Commento al Vangelo di domenica 1 Settembre 2019 – p. Alessandro Cortesi op

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โ€œFiglio nella tua attivitร  sii modesto, sarai amato dallโ€™uomo gradito a Dio. Quanto piรน sei grande tanto piรน umiliati; cosรฌ troverai grazia davanti al Signore; perchรฉ grande รจ la potenza del Signore e dagli umili egli รจ glorificatoโ€.

Lโ€™umiltร  รจ attitudine che fa rimanere con i piedi per terra (humus). Porta a tener sempre presente la differenza tra la terra e il cielo, e soprattutto a mantenere coscienza del limite della propria vita. Anche le azioni che rendono โ€˜grandiโ€™ di fronte agli uomini, hanno le loro radici profonde nellโ€™humus di un dono: non possiamo dire โ€˜nostroโ€™ fino in fondo il cammino compiuto. Esso รจ piuttosto fioritura di una gratuitร  che precede sempre, di doni da riconoscere con umiltร . Lโ€™attitudine del vantarsi rivela immaturitร  e incapacitร  di giudicare, una radicale insipienza di fronte alla vita.

Gesรน pronuncia una parabola a partire dal suo sguardo alla vita, osservando gli invitati nella casa di uno dei capi dei farisei: โ€œQuando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchรฉ non ci sia un altro invitato piรน ragguardevole di te e colui che ti ha invitato venga a dirti: cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare lโ€™ultimo postoโ€.

Eโ€™ una questione di posti. Tanto spesso anche nella nostra esperienza quotidiana il problema del posto รจ rilevante: dal โ€˜postoโ€™ prenotato e difeso con durezza quando si sale su un mezzo pubblico, al โ€˜postoโ€™ come ruolo nella societร , nel lavoro. Cโ€™รจ chi occupa i primi posti e chi allโ€™ultimo posto o senza posto: il nostro mondo sempre piรน sta divenendo la โ€˜societร  dei senzaโ€ฆโ€™: senza diritti, senza posti da rivendicare, senza cura e attenzione.

Cosรฌ chi sta ai primi posti nella societร  รจ considerato piรน importante di altri, da riverire nel riconoscimento di meriti e capacitร . Ed รจ bene che ai primi posti, i posti di responsabilitร , di guida, di orientamento stiano persone che si distinguono per competenza, per preparazione, per faticosa acquisizione di esperienza e studio. Talvolta tuttavia chi รจ ai primi posti lo deve ad appoggi, a privilegi, a facilitazioni avute, quando non a malaffare. Ma nello stare in un posto nella vita cโ€™รจ modo e modo di atteggiarsi: ci puรฒ essere la modalitร  di chi dร  spazio solo a chi รจ tra i primi ed attua disprezzo verso chi sta agli ultimi posti.

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Gesรน non intende elaborare una teoria sui ruoli nella societร . Propone invece con la sua parabola un cambiamento radicale da un modo di vivere secondo una mentalitร  di competizione, teso a superare gli altri. Propone uno stile di vita alternativo, in cui i rapporti sono intesi come opportunitร  di un cammino insieme, dove la vita dellโ€™altro รจ vista come parte della mia stessa vita: un cammino solidale.

Ma nella parabola di Gesรน non cโ€™รจ innanzitutto un messaggio che smaschera ogni arrivismo, la pretesa di essersi fatti da sรฉ, il vanto vuoto. Il messaggio profondo della parabola ha una valenza propriamente teologica: Gesรน sta parlando del volto del Padre. E tale messaggio implica la proposta rivoluzionaria di una modalitร  di rapporti nuovi in cui venga superata la discriminazione e la disuguaglianza.

Eโ€™ infatti il Padre โ€˜colui che invita alla festa di nozze. Eโ€™ lui lโ€™unico che puรฒ dire โ€˜Amico, passa piรน avanti!โ€™. Lโ€™annuncio al centro della parabola riguarda il volto di Dio come โ€˜colui che invitaโ€™: รจ invito a scorgere lโ€™annuncio della grazia del Dio che chiama โ€˜amiciโ€™ i suoi commensali. Da qui deriva la responsabilitร  di vivere nella propria vita la testimonianza di questa scoperta: โ€œQuando dai un pranzo o una cenaโ€ฆ invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai beato perchรฉ non hanno da contraccambiartiโ€™.

Il regno di Dio apre ad una situazione nuova di rapporti in cui lโ€™attenzione principale รจ per coloro che sono agli ultimi posti. La nuova regola che Gesรน propone ai suoi รจ di fare come il padre, che invita, che fa salire. Eโ€™ lโ€™invito a prendere le parti di chi sta allโ€™ultimo posto, di chi era considerato da escludere. Anche lo stare ai primi posti non ha altro senso se non quello di farsi accanto, nel sostegno e nella compagnia , condividendo il posto di chi รจ piรน svantaggiato. Eโ€™ occasione di dare, quando qualcosa si ha, sapendo di aver ricevuto, e di farlo con semplicitร . Il suo invito รจ a far salire al primo posto chiamando โ€˜amiciโ€™ tutti coloro da cui non si puรฒ avere contraccambio: perchรฉ la gratuitร  รจ il volto di Dio.

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Letture della
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.

Dal libro del Sirร cide
Sir 3,19-21.30.31 (NV) [gr. 3,17-20.28-29]

Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato piรน di un uomo generoso.
Quanto piรน sei grande, tanto piรน fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
ย 
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perchรฉ grande รจ la potenza del Signore,
e dagli umili egli รจ glorificato.
ย 
Per la misera condizione del superbo non c’รจ rimedio,
perchรฉ in lui รจ radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento รจ quanto desidera il saggio.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 67 (68)

R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.

I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore รจ il suo nome. R.
ย 
Padre degli orfani e difensore delle vedove
รจ Dio nella sua santa dimora.
A chi รจ solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
ย 
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta ereditร  tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontร ,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R.

Seconda Lettura

Vi siete accostati al monte Sion, alla cittร  del Dio vivente.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.22-24a

ย 
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile nรฉ a un fuoco ardente nรฉ a oscuritร , tenebra e tempesta, nรฉ a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere piรน a loro la parola.
ย 
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla cittร  del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, allโ€™adunanza festosa e allโ€™assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesรน, mediatore dellโ€™alleanza nuova.

Parola di Dio

Vangelo

Chiunque si esalta sarร  umiliato, e chi si umilia sarร  esaltato.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 1.7-14

Avvenne che un sabato Gesรน si recรฒ a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: ยซQuando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchรฉ non ci sia un altro invitato piรน degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: โ€œCรจdigli il posto!โ€. Allora dovrai con vergogna occupare lโ€™ultimo posto. Invece, quando sei invitato, vaโ€™ a metterti allโ€™ultimo posto, perchรฉ quando viene colui che ti ha invitato ti dica: โ€œAmico, vieni piรน avanti!โ€. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, e chi si umilia sarร  esaltatoยป.
Disse poi a colui che lโ€™aveva invitato: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโ€™essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.

Parola del Signore

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia. Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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