Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 4 Ottobre 2019

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Il Signore designa โ€œaltriโ€ discepoli: nel brano evangelico odierno Luca presenta un secondo invio di missionari dopo quello dei dodici apostoli (cf. Lc 9,1-6). Questa nuova missione ha unโ€™estensione universale (il numero degli inviati corrisponde a quello delle nazioni nel pensiero rabbinico) nella quale siamo noi stessi coinvolti.

I settantadue sono inviati โ€œa due a due davanti al Signoreโ€ (cf. v. 1): la missione non รจ mai opera individualista, ma comprende sempre una dimensione comunitaria, passa attraverso una pluralitร  di voci. Inoltre Gesรน invia i settantadue davanti a sรฉ: essi arrivano per primi, ma apprestano il terreno perchรฉ sia lui a potersi manifestare attraverso le condizioni che avranno predisposto. Il cuore della missione non รจ altro che la preparazione della venuta di Gesรน, e non la deve mai voler sostituire o affrettare.

Per questo i discepoli non decidono spontaneamente della propria missione e non la intraprendono di loro iniziativa; essa viene loro invece indicata dal Signore, il quale li costituisce โ€œcome agnelli in mezzo a lupiโ€ (v. 3). Il segno del discepolo autentico non รจ la forza, lโ€™efficienza, la combattivitร , bensรฌ la vulnerabilitร , il carattere inerme. Gli inviati non hanno che le loro mani nude e la fragilitร  della loro parola per condividere la buona notizia in mezzo alle tempeste e alle contraddizioni. Possono tuttavia avanzare senza paura: il primo agnello divorato dai lupi non รจ forse stato Cristo stesso, che in quanto Agnello pasquale promette un rovesciamento e una feconditร  anche nelle situazioni piรน disperate? Si tratta per i discepoli di ricordare che non possono essere da piรน del proprio maestro (cf. Lc 6,40; Mt 10,24).

Come lui, rinunceranno ai beni eccessivi, non si ingombreranno di strategie esteriormente avvincenti, ma sceglieranno la sobrietร , la leggerezza, lโ€™immediatezza. Gli agnelli non portano nรฉ armi nรฉ difese: il loro affidarsi solo a Dio testimonierร  dellโ€™autenticitร  del loro operare. Come il messaggio che essi trasmettono dipende soprattutto dalla disponibilitร  a riceverlo da parte di chi lโ€™ascolta, cosรฌ la loro sopravvivenza stessa sarร  lasciata non alla propria responsabilitร  ma alla generositร  e allโ€™accoglienza altrui.

Eserciteranno la pace, ma senza imporla. Sanno perรฒ che essa รจ primordiale: la pace infatti รจ per loro la โ€œprimaโ€ parola da condividere (cf. v. 5). E se cโ€™รจ una reciprocitร  di pace, lโ€™incontro avverrร . Sennรฒ la pace ritornerร  su chi lโ€™ha inviata (cf. v. 6), come la colomba di Noรจ ritorna nellโ€™arca quando non trova terra sulla quale fermarsi (cf. Gen 8,8-9). Se la pace non รจ condivisa, almeno non abbandoni i discepoli, chiamati a mantenerla anche in ambienti inospitali.

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Nelle case nelle quali verranno accolti cureranno i malati come segno del Regno veniente. La predicazione in effetti non si riduce a sole parole, ma passa anche attraverso atti concreti di attenzione, di cura, di sollecitudine. La prossimitร  di Dio si fa cosรฌ sensibile, a portata di cuore e di preghiera.

Perfino in caso di non accoglienza i discepoli proclameranno ancora il Regno: โ€œSappiate perรฒ che il regno di Dio รจ vicinoโ€, risponderanno a chi li avrร  respinti (v. 11). Sanno infatti che il giudizio non dipende da loro, ma da colui che li invia a tempo e controtempo. Il rigetto e lโ€™opposizione non annullano la buona notizia.

fratel Matthias

Fonte

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Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Marco
Mt 11, 25-30

In quel tempo Gesรน disse:
ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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