In questa pagina evangelica stupisce anzitutto la libertร di Gesรน nei confronti di sua madre e degli altri suoi famigliari i quali, semplicemente e anche con discrezione (โstando fuoriโ), si sono recati da lui per incontrarlo. La sua risposta a chi gli riferisce di quella visita, suona dura ed eccessiva alle nostre orecchie. Nessun sentimento di pietร filiale o di affezione fraterna sembra abitarlo. Quasi a dire una durezza che Gesรน impone anche a se stesso: mettere ordine nellโamore significa anche darsi ordini a cui obbedire. ร come se questa indicazione evangelica contenesse in filigrana il lavoro di ascesi, cioรจ di lotta con se stesso che Gesรน compie e che lo porta a volere e a vivere dellโessenziale, cioรจ del primato della parola e della volontร di Dio. Per Gesรน lโascolto fattivo, lโascoltare e mettere in pratica la parola di Dio attua una rinascita, una rigenerazione: lo rende appartenente a Colui di cui ascolta e fa la parola, il Dio Padre, abbร . La volontร di Dio espressa dalla parola di Dio diviene la volontร di Gesรน stesso.
Ed ecco che Gesรน estende tutto questo ai discepoli: con durezza e chiarezza egli afferma che โmia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in praticaโ. Nella comunitร dei credenti il criterio di appartenenza e prossimitร non รจ dato dai legami di sangue, ma dal fare la volontร di Dio, dallโascoltare e mettere in pratica la parola di Dio che รจ presente nelle parole stesse di Gesรน. Viene qui posto un criterio ecclesiologico decisivo: il superamento del legame di sangue, del vincolo familiare, ma anche etnico. Lโappartenenza alla comunitร di Gesรน non ha altro criterio che quello dinamico dellโascolto e della pratica della parola di Dio: non vi sono appartenenze di diritto o acquisite una volta per tutte come quelle che discendono dai vincoli di sangue o connesse al legame etnico o clanico o nazionale. Nella comunitร eucaristica โnon cโรจ piรน nรฉ giudeo nรฉ greco, nรฉ schiavo nรฉ libero, nรฉ maschio nรฉ femminaโ (Gal 3,28). Se il legame familiare pone in uno stato e stabilisce in un destino, invece la prossimitร e la relazione fondata sullโascolto della parola di Dio situano la persona in una vocazione e la proiettano nella libertร , ovvero, nella regione rischiosa della responsabilitร , della scelta, delle prioritร da custodire, dei โnoโ da dire per salvaguardare il โsรฌโ grande e decisivo.
Come ha ben compreso Dietrich Bonhoeffer, la centralitร della parola di Dio รจ decisiva per costruire una comunione spirituale e non psichica, non fusionale. Egli scrive: โNella comunione spirituale regna solo la Parola di Dio; nella comunione psichica accanto alla Parola domina ancora lโuomo dotato di particolari forze, di esperienza, di disposizioni suggestivo-magiche. Lร il legame รจ dato solo dalla Parola di Dio, qui il legame รจ anche un tentativo di vincolare lโaltro a sรฉ. Lร ogni potenza, gloria e signoria รจ data allo Spirito santo; qui si cercano e si coltivano sfere di potere e di influsso personaliโ.
fratel Luciano
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Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8, 19-21
In quel tempo, andarono da Gesรน la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: ยซTua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vedertiยป.
Ma egli rispose loro: ยซMia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in praticaยป.
Parola del Signore
