
1Re 19,16.19-21/Gal 5,1.13-18/ Lc 9,51-62
Discepoli di Gesรน?
Chi รจ Gesรน per me?
Cosรฌ, domenica scorsa, il Signore ci invitava e provocava.
Chi รจ il discepolo per Gesรน? Chi sono io, per lui?
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Ora tocca a lui parlare. E a noi rispondere, se ce la sentiamo.
Diventare discepoli del Dio di Gesรน รจ un impegno che dura tutta la vita, che richiede molta energia e molta veritร con noi stessi.
La posta in gioco รจ alta: il senso stesso della vita, scoprire la ragione del nostro esistere e il disegno nascosto dietro gli eventi della Storia.
Gesรน non รจ un rabbรฌ bramoso di discepoli, nรฉ abbassa il tiro per raccogliere la folla, nรฉ cede a compromessi per suscitare consensi: diversamente dai guru di ieri e di oggi non desidera essere famoso, nรฉ di avere folle plaudenti. Egli vuole solo annunciare il Regno, mostrare lo splendido e inatteso volto del Padre.
Contrariamente a quanto avveniva con i rabbini del suo tempo, Gesรน non si fa scegliere, ma sceglie i discepoli e pone loro condizioni tuttโaltro che scontateโฆ
Un Maestro risoluto
Le condizioni per diventare discepoli di Gesรน sono motivate dal livello della sfida: egli vuole discepoli disposti a mettersi in gioco totalmente, non soltanto nel momento mistico della vita.
La pagina di oggi รจ introdotta dal fatto che Gesรน risolutamente sโincammina verso Gerusalemme, luogo dove lโannuncio del Vangelo verrร messo alla prova. Gesรน indurisce il volto, assume pienamente la sfida: si incammina senza indugio verso la cittร che uccide i profeti, che massacra ogni opinione, che annienta ogni novitร creduta pericolosa.
Gesรน รจ disposto a morire per raccontare il vero volto di Dio.
Dai suoi discepoli pretende la stessa convinzione.
Attenti ai mistici
Una convinzione che non puรฒ mai diventare violenza, anche solo verbale, anche per una buona causa. La sconfortante figuraccia di Giovanni il mistico ammonisce i fratelli che, nel percorso di fede, hanno avuto la gioia di sperimentare la dolcezza della preghiera e della meditazione, del silenzio e della contemplazione, raggiungendo vette spirituali non abituali.
Lโavere ricevuto enormi grazie non ci mette al riparo da clamorosi errori, tanto peggiori quanto motivati da presunte rivelazioni interiori.
Il discepolo รจ un amante della pace, un pacifista pacificato, uno che sa che la scelta del Vangelo รจ โ appunto โ una scelta, uno che sa valutare il fallimento del proprio annuncio nella paziente logica del Vangelo.
Non basta una bella esperienza di fede per avere un cuore convertito, nรฉ unโintensa vita di preghiera per non cadere nel rischio di fanatismo e di intolleranza.
Quante volte misuriamo la nostra pastorale dai risultati, convinti – in teoria โ che ciรฒ che a noi รจ chiesto รจ solo di seminare, depressi, in realtร , se non vediamo dei frutti.
Animo, fratelli sacerdoti, se il vostro sforzo non รจ apprezzato e capito.
Coraggio, educatori e catechisti, se il vostro servizio umile e fedele non รจ valorizzato.
La logica del Regno ci fa credere che Dio solo suscita la fede. Il discepolo dimora nella pace, perchรฉ sa che รจ il Maestro che annuncia e conosce, e noi a corrergli dietroโฆ
Altri errori
Il discepolo che segue colui che non ha dove posare il capo, non cerca Dio per placare la propria insicurezza. Tanti, troppi cristiani, hanno un rapporto con Dio intimista e rassicurante, si rivolgono a Dio per avere certezze, fanno della propria fede una cuccia, un nido, sono spaventati dal โmondoโ, che vedono sempre come un luogo pieno di pericoli, non escono dalla propria parrocchia, dal proprio movimento, perchรฉ intimoriti da una logica anti-evangelica che non riescono ad accogliere con serenitร e criticitร . Il Maestro Gesรน, invece, non ha dove posare il capo, non ha un comodo nido in cui nascondere i propri discepoli.
Il discepolo che segue il Signore della vita, colui che รจ piรน di ogni affetto, piรน di ogni relazione, piรน di ogni emozione, chiede di ridimensionare anche i rapporti famigliari, nella logica del Vangelo, sapendo che anche lโamore piรน assoluto, piรน intenso รจ sempre e solo penultimo rispetto alla totalitร assoluta di Dio.
Perciรฒ il discepolo di Gesรน abbandona i sentimenti mortiferi, le relazioni allโapparenza splendide ma che, a volte, nascondono ambiguitร e schiavitรน.
Il discepolo vive lโamore, ogni amore, i rapporti, ogni rapporto, come un riflesso adulto e maturo dellโamore che Dio riversa nel proprio cuore, sapendo che anche i rapporti famigliari rischiano di diventare mortiferi, se cadono nella trappola del ruolo senza nutrirsi dellโautenticitร e del rispetto. Non basta avere generato un bambino per essere padre, non basta allattare un neonato per essere madre. Gesรน sa che i rapporti di discepolato, talora, sono piรน intensi e veri degli stanchi rapporti famigliari. E ci invita a lasciare i morti seppellire i morti e a giocare la nostra vita nella totalitร del dono di sรฉ.
Il discepolo che segue Gesรน, sempre proteso al futuro, non resta inchiodato al proprio passato, non resta tassellato alle proprie abitudini, non si nasconde dietro il โsi รจ sempre fatto cosรฌโ, guarda avanti, punta la fine del campo, รจ piรน attento a tenere in profonditร lโaratro, che a verificare ciรฒ che ha fatto, voltandosi indietro. Troppe volte le nostre comunitร sono piรน preoccupate a conservare, che a far vivere il Vangelo. Troppe volte la logica soggiacente alle nostre scelte di Chiesa รจ quella della tutela di un privilegio, del mantenimento disperato di uno status quo che, perรฒ ci allontana dal Maestro.
Mannaggia
Inquietante, vero?
Ogni volta che leggo questo Vangelo non so se abbandonare il cattolicesimoโฆ
E mi interrogo, mi chiedo se โ sul serio, per davvero โ io voglio vivere con questo Maestro.
Ma Gesรน non ci dice queste cose per scoraggiarci, tuttโaltro.
Vuole veritร , autenticitร , persone disposte a mettersi a nudo di fronte allโassoluto di Dio.
ร cosรฌ esigente perchรฉ vuole uomini e donne autentici, non animali impauriti da sacrestia o evangelizzatori fanatici. Uomini e donne riempiti dalla gioia della ricerca, dal fascino del Rabbรฌ, che mettono le proprie energie a servizio del Regno.
Lo seguiremo?
