A guardare da vicino, il Signore ci spiazza ancora. Ti senti stanco e quindi non hai piรน molta voglia di metterti in cammino, di fare altra fatica? Lโinvito che Gesรน ti rivolge รจ a muoverti, a non bloccarti nella situazione in cui adesso ti trovi, a venire verso di lui. Ti senti e ti riconosci โun oppressoโโ, uno schiacciato dal peso della vita? Il Signore non si spaventa a usare proprio con te lโimmagine del giogo. Un giogo che lui descrive come dolce, leggero, un ristoro. Come fa a dire cosรฌ? Forse lo fa perchรฉ lui per primo vive questa esperienza. Possiamo imparare da lui quello che anche lui impara sulla sua pelle.
La stanchezza spirituale e fisica non รจ forse la condizione ultima del figlio di Dio. Gli viene donato di continuare a camminare, anche lรฌ dove tutto sembra irrimediabilmente finito. Non รจ una questione di forza di volontร , ma la possibilitร di accogliere il dono di essere rialzato. Accogliere il dono gratuito di Dio con dolcezza, con gratitudine, con mitezza.
Il peso oggettivo dellโoppressione, dellโingiustizia, del peccato รจ qualcosa che sta a cuore a Dio. Lui รจ giร allโopera, anche prima di te. Tu che ti sentivi solo nella tua oppressione puoi trovare in lui un compagno fedele, un amico prezioso. Qualcuno che non si arrende alla prima difficoltร . Qualcuno che ti aiuta a percepire meglio la consistenza dellโoppressione che prima ti schiacciava, fino a poter guardare i tuoi vecchi gioghi con occhi diversi.
Con lui al tuo fianco lโimportante non รจ piรน la percezione del peso, ma il sollievo della sua presenza. La dolcezza di sentire che lui non teme di prendere il peso su di sรฉ, non smette di โgiogareโ con noi, per noi.
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
