don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo di oggi 29 Settembre 2019

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Lโ€™inferno รจ una festa senza invitati

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOย (ANNO C)

La pagina del vangelo di domenica scorsa si chiudeva con un detto sapienziale di Gesรน: non si possono servire due padroniโ€ฆ Dio e la ricchezza. Lโ€™evangelista Luca riferisce che i farisei, attaccati al denaro, sbeffeggiavano Gesรน che denunciava il loro comportamento ipocrita. Essi si ritenevano giusti davanti agli uomini e, come tali, alimentavano lโ€™idea che la ricchezza fosse segno della benedizione di Dio e, parimenti, la povertร  fosse lo stigma della sua maledizione. Questa concezione religiosa distorta allarga il divario tra Dio e gli uomini e la separazione degli uomini tra di loro. La venalitร  contrasta con la fedeltร , sicchรฉ Dio e le persone vengono usati e poi scartati quando non sono piรน di gradimento. Gesรน infatti parla di adulterio, indicando con questo peccato quello dโ€™idolatria e di sfruttamento delle persone.ย 

La parabola รจ costruita fondamentalmente di due scene che non vanno lette solamente come consecutive sul piano temporale, ma anche come due punti di vista, quello degli uomini e quello di Dio. Poco prima Gesรน aveva detto ai farisei: โ€œVoi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciรฒ che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio รจ cosa abominevoleโ€ (v. 15). Infatti nella prima scena รจ presentata una persona ricca, senza nome, cioรจ senza una identitร  definita, e Lazzaro, una persona povera.ย 

Lโ€™uomo รจ presentato in modo molto affascinante per cui gli altri potrebbero commentare: beato lui! Mentre Lazzaro รจ lo scarto tra gli scartati: รจ alla porta insieme con lโ€™immondizia e gli fanno compagnia i cani, simbolo degli impuri e gli esclusi, che non competono con lui nellโ€™accaparrarsi il cibo dai rifiuti ma gli leccano le ferite. Il primo ha tante cose, il secondo ha chi lo consola. Il ricco epulone si comporta in maniera opposta allโ€™amministratore della parabola di domenica scorsa che invece si โ€œconverteโ€ a guadagnare lโ€™amicizia dei poveri piuttosto che accumulare per sรฉ ricchezze che poi dovrร  lasciare.ย 

La prima scena descrive lo sfarzo, lโ€™opulenza e lโ€™allegria del ricco dentro casa sua e la miseria, condivisa con i cani, di lazzaro che รจ fuori. Questo รจ lo sguardo dei farisei che separano i โ€œbenedettiโ€, che stanno dentro la casa di Dio, partecipano a solenni riti con paramenti sontuosi e offrono sacrifici di comunione che culminano in lauti banchetti, e i Lazzaro che sono fuori, gli esclusi, i rifiuti.

La descrizione del ricco epulone indugia sul vestito e sul cibo. Il ricco non ha nome perchรฉ la sua identitร  propria รจ nascosta dai titoli, riconoscimenti e presunti meriti. I quotidiani lauti banchetti dicono lโ€™insaziabilitร  nella ricerca del piacere. Non si mangia per nutrirsi ma per gonfiarsi. La ricerca ossessiva dellโ€™approvazione degli altri e del piacere porta ad un drammatico svuotamento interiore e isolamento sociale.

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La parabola del ricco epulone e di Lazzaro passa dal punto dellโ€™osservazione umana in cui non si esprime un giudizio ma si descrive la realtร , al punto di vista di Dio. Egli fa giustizia ai poveri, come annuncia Amos nella prima lettura, e dona loro quella ricompensa che รจ riservata a tutti coloro che gli rimangono fedeli anche nei momenti della prova. Non cโ€™รจ la condanna ma solo il dono che viene accolto da chi si รจ fatto accogliente che si perde per chi invece ha scelto di essere refrattario.

Arriva per tutti il momento della morte che rivela il modo con cui Dio vede le cose. Non si tratta di una ricompensa o punizione che Dio dร , quanto invece la rivelazione di ciรฒ che lโ€™uomo ha scelto di essere. Il ricco รจ solo, vuoto, mancante, mentre Lazzaro รจ con il padre Abramo e partecipa con lui alla pace, cioรจ alla pienezza del bene. La morte accomuna tutti e al contempo essa sancisce definitivamente le separazioni che abbiamo posto durante la vita. Se lโ€™attaccamento ai beni terreni ci ha resi indifferenti, chiusi in noi stessi, preferendo essi alle persone, soprattutto a quelle piรน vicine, la morte viene a rendere definitiva la scelta fatta.ย 

Il dialogo tra Abramo e il ricco รจ fatto di due preghiere in cui si chiede lโ€™aiuto di Lazzaro affinchรฉ allevi le sue sofferenze e vada ad ammonire i suoi cinque fratelli rivelando loro le conseguenze di una vita vissuta inutilmente. Entrambe le suppliche vengono respinte perchรฉ se le mie scelte creano una distanza dagli altri, non posso chiedere che siano questi a venire da me. Se innalzo muri e rompo i ponti come posso chiedere che Dio e gli altri mi aiutino? Se credo che la vera benedizione รจ avere a disposizione tanti beni, se ho preferito accumulare titoli e onori per dimostrare a me stesso e agli altri quanto valgo, ho giร  ricevuto la mia ricompensa, che perรฒ svanisce ben presto lasciandomi nei tormenti della solitudine. Invece se nella povertร  trovo comunque il modo di condividere e fare comunione, allora sono consolato e il mio cuore รจ nella gioia.

Anche la seconda richiesta viene respinta perchรฉ la Legge e i profeti, cioรจ la Parola di Dio, giร  contiene lโ€™invito a scegliere se imboccare la via dellโ€™obbedienza a Dio per la vita o dellโ€™indifferenza per la morte.

Si potrebbe obiettare che il ricco non ha fatto nulla di male per andare agli inferi e Lazzaro non sembra abbia fatto qualcosa di particolarmente buono per meritare il paradiso. Infatti quello che viene descritto รจ lo stile di vita condotto. Quello del ricco รจ dipendente dal piacere, quello di Lazzaro รจ caratterizzato dalla mite attesa dellโ€™aiuto di Dio. Lโ€™attaccamento alla ricchezza porta a bruciare di aviditร  e a chiudersi nellโ€™indifferenza, mentre vivere le prove della vita confidando in Dio e aprendosi alla comunione fraterna garantisce la vera benedizione che รจ la vita eterna.

Noi che ascoltiamo la Parola di Dio siamo ancora in tempo perchรฉ possiamo assumere il Suo punto di vista che รจ quello piรน vero. Lasciamoci scuotere dalla Parola di Dio perchรฉ, iniziando la rivoluzione a partire da noi stessi, possiamo renderci conto di quanto sia vera e bella la promessa di Gesรน: โ€œVado a prepararvi un posto perchรฉ dove sono io siate anche voiโ€.

Il paradiso non si conquista a scapito degli altri, ma solamente con gli altri perchรฉ il paradiso non รจ il traguardo da tagliare ma una festa di famiglia da preparare e da vivere come festeggiati.

Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Letture della
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Ora cesserร  lโ€™orgia dei dissoluti.

Dal libro del profeta Amos
Am 6,1a.4-7

ย 
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti dโ€™avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dellโ€™arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti piรน raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciรฒ ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserร  lโ€™orgia dei dissoluti.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 145 (146)

R. Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dร  il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
ย 
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi รจ caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
ย 
Egli sostiene lโ€™orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.

Seconda Lettura

Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 6,11-16

ย 
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietร , alla fede, alla caritร , alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
ย 
Davanti a Dio, che dร  vita a tutte le cose, e a Gesรน Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesรน Cristo,
che al tempo stabilito sarร  a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede lโ€™immortalitร 
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto nรฉ puรฒ vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ย 
ยซCโ€™era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
ย 
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โ€œPadre Abramo, abbi pietร  di me e manda Lazzaro a intingere nellโ€™acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ€.
ย 
Ma Abramo rispose: โ€œFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ€.
ย 
E quello replicรฒ: โ€œAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโ€™essi in questo luogo di tormentoโ€. Ma Abramo rispose: โ€œHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ€. E lui replicรฒ: โ€œNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร  da loro, si convertirannoโ€. Abramo rispose: โ€œSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโ€ยป.

Parola del Signore

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