IL DONO DI DIO CHE CI CONSEGNA AL MONDO
In mezzo a tante chiacchiere sulla moralitร e la giustizia, il Vangelo di oggi ci inchioda tutti alla veritร : le nostre opere “in chi”ย sono fatte? Scrive San Giacomo che la fede senza le opere รจ morta. Per dire che se non si esplicita in un agire concreto รจ una fede senza vita, ferma a uno stadio intellettuale o pseudo-mistico, ma priva del soffio dello Spirito. Nel Vangelo di Giovanni fede e opere quasi coincidono: lโopera per eccellenza, infatti, รจ credere. Eโ lโopera “fatta in Dio”, che spalanca le porte della vita alla luce.ย Credere รจ appoggiarsi, credere รจ rimanere nel Signore.ย Tutto, infatti, nel Vangelo di Giovanni conduce a una relazione di intimitร con Gesรน. Credereย inย Cristo coincide con l’essere in Lui. Nulla di gnostico, intellettuale o ideale. Giovanni รจ concretissimo, nelle note storiche di cui si serve per il suo vangelo, come nel mostrare la relazione di Gesรน con i suoi discepoli.
Il discepolo amato appare come colui che riposa sul petto di Gesรน, e ne percepisce i sentimenti piรน profondi sino ad identificarvisi. Ma ciรฒ significa vedere e rimanere in Lui anche dove non lo si vede nella carne, nei momenti bui dellโesistenza, dove neppure un briciolo di sentimento puรฒ consolare. Credere con una fede adulta significaย camminare nellโintimitร che supera ogni barriera anche quandoย ragione e sentire non rispondono allโappello; come una madre che ha il figlio in guerra e non sa se sia vivo oppure no, che non riceve lettere e notizie, ma cheย non per questo smette di amarlo, anzi, nella totale incertezza, nella precarietร che fagocita tutto, lโamore si moltiplica a dismisura rompendo gli argini del tempo e dello spazio.ย Questo amore รจ, per Giovanni, la fede. Esso sgorga dal cuore di Dio rivelato nel donoย del suo unigenito Figlio. Lโamore di Dio che cerca ogni uomo per attirarlo a sรฉ attraverso la Croce innalzata di Gesรน.ย Guardare Cristo crocifisso, fissare quellโamore trafitto dai miei peccati, restarne coinvolto perchรฉ Lui si รจ legato a me al punto di farsi peccato, di lasciarsi stritolare dalle conseguenze dei miei delitti;ย guardare Cristo crocifisso e vedere lโamore di Dio per me: questa รจ la fede. Credere che lโamore che ho sempre sperato รจ possibile, รจ ora qui davanti ai miei occhi.ย
“Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio”. “Dare”, cioรจ “consegnare” Gesรน attraverso la Chiesa, nei sacramenti, nella Parola e nella comunione dei fratelli. Nella comunitร possiamo sperimentare cheย Dio non ha mai “giudicato” il mondo. Non รจ facile, per chi, come noi, giudica a ripetizione. Ma piuttosto che giudicarci, Dio ha consegnato suo Figlio al giudizio che toccava a noi. Leggete cosรฌ la Passione e comprenderete: “ha bestemmiato, si รจ fatto Dio!”.
E’ vero, abbiamo bestemmiato mille volte, anche ieri ci siamo fatti dio per esigere da moglie e figli. E quante volte abbiamo millantato una falsa regalitร , segno dell’ipocrisia con cui ci presentiamo ovunque. Vedete come il giudizio che ci avrebbe condannato ha invece ucciso Cristo. E lo possiamo sperimentare nella comunitร cristiana, composta da fratelli concreti: รจ il Corpo di Cristo sul quale si infrange il giudizio che sorge naturale nel mondo. Ciascun cristiano, unito al Signore nell’intimitร sacramentale, animato dalla fede che cresce in lui grazie all’ascolto della predicazione, รจ “dato”, consegnato al fratello come un segno concreto e visibile dell’amore di Dio. Nella Chiesa non puรฒ esservi alcun giudizio, perchรฉ tutti vivono istante dopo istante del perdono che li rigenera, unendoli sempre piรน strettamente a Cristo. E chi รจ unito a Lui ha la Vita eterna, che trasforma la vita terrena in un anticipo del Cielo.ย Chi, nonostante sia stato accolto nella comunitร ,ย di fronte ai segni dell’amore di Dio offertiย in essa “non crede” eย si ostina a chiudersi nel proprio orgoglio, “รจ giร stato condannato”. Resta solo, schiavo dei giudizi che uccidono l’altro e se stesso.
La “condanna” infatti รจ vivere senza sperimentare l’amore di Dio. Ci accade spesso, vero? E pensiamo male di Dio, che sa Lui a castigarci e a non ascoltare le nostre suppliche. Non รจ vero! Chi si chiude รจ “giร ” condannato, ovvero si รจ condannato da se stesso, preferendo la propria giustizia a quella di Dio. Chi non crede accogliendo il perdono รจย giร ย condannatoย a soddisfare parossisticamente esigenze vecchie e nuove, perchรฉ il male affama e non sazia mai. Chi rifiuta Cristo รจ “giร ” nell’inferno eย “rimane nelle tenebre” che lo allontanano da Dio e dal fratello.ย Perchรฉ tuo figlio ti nasconde le cose che fa? Perchรฉ anche tu hai problemi nell’aprirti con il tuo coniuge? Attento, perchรฉ “chi fa il male odia la luce”. E la odia perchรฉ la luce contesta il proprio ego, lo mette in discussione, smascherando il male che vi si nasconde. E’ normale, le opere malvagie sono sempre inquinate dalla paura, dalla dissimulazione; sono nascoste in una doppia vita lacerante, che ci condanna “giร ” all’inferno della solitudine.ย
Che fare se accade questo? Lasciarsi illuminare, che รจ uno dei modi in cui la Chiesa primitiva parlava del Battesimo. I neofiti erano gli “illuminati”. Ecco, quando cominciamo a nasconderci, a dissimulare, รจ il momento di tornare alle acque delle misericordia, ai sacramenti che rinnovano in noi la Grazia del Battesimo. non servono molte parole, neanche con i figli. Occorre tornare all’amore che con la sua luce di veritร polverizza la menzogna, e “credere”, aprire il cuore a Cristo e appoggiarci alla comunitร cristiana che รจ il suo Corpo vivo.ย Credere infatti, รจ abbandonare ogni pretesa di autosufficenza e autogiustificazione e lasciarmi giudicare dal “giudizio” di Dio, la “luce” che “viene nel mondo” per diffondere la sua misericordia nelle tenebre di menzogna che lo avvolgono. Credere รจ possibile solo dove l’amore consente alle persone di uscire allo scoperto senza timore, a “svelare le sue opere”, proprio quelle “malvagie”; credere รจ possibile nella Chiesa che รจ il corpo di Cristo dove possiamo “venire alla luce” anche se le nostre azioni sono corrotte e incarcerate in una tomba, perchรฉ in essa si posa lo sguardo di Gesรน che ci vede addormentati, mai morti.
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Nella comunitร cristiana possiamo imparare a “preferire” la luce alle tenebre, consegnando le opere malvagie alla misericordia di Dio. Possiamo “venire fuori” come Lazzaro dal sepolcro, chiamati da Gesรน che รจ venuto per amarci e non per condannarci. Cosรฌ, in chi crede tutto viene alla luce, perchรฉ tutto risplende dallโinterno come nelle icone orientali, di una luce nuova e celeste, quella della vita divina che ha preso possesso di lui. In una famiglia che sta imparando a credere nella Chiesa nulla resta nascosto, vi รจ limpidezza e libertร nei rapporti, fiducia nell’opera di Dio in ciascuno. Cosรฌ tutti possono “venire alla luce” per quello che sono, senza dover sempre scappare nella notte, per paura delle proprie opere. Quando un padre intinge il suo sguardo in quello di Cristo, guarda oltre l’apparenza il proprio figlio, non lo giudica, ma vede in lui il Signoreย giร ย all’opera per liberarlo dal peccato. “Venire alla luce” e operare la “veritร ” รจ il primo passo nella conversione: anche se ci sono crisi e scontri, liti e problemi, tutto viene estratto dal buio della menzogna per risplendere alla luce della Veritร . Ciรฒ significa che, anche se la carne continua a offrire i suoi parametri per guardare e giudicare l’altro, la luce della fede smaschera uno ad uno i loro limiti, ricollocando ciascuno nella Veritร dell’amore. Gli errori e i peccati ci fanno male, ma non hanno piรน il potere di cancellare la speranza, perchรฉ la fede tiene sempre aperto lo spiraglio a una nuova possibilitร , all’opera della Grazia che riconduce, piano piano, al compimento della volontร di Dio. Anzi, anche gli errori e le cadute, offerte alla misericordia di Dio, sono “opereย giร ย fatte in Dio”, “felici colpe” che hanno meritato un cosรฌ grande Salvatore. Non รจ follia, รจ la Veritร di un amore folle: anche i peccati, perdonati, venendo alla luce rivelano l’opera di Dio.
Nel suo peccato Pietro ha conosciuto l’amore infinito di Cristo, che proprio lรฌ ha iniziato la sua opera in lui. Perchรฉ qualsiasi opera per essere fatta davvero in Dio ha bisogno dell’umiltร …ย Se abbiamo fede guardiamo agli altri cercando l’opera di Dio e non l’opera, fragile e corruttibile, dell’uomo. Questa รจ l’opera “fatta in Dio”, che viene alla luce, e brilla piรน forte di ogni peccato. Non c’รจ piรน giudizio e condanna, ma solo amore gratuito, nei riguardi di ogni parola e gesto di chi ci รจ accanto! Anche quando ci facciamo del male, sรฌ, anche allora, รจ celato il Figlio, รจ vivo Cristo che il Padre ci dona per essere accolto nella fede e sperimentare, in ogni evento, la Vita eterna, l’amore oltre la morte e il peccato. Che famiglie, che matrimoni, che fidanzamenti, che amicizie quando si cammina insieme nella Chiesa che ci gesta alla fede! Essa, infatti, trasfigura lโesistenza, e la rende un luogo dove oltrepassare la barriera del peccato; ovunque e con chiunque, come il “vento” che abbraccia tutto senza condizioni.
