Essere riconosciuti
Durante la sua salita a Gerusalemme, passando attraverso cittร e villaggi e predicando come un profeta a coloro che venivano ad ascoltarlo, Gesรน si sente rivolgere questa domanda da qualcuno in mezzo alla folla: โSignore, sono pochi quelli che si salvano?โ. ร una domanda che abita ancora oggi i nostri cuori: la salvezza sarร riservata a pochi giusti oppure la misericordia di Dio aprirร le porte del cielo a molti?
Il problema della salvezza implica che il Signore vada verso Gerusalemme, abbracci la croce per noi, per la nostra salvezza: non siamo noi che ci salviamo, ma siamo continuamente dei salvati. Il problema non รจ chiedere se a salvarsi sono pochi o molti, perchรฉ Cristo si dona sulla croce per la salvezza di tutti e fra le lacrime vede chi sceglie di rimanere lontano, di non accogliere questo dono, ma lottare per riuscire ad entrare per la porta del Regno che รจ stretta . Questa porta stretta non รจ tale tanto per lo spazio, ma per il tempo cioรจ รจ una porta che verrร chiusa prima o poi. Ha un tempo in cui รจ aperta, in cui รจ lโoccasione di salvezza ma prima o poi โil padrone di casa si alzerร e chiuderร la portaโ. Siamo chiamati nellโoggi della nostra vita alla vigilanza, a discernere bene come scegliere di condurre la vita secondo il Vangelo.
Gesรน non risponde direttamente ma proclama con chiarezza ciรฒ che รจ urgente per tutti coloro che lo ascoltano: โSforzatevi (lottate- agonรญzesthe) di entrare per la porta stretta, perchรฉ molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riuscirannoโ. Ciรฒ che Gesรน mette in evidenza, negando un interesse per il numero dei salvati, รจ la necessitร , lโurgenza della lotta. Nessuna illusione: la sequela di Gesรน รจ a caro prezzo, costa fatica e impegno, richiede di combattere con le armi spirituali, a volte fino allโagonia, alla lotta davanti alla morte, come lโha vissuta Gesรน (cf. Lc 22,44). Il Salvatore รจ sempre solo il Signore, ma a noi รจ chiesto di entrare per questa porta stretta e se viviamo del Vangelo non รจ uguale vivere nel peccato oppure no, obbedire o non obbedire a Dio, vivere ciรฒ in cui diciamo di credere o usare solo le parole. Le semplici cose di ogni giorno hanno un peso e sono lโoccasione che ci รจ data per entrare al banchetto di nozze del Signore.
โAbbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazzeโ. Quanti sono rimasti fuori non ne comprendono il motivo e continuano a pregare e a chiedere lโapertura della porta, ricordando le loro relazioni con il Signore stesso, tutte relazioni religiose, tutte le azioni che hanno vissuto e per le quali ora aspettavano una ricompensa mostrando di non avere imparato dal Maestro la gratuitร dellโamore che lui predicava nelle piazze. Ai loro occhi quanto vissuto, ritenuto vicinanza e comunione con il Signore dovrebbe far cambiare la sua decisione e quindi indurlo ad aprire la porta a gente che si ritiene conosciuta da lui, che pensa di vantare meriti dovuti allโappartenenza religiosa.
โVoi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!โ. Il Signore contesta la veritร di una vicinanza e di una comunione vantata da quelli che sono respinti, perchรฉ giudica che durante la vita non hanno operato la giustizia, sono stati dei malfattori, anche se formalmente ascoltavano la predicazione di Gesรน ed erano ospiti alla sua tavola, ma il loro vivere non veniva da Lui, il Signore non ne riconosce lโorigine. Questo รจ un ammonimento che noi cristiani, che ci diciamo discepoli e discepole di Gesรน, non prendiamo sul serio. Purtroppo i nostri gesti liturgici, lโappartenenza alla parrocchia, la frequentazione dei pastori posti dal Signore nella sua chiesa, sovente possono diventare sicurezze false, che quasi ci impediscono di chiederci se quotidianamente siamo operatori di bene, cioรจ abbiamo un comportamento che nutre il bene comune, oppure operatori di male, con parole che dividono e calunniano, con sentimenti di inimicizia e di orgoglio, con comportamenti omissivi, che non fanno il bene. Magari non commettiamo il male seminando violenza, ma basta che pensiamo al nostro comportamento omissivo, a quando non vediamo lโaltro e non ci impegniamo per colui che รจ nel bisogno, affamato, assetato, immigrato, nudo, malato, in carcere (cf. Mt 25,31-46)โฆ
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Noi crediamo di essere nellโintimitร con il Signore, assidui alla sua presenza, ascoltatori della sua Parola, nutriti dai sacramenti, ma domandiamoci se a questo corrisponde ciรฒ che il Signore domanda come impegno, urgenza, amore verso gli altri. Solo se lo riconosciamo nei volti dei fratelli, solo se viviamo quellโamore e quella giustizia che lui ci ha testimoniato in parole e opere, solo se saremo tra gli ultimi che non hanno nulla da pretendere o da vantare, saremo a nostra volta riconosciuti dal Signore e siederemo a mensa non solo con Lui, ma anche con i fratelli che giungono da ogni confine della terra. Lโunico segno di riconoscimento e di appartenenza sarร lโ aver accolto la sua salvezza, lโessersi riconosciuti bisognosi di essere salvati e in questa attesa aver continuato ad amare i fratelli nella giustizia che รจ la sua misericordia.
Cโรจ un tempo in cui occorreva il nostro gesto dโamore, cโรจ un tempo che ci chiede di stare accanto ad un fratello. Mangiamo con lui, ascoltiamo la sua parola, ma i nostri atti possono non arrivare dallโintimitร con Lui. La condanna รจ essere allontanati da Cristo, perchรฉ lโessere con lui รจ il paradiso. Scriveva santโAgostino: โIn quel giorno molti che si ritenevano dentro si scopriranno fuori, mentre molti che pensavano di essere fuori saranno trovati dentroโ. Capovolgimento della situazione e delle precedenze: i primi invitati, i primi destinatari della buona notizia appariranno gli ultimi, addirittura saranno fuori dal Regno, mentre proprio quelli che non si supponevano vicini a Dio troveranno posto al banchetto del Regno.
Oggi che occasione mi dร Cristo per stare con lui? Quale porta stretta devo varcare fidandomi di Lui? Quale amore che ha radice in Lui devo imparare e vivere la mia giornata?
Commento a cura delle Clarisse di S. Gata Feltrie
Letture della
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 66,18b-21
ย
Cosรฌ dice il Signore:
ย
ยซIo verrรฒ a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
ย
Io porrรฒ in essi un segno e manderรฒ i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
ย
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme โ dice il Signore โ, come i figli dโIsraele portano lโofferta in vasi puri nel tempio del Signore.
ย
Anche tra loro mi prenderรฒ sacerdoti levรฌti, dice il Signoreยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Salmo 116 (117)
R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
ย
Perchรฉ forte รจ il suo amore per noi
e la fedeltร del Signore dura per sempre. R.
Seconda Lettura
Il Signore corregge colui che egli ama.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13
ย
Fratelli, avete giร dimenticato lโesortazione a voi rivolta come a figli:
ยซFiglio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere dโanimo quando sei ripreso da lui;
perchรฉ il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlioยป.
ย
ร per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual รจ il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, perรฒ, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciรฒ, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perchรฉ il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Parola di Dio
Vangelo
Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Lc 13, 22-30
In quel tempo, Gesรน passava insegnando per cittร e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: ยซSignore, sono pochi quelli che si salvano?ยป.
Disse loro: ยซSforzatevi di entrare per la porta stretta, perchรฉ molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerร e chiuderร la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: โSignore, aprici!โ. Ma egli vi risponderร : โNon so di dove sieteโ. Allora comincerete a dire: โAbbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazzeโ. Ma egli vi dichiarerร : โVoi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!โ.
Lร ci sarร pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimiยป.
Parola del Signore
