Chiunque vive e crede in me, non morirร in eterno
Dopo aver contemplato nella solennitร di ieri la gloria di tutti i santi e la Gerusalemme celeste, oggi siamo invitati dalla chiesa a fare memoria dei morti, a pregare per tutti coloro che hanno camminato prima di noi, che ci hanno anche accompagnato, ci hanno dato la vita e ci hanno lasciato.
Nella prima Lettura abbiamo ascoltato il racconto di Giobbe, uomo timorato di Dio, sul quale si scatena tanta sofferenza. Quante volte capita di sentire, attraverso i telegiornali, notizie di guerra, di violenza, di fame, di morte e quante volte dentro di noi ci poniamo la domanda: โma perchรฉ Dio permette tanto dolore, tanta sofferenza?โ. A questa nostra domanda risponde Giobbe il quale smonta anzitutto lโidea del dolore come conseguenza della punizione divina per colpe compiute dallโuomo. Dio non punisce, non usa malattia, dolore, morte per vendicarsi del nostro peccato. Questo non รจ il nostro Dio, il Dio della rivelazione biblica. Dio รจ Amore! Giobbe, abbiamo ascoltato, non spiega il dolore, ma lo vive nella compagnia e nella fiducia di quel Dio – che prima o poi verrร in aiuto del suo fedele – che lo rende partecipe di un disegno piรน grande e che ha il suo compimento nella visione piena e totale del Padre dopo, scrive lโautore sacro, ยซche questa mia pelle sarร strappata via, senza la mia carne, vedrรฒ Dio. Io lo vedrรฒ, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altroยป. Sรฌ, un giorno anche noi contempleremo il Signore e ยซlo vedremo cosรฌ come egli รจยป (cf 1Gv 3, 2).
Nel salmo 26, infatti, il salmista esprime tutta la sua fiducia nellโintervento salvifico del Signore che non abbandona chi confida in lui ed esaudirร lโardente desiderio di ogni fedele di contemplare il suo volto e la sua bontร nella terra dei viventi.
Il cristiano, dunque, deve avere piena fiducia nellโamore gratuito di Dio Padre che ha mandato nel mondo il suo unigenito Figlio il quale รจ morto per ognuno di noi, mentre eravamo ancora immersi nei nostri peccati. San Paolo, infatti, scrive: ยซDio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo รจ morto per noiยป (II Lettura). A maggior ragione, continua lโapostolo delle genti, ora che siamo suoi figli grazie al sacrificio di Gesรน, che ci ha giustificati nel suo sangue, lโOnnipotente ci salverร e ci donerร la vita eterna per mezzo del suo amatissimo Figlio.
Ed infine, nel brano del vangelo di Giovanni, si parla della risurrezione. La risurrezione รจ la promessa che Gesรน fa agli uomini, a coloro che Dio gli ha dato: in questo modo egli ci aiuta a vincere la paura della morte e del giudizio, quellโevento in cui ciascuno di noi starร davanti a Dio per rendere conto delle proprie azioni (cf Ap 20, 12). ยซColui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuoriยป, dice Gesรน. Il cristiano รจ colui che va al Figlio ogni giorno, anche se questo suo movimento รจ contraddetto da tante cadute; il cristiano si allontana e ritorna, si ribella e si converte, si rialza dal peccato per riprendere la sequela del suo Signore. Ebbene, il Signore ยซnon lo respinge, ma lo risuscita nellโultimo giornoยป; abbracciandolo nel suo amore, gli dona la remissione dei peccati e lo conduce definitivamente alla vita eterna, e agisce cosรฌ perchรฉ ha assunto in profonditร la volontร di Dio: ยซQuesta infatti รจ la volontร del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo resusciterรฒ nellโultimo giornoยป.
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Per lโevangelista Giovanni credere in Gesรน, Figlio di Dio fatto carne e rivelatore dellโamore del Padre, รจ lโunica via di accesso alla vita eterna. Ma cosa significa credere in Gesรน? Credere in Cristo Signore non รจ un fatto intellettuale o di parole, รจ invece adesione alla sua persona, sequela, ascolto vitale della sua parola e realizzazione del suo ยซcomandamentoยป di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati (cf Gv 13, 34). Credere in Gesรน, dunque, significa vivere ogni giorno quellโamore che lui stesso ha vissuto in modo pieno verso Dio e i nostri fratelli.
A chi crede in lui il Signore assicura la risurrezione e la vita eterna nella casa del Padre. A conferma di questa sua promessa egli, facendo la volontร del Padre suo e Padre nostro, si lascerร innalzare da terra, per attirare tutti a sรฉ (cf Gv 12, 32-33). Perรฒ, una volta risorto e asceso al cielo, ยซpreparerร un posto, per ciascuno di noi, nella casa di suo Padre, dove vi sono molte dimoreยป (cf Gv 14, 2-3).
Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 1-12a
ย
In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
ย
ยซBeati i poveri in spirito,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchรฉ saranno consolati.
Beati i miti,
perchรฉ avranno in ereditร la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchรฉ saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchรฉ troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchรฉ vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchรฉ saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieliยป.
Parola del Signore
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risesciterรฒ nell’ultimo giorno.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 37-40
In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซTutto ciรฒ che il Padre mi dร , verrร a me: colui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuori, perchรฉ sono disceso dal cielo non per fare la mia volontร , ma la volontร di colui che mi ha mandato. E questa รจ la volontร di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti รจ la volontร del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giornoยป.
Parola del Signore
