don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 8 Ottobre 2019

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GESU’ HA SCELTO TE, LA SUA PARTE MIGLIORE, PERCHE’ TU SCELGA LUI, LA TUA PARTE MIGLIORE, L’UNICA BUONA

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Maria, “disoccupata” e felice:ย agli occhi di Marta, spenti su ยซquelle di quaggiรนยป, la “sorella” รจย immagine dello scandalo della Chiesa che cerca le ยซcose di lassรนยป. Ascoltare invece di fare? รˆ lo scandalo nostro, di ogni giorno. La sveglia al mattino ci trova giร  inquieti e pre-occupati: abbiamo dato il cuore alle ยซcose della terraยป per “inciamparci” rovinosamente. Corriamo, riempiamo le agende di impegni, trasciniamo marito, moglie, figli e amici nella stessa girandola, per ritrovarci ogni giorno piรน esausti e infelici. Nulla si realizza perchรฉ nulla ci sazia.ย “Accogliamo” e “serviamo” Gesรน, ma senza laย gioia pienaย con la quale Zaccheo รจ sceso dall’albero per ospitare Gesรน. Era un peccatore, non si aspettava l’auto-invito del Signore, le sue parole l’avevano spiazzato: “Oggiย convieneย che io entri a casa tua”. Le abbiamo sentite queste parole, oppure siamo ancora convinti di avere invitato noi il Signore? Ci siamo sentiti amati, oggi per esempio, senza alcun merito, per pura Grazia?ย Gesรน aveva “scelto” quella casa, come una primizia. Il verbo usato da Luca nei riguardi di Maria che si รจ “scelta” la parte migliore, in tutto il Nuovo Testamento ha Dio e Gesรน come soggetto. Solo qui ha un soggetto umano. Una donna, l’unica, tra tutti quelli che erano a contatto con Gesรน, cheย lo ha scelto come in una liturgia nuziale.ย Era arrivato il suo diletto, lo sposo per il quale era nata. Qualcosa in fondo al suo cuore le stava dicendo che era Lui, e nessun altro. Come accade a due fidanzati, nel momento in cui, al di lร  dei difetti, delle differenze, anche e soprattutto al di lร  della passione, sentono comeย un sigillo nel cuore, la certezza che sono stati “scelti e messi da parte” da Dio l’uno per l’altro: “Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga”. Maria si era sentita amata cosรฌ da Gesรน: un amore che l’aveva scelta prima di essere formata nel seno materno, prima di ogni peccato, e che ha continuato a guardarla sempre cosรฌ: “Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia.ย Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo”. L’amore di Gesรนย desiderava lei, cosรฌ come era. E quell’amore l’avrebbe riportata alla libertร  e alla felicitร  per cui era venuta al mondo; entrando nella loro casa Gesรน l’aveva trasformata nel Regno della Grazia: quella casa era divenuta come il Paradiso al quale anelava, dove non vi รจ nulla da preoccuparsi, perchรฉ Dio provvede a tutto per i suoi figli. La voce di Gesรน aveva trasfigurato quelle stanze: “Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte”. Maria lo sapeva, era lei l’amata che Gesรน era venuto a cercare. Nulla della sua storia gli era estraneo; la sua casa, i suoi giorni, d’un tratto erano un’altra cosa. Lo sguardo di Gesรน aveva attirato il suo cuore, e ora anche lei vedeva tutto avvolto in una luce che schiariva ogni cosa. Per questo era ai suoi piedi, per donargli se stessa. Perfino i peccati, le debolezze, gli errori, le nevrosi, attirati in quell’amore eranoย balsamoย eย mirra,ย miele,ย vinoย eย latteย da offrire a Cristo. Dove e in chi trovare un amore cosรฌ? Solo ora quella casa era davvero la sua casa, perchรฉ Gesรน l’aveva scelta a sua dimora, trasformandola in una primizia del Paradiso perduto; vi abitava in un modo nuovo, sconosciuto alla carne obbligata a faticare e sudare per un pezzo di pane: stava sperimentando la Grazia, poteva riposare ai piedi dell’Amato, non doveva piรน preoccuparsi di nulla, c’era Lui, e Lui era tutto: “Le grandi acque”, infatti, “non possono spegnere l’amore nรฉ i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio”.ย 

Maria non sapeva perchรฉ l’aveva “scelta” tra tante, in fondo non le importava neppure. Aveva trovato l’Amato: il suo compimento era Lui, la pienezza di ogni istante, la “bellezza” e la “bontร ” fatta carne e parola per fare “bella” e “buona” la sua vita. Non si trattava di mettere in fila affetti e occupazioni, e stabilire una gerarchia. Si trattava di lasciarsi amare, perchรฉ la “scelta” innamorata di Gesรน giungesse sino a lei; bastava abbandonarsi, come un bimbo in braccio a sua madre. E’ l’unica cosa che ci chiede il Signore: sederci ai suoi piedi, come un discepolo, e ascoltarlo; lasciar fare a Lui, permettendogli di amarci come solo Lui sa. Chi lo incontra, infatti, come Maria non puรฒ piรน farne a meno, lo abbraccia e non lo lascia piรน. Ascoltato, non si smette piรน di stare seduti ai suoi piedi e porgere l’orecchio alle sue parole.ย Il suo amore รจ cosรฌ grande, infinito, incomparabile, che si impone da sรฉ, oltre ogni paragone. E’ fuori gara, perchรฉ รจ l’unico che ha vinto la morte, cosรฌ grande da abbracciare ogni peccato e consumarlo nella misericordia. Chi lo ha sperimentato, ha toccato il Cielo: lo ha visto, ne ha gustato le primizie. Tutto il resto non ha piรน potere di rapire e soggiogare la mente e il cuore. Maria ha trovato in Gesรน la sua vocazione, la sua vita originale: era stata “scelta”, anche se debole, povera, proprio perchรฉ era nulla agli occhi del mondo, ignobile e disprezzata. E da quel momento, ogni suo istante era perfetto:ย in ogni pensiero, parola e gesto, Gesรน non desiderava altro che offrirle quello che Lui aveva giร  scelto. Perchรฉ per Gesรน, la parte buona, la migliore, era proprio Maria, e nulla gliela avrebbe tolta: aveva dato la sua vita per lei.ย 

Marta, invece, non aveva sperimentato ancora quell’amore. Era ancora sulla soglia, aspettava l’amato, ma non l’aveva riconosciuto. Era ancora convinta di averlo scelto lei. Come quando in un matrimonio si pensa di aver scelto l’altro perchรฉ innamorati di qualcosa, dello sguardo, degli occhi o del carattere. E cosรฌ ci si infila nello stesso atteggiamento di Marta, finendo con il preoccuparsi di molte cose, per tralasciare l’unica necessaria. Se non รจ Cristo ad aver scelto per primo noi e il coniuge, noi e il fidanzato, noi e la comunitร  cristiana nella quale camminiamo nella fede, ci si spenderร  nel tentativo di piacere all’altro per mantenere vivo il primo sentimento; uno sforzo impossibile, sfiancante, per apparire, per fare, per dare, per reggere l’urto con l’alteritร  che prima o poi appare. E allora sarร  sempre giudizio ed esigenza, e un senso di ingiustizia che evapora ogni sentimento; non c’era amore, perchรฉ non ci si รจ sentiti amati e scelti gratuitamente. Era carne, erano “molti servizi” che “distoglievano” il cuore dall’essenziale, dalla veritร  e dall’autenticitร .ย Erano pensieri e gesti destinati alla corruzione, relazioni che sono “tolte”, irrimediabilmente; come accadde aย Marta che viveva ancora sulla terra, prigioniera del mondo, dove non esiste gratuitร , ma duro lavoro, sforzi, ed esigenti contabilitร  affettive.

Per lei non era “necessario” che Gesรน entrasse a casa sua. Lo amava certo, ma nella carne, e per questoย non si era accorta che,ย quando c’รจ Gesรน, si รจ sempre suoi ospiti, perchรฉ ogni casa รจ la sua, ogni vita รจ la sua, ogni istante รจ il suo…ย Spesso pensiamo anche noi allo stesso modo: Gesรน non รจ “l’unico necessario”, Lui รจ accanto alle nostre concupiscenze, e molto altro viene prima… Gli affetti ad esempio, le attenzioni e la stima. E, piรน di ogni altra,ย la giustizia nelle relazioni. Non a caso Marta e Maria sono “sorelle”: ci parlano delle nostre famiglie, dei matrimoni, dei fidanzamenti, delle amicizie. Ci parlano della Chiesa, la “donna” che “accoglie Cristo nella sua casa” ogni istante.ย E, come in quella di Marta e Maria, quante rivendicazioni nelle nostre case… Quante Marta si aggirano per sale e sacrestie delle nostre parrocchie.. Quantaย malizia si nasconde dietro ai nostri “molti servizi” di madri e di padri, di preti e suore, maestri e catechisti… E quanta ipocrisia…ย Sempre a chiedere giustizia, frustrati e delusi: “Signore,ย non tโ€™importa nullaย che mia sorella mi abbia lasciataย solaย a servire?”.ย Lo crediamo insensibile alle nostre ragioni, indifferente alla nostra solitudine. Ma come, proprio la sorella, proprio la moglie, il marito, il parroco o il fratello, proprio chi dovrebbe essere al nostro fianco nel “servizio” ci lascia “soli”?ย E Gesรน? Niente, non ci dร  ragione, mai.ย Ma รจ proprio questo il suo amore immenso, con il quale purifica tutto quello che non รจ “necessario” per la salvezza, a noi e ai fratelli.ย Lo stesso con il quale ha amato Marta: non le ha reso la giustizia che cercava, neanche una parola di comprensione. Gesรน, infatti, ama Marta e ciascuno di noi non come vorrebbe la nostra carne che esige la propria giustizia.ย Gesรน ci ama mostrandoci Maria, nostra “sorella”, proprio quella che disprezziamo e giudichiamo.ย Anche lei, come noi, รจ figlia della stesso padre e della stessa madre. Anche lei รจ stata creata da Dio e rigenerata nella Chiesa. E’, infatti,ย l’immagine della parte di noi che abbiamo nascosto sotto i detriti dell’orgoglio.ย Maria ascolta perchรฉ รจ innamorata e disarmata. Nulla piรน la ยซpreoccupaยป, le ยซcose della terraยป trovano il suo cuore ยซoccupatoยป dallโ€™unico Ospite ยซbuono e necessarioยป capace di saziare ogni desiderio. Era felice Maria, non aveva bisogno d’altro, aveva sperimentato che niente รจ “necessario”: neanche l’affetto, la stima, la salute o il denaro. Non sono “necessari” neanche la famiglia, i figli, o il ministero, perchรฉ passa la scena di questo mondo, e possiamo perdere tutto in un istante. Un ictus eย tac, un prete non puรฒ piรน predicare, e un padre non puรฒ lavorare e parlare con i suoi figli o unirsi a sua moglie…

Maria lo aveva capito e per questo stava dove era Gesรน, e lo guardava come quando un ragazzo fissa estasiato gli occhi della sua amata, e ascolterebbe le sue parole per mesi. Amiamo cosรฌ Cristo? Abbiamo conosciuto davvero il suo amore? Forse ancora no, forse speriamo ancora dalla terra il Cielo che non puรฒ darci. Forse ci deve essere ancora “tolto” quello che occupa il nostro cuore. Solo allora potremo accogliere lo Sposo che viene a casa nostra, nella gratitudine e nella gioia. Ma coraggio, oggi Gesรน viene a destare Maria in noi, per accendere l’amore nel nostro cuore, l’unico che genera il servizio autentico, il compimento della volontร  di Dio. Sรฌ, perchรฉ servire Gesรน รจ, essenzialmente, stare “seduti ai suoi piedi, e ascoltare la sua parola”. Questo รจ l’amore rivelato sul Sinai: se non si ascolta non si puรฒ obbedire, si รจ incapaci di compere la volontร  del Padre, che รจ quella di donare noi stessi gratuitamente. Se non si ascolta si seguiranno solo i propri istinti. Per questo Gesรน viene a casa nostra, nella Chiesa, la nostra comunitร , e, illuminandoci con la sua Parola ci annuncia: “Marta, Marta – Paolo, Paolo, Lucia, Lucia – tu – sรฌ proprio tu ed io -ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola cโ€™รจ bisogno”. Guarda che ti sto “togliendo” con amore quello che ti sta facendo male, che ti “agita” e ti “affanna”, impedendoti di amare. Chi non odia tutto ciรฒ che usurpa il posto di Dio, infatti, non puรฒ essere mio discepolo, non puรฒ seguirmi per entrare con me al banchetto di nozze. Per questo non ti meravigliare se non riesci a parlare con tuo figlio, se tuo marito non riesce a capirti, se sul lavoro ti stanno umiliando, se non hai soldi, se sei malato, se hai lo sfratto. Hai messo il tuo cuore in tutti questi “servizi”, che hanno “pre-occupato” il mio posto. E ora vengo a riprendermelo, perchรฉ ti amo. Anche oggi, come quel giorno nel Tempio, Gesรน purificherร  i nostri cuori con la Croce. Chiediamogli allora di non resistere alla sua opera, e di “sederci” e “ascoltare” la Parola capace di farci liberi e di vincere ogni resistenza, schiudendo il nostro cuore perchรฉ accolga il suo amore.

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Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Marta lo ospitรฒ. Maria ha scelto la parte migliore.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesรน entrรฒ in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitรฒ.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: ยซSignore, non tโ€™importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiutiยป. Ma il Signore le rispose: ยซMarta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola cโ€™รจ bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarร  toltaยป.

Parola del Signore.

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