Le tre persone che si propongono di seguire il cammino di Gesรน o vengono da lui chiamate mostrano tutte le difficoltร e le resistenze che si accompagnano allโintraprendere e a portare avanti il cammino dietro a Gesรน. Tre incontri che parlano alle nostre vite, smascherando atteggiamenti che noi stessi mettiamo in atto nella nostra sequela.
Una persona si presenta a Gesรน e proclama che lo seguirร ovunque lui vada. Gesรน gli risponde con un detto che cerca di svegliarlo alla dimensione di precarietร , di rinuncia, di povertร , di mancanza e dunque di perdita di sicurezze che la sequela comporta. Chi segue il Figlio dellโuomo non puรฒ nemmeno contare su quelle precarie e relative sicurezze che sono una tana, un nido, un rifugio, su cui persino gli animali possono contare. C’รจ una perdita sul piano affettivo che si verifica con la sequela radicale, cโรจ un distacco da un grembo materno rassicurante, cโรจ il rischio di non accoglienza. Questo โ dice Gesรน allโuomo che si era offerto per la sequela, ma lo dice anche a noi โ va messo in conto: โNon pensiate di essere sempre accolti, sempre riconosciuti, sempre avvolti da un grembo affettivo protettivoโ.ย
Una seconda persona viene chiamata da Gesรน stesso: โSeguimiโ (v. 59). Se nel primo incontro Gesรน pone lโesigenza di un distacco netto dal grembo materno, da un alveo securizzante affettivo, qui egli chiede un distacco netto dalla figura paterna, facendo balenare una radicalitร implacabile: chiede adesione immediata, senza indugi, ma anche una rottura con lโordine del dovere, dovere familiare anzitutto, ma anche religioso e sociale, come seppellire il padre. Cโรจ un restare fedele a ordini famigliari, sociali e religiosi che diventa un tenere compagnia ai morti (โmorti che seppelliscono i loro mortiโ: v. 60). Chi continua a vivere sotto lโombra lunga della madre o del padre anche in etร adulta o in situazioni di vita altra, resta ancora nella sfera di influenza della morte, dร potere alla morte su di sรฉ. Da parte sua, chi li ha generati deve saperli lasciare andare, altrimenti da grembo generante diviene tomba divorante. Si rischia di restare schiavi di un passato che si fa costantemente presente e impedisce il futuro.
Infine, unโultima persona che, anche lei, si propone di seguire Gesรน, ma anteponendo una condizione: โTi seguirรฒ, ma prima permetti che mi congedi da quelli di casa miaโ (v. 61). Si tratta del difetto grave di chi pone condizioni alla radicalitร cristiana. Qui ciรฒ che viene preposto รจ il congedo da quelli della famiglia: dopo il richiamo a madre e padre, ecco ora il piรน ampio gruppo parentale. A dire la potenza del richiamo familiare, della relazionalitร affettiva famigliare su chi deve crescere a vita autonoma e adulta e inoltrarsi in unโaltra vita. Ci sono legami con il passato che occorre recidere, altrimenti non si inizierร mai una vita nuova e si resterร sempre nella vecchia.
A noi tutti, dunque, il monito che questo passo evangelico rivolge, ripreso anche all’inizio della nostra regola monastica: โUna volta messo mano allโaratro, non volgerti indietro: mosso dallo Spirito santo, vaโ avanti sulle tracce di Gesรน, tuo maestro, tuo Signore, verso il tuo unico padre: Dio!โ (Regola di Bose 2).
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fratel Matteo
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Lc 9,57-62
In quel tempoย 57mentre Gesรน e i discepoli camminavano per la strada, un tale gli disse: ยซTi seguirรฒ dovunque tu vadaยป.ย 58E Gesรน gli rispose: ยซLe volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capoยป.ย 59A un altro disse: ยซSeguimiยป. E costui rispose: ยซSignore, permettimi di andare prima a seppellire mio padreยป.ย 60Gli replicรฒ: ยซLascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dioยป.ย 61Un altro disse: ยซTi seguirรฒ, Signore; prima perรฒ lascia che io mi congedi da quelli di casa miaยป.ย 62Ma Gesรน gli rispose: ยซNessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro รจ adatto per il regno di Dioยป.
