamento che devono avere anche i discepoli di Gesรน nel loro incontrare gli uomini (cf. Lc 10,5).
Ma questa visita, questo amore, questa pace possono anche venire rifiutati, possono trovare opposizione, incredulitร , rigetto, finanche rigetto violento, come ha trovato Gesรน da parte di alcuni. E allora, invece di accogliere la pace e la vita, capita che noi scegliamo la guerra e la morte.
Ma Gesรน non gode di questo, Gesรน non gode della morte del peccatore, neanche di colui che lo ha respinto e che lo condannerร a morte, che gli รจ nemico. Gesรน piange su Gerusalemme, che andrร incontro alla propria rovina quando, alcuni decenni piรน tardi, verrร distrutta dallโesercito invasore romano. Gesรน non vuole che nemmeno il malvagio muoia, ma che si converta e viva, come giร si esprimeva il Signore mediante il profeta Ezechiele nellโAntico Testamento (cf. Ez 18,23.31-32; 33,11).
Dobbiamo avere ben presente questo atteggiamento di Gesรน quando capita che, di fronte al male che abbiamo subito, ci troviamo a desiderare che il nostro nemico la paghi e subisca un castigo, quando desideriamo vendetta, quando la rabbia per il dolore subito ci porta a desiderare il male del nostro nemico. Sรฌ, dobbiamo ammetterlo: noi siamo โmalvagiโ (cf. Lc 11,13).
- Pubblicitร -
Ma Gesรน non fa cosรฌ con nessuno, e neanche con noi. Lโamore con cui ama gli uomini e ciascun uomo lo porta a desiderare la vita di coloro che incontra, nonostante tutto, nonostante tutto il male che essi possono fargli, poichรฉ la loro vita, la nostra vita, รจ preziosa ai suoi occhi. E se per il male che abbiamo commesso โ male che รจ sempre, nella persona dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, anche verso di lui (cf. Mt 25,41-46) โ, noi andiamo verso la nostra rovina, Gesรน piange su di noi, come pianse su Gerusalemme, i cui capi religiosi non lo avevano riconosciuto e lo avevano rifiutato.
Cosรฌ, il ritorno al Signore รจ sempre possibile: non รจ mai troppo tardi, non si dร male troppo grande che possiamo aver commesso che ci possa impedire di essere da lui ri-accolti con amore e con gioia, poichรฉ egli non gode della rovina del malvagio.
Ma questo ritorno implica che noi riconosciamo di essere stati infedeli, di aver commesso il male, di essere stati malvagi. Difficile, a volte, ammetterlo. Forse capita che siamo mossi a tornare a lui solo dallโinfelicitร e dal bisogno in cui veniamo a trovarci a causa nostra, ma anche allora, ci annuncia Gesรน, il ritorno รจ reso possibile dallโamore di un Padre misericordioso (cf. Lc 15,11-32)!
A noi sta decidere se gettarci o no fra le sue braccia.
sorella Cecilia
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui
