Commento al Vangelo del 7 Aprile 2019 – p. Roberto Mela scj

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Il Deutero-Isaia: un enigma risolto?

Negli ultimi dieci anni si รจ sempre piรน diffusa fra gli studiosi la convinzione ben motivata che il libro di Isaia non sia piรน da interpretare come lโ€™insieme di tre blocchi (I, II, III Isaia: 1โ€“39; 40โ€“55; 56โ€“66), ma sia da dividere in due blocchi che si rapporto strettamente a vicenda.

Il biblista italiano A. Mello รจ fra i primi promotori di questa linea interpretativa. Lo abbiamo giร  citato varie volte. Dopo il Primo Isaia (โ€œLe cose anticheโ€: cc. 1-33), egli articola il Secondo Isaia (cc. 35โ€“66) in questo modo: A) Is 34โ€“36 Processo contro Edom; B) Is 36โ€“39 Racconti storici relativi al profeta Isaia dellโ€™VIII secolo; C) Is 40โ€“48 Il Deutero-Isaia (A). La liberazione portata da Ciro rende possibile il ritorno degli esiliati a Gerusalemme; D) Is 49โ€“55 Il Deutero-Isaia (B): spostamento dal profeta a Ciro stesso e poi alla misteriosa figura del Servo sofferente; E) Is 55โ€“66 Il Trito-Isaia รจ una riflessione, dipendente dal Deutero-Isaia, circa la costruzione di Gerusalemme e lโ€™accoglienza in essa degli stranieri.

Lโ€™esegesi deuteroisaiana si รจ trasformata: da un approccio morfologico che distingue gli oracoli profetici secondo il loro genere letterario (operazione in sรฉ utile e sensata), incappando perรฒ in tal modo nella frammentazione del testo profetico, si รจ passati alla ricerca del recupero della continuitร  del discorso profetico, al di lร  della sua catalogazione in generi letterari di diversa provenienza. Si รจ cosรฌ piรน attenti alla progressione interna e agli sviluppi della profezia deuteroisaiana. Is 40โ€“48 e 49โ€“55 ยซusano due linguaggi diversi per uditori diversi. Ciรฒ non esclude a priori lโ€™unitร  di autore, ma per lo meno suppone un cambiamento importante della prospettiva. Si puรฒ pensare che il profeta, esule a Babilonia, sia stato fra i rimpatriati a Gerusalemme. O, ancora piรน semplicemente, puรฒ darsi che le sue attese iniziali siano andate deluse e che non ci sia stato un raduno in massa degli esiliati, come sembra si possa dedurre proprio da Is 49,1-6, che รจ il brano che fa da cerniera fra le due sezioni, quello che determina il passaggio dallโ€™una allโ€™altraยป (A. Mello).

In Is 40,1โ€“48,22 si celebra lโ€™unico Signore della storia. Dopo un prologo in cielo (40,1-11), si celebra la divina sapienza (40,12-31), si proclama con entusiasmo lโ€™ascesa di Ciro (41,1-20), si illustra un processo (rรฎb) tra YHWH e il suo popolo meditando fra passato e futuro (41,21-29). A ciรฒ segue le presentazione del servo (42,1-4); si parla poi della luce delle genti (42,5-9), a cui segue una prima dossologia (42,10-12) e un rimprovero circa la cecitร  di Israele (42,13-20).

Si spiegano quindi le ragioni dellโ€™esilio (42,21-25), si delineano le prospettive del ritorno (43,1-7), con un oracolo di convocazione processuale si chiama il popolo a testimoniare (43,8-13), si descrive il nuovo esodo (43,14-21), si annuncia il perdono (43,22โ€“44,23), si traccia la distinzione fra profezia e astrologia (44,24-28). Ricollegandosi direttamente a Ciro, si afferma il monoteismo esclusivo (45,1-8), denunciando una disputa impossibile fra lโ€™argilla e il vasaio (45,9-13), si lamenta un Dio che si nasconde (45,14-19) e si annuncia la salvezza universale (45,20-25).

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Con alcuni oracoli contro le nazioni si preannuncia la caduta di Babilonia (46,1โ€“47,15) e si profetizzano cose nuove (48,1-11), trapassando dalla figura di Ciro a quella del Servo (48,12-16), comandando infine di uscire velocemente da Babilonia (48,17-22).

Il nuovo esodo: acqua di vita

In Is 43,14-21 viene annunciato un nuovo esodo. YHWH farร  tornare a casa Israele, il suo servo, che รจ cieco, ma che egli guarirร  trasformando le tenebre in luce (cf. Is 42,18-25).

Sarร  un esodo superiore in qualitร  al primo esodo dalla schiavitรน dellโ€™Egitto. Infatti, Israele lo sta vivendo al presente, e non solo ricordandolo con la memoria credente. Lโ€™esodo รจ nuovo, perchรฉ lโ€™acqua ha una diversa funzione. Non piรน una potenza mortifera per il faraone e il suo esercito, allโ€™opera nel primo esodo che fu una โ€œstrada nel mareโ€ double face. Per gli egiziani รจ stata unโ€™onda travolgente che li ha annientati nella potenza bellica dei loro soldati e della loro attrezzatura di guerra di primโ€™ordine pensata invincibile e li ha resi uno โ€œstoppino spentoโ€ perchรฉ bagnato a morte. Gli egiziani sono ormai โ€œinservibiliโ€, stoppini spenti, giacciono morti stecchiti a terra, senza potersi rialzare (e men che meno risorgere a potenza spaventosa): eliminati in due parole: โ€œgiacciono, non si rialzeranno/yiลกkebรป bal-yฤqรปmรปโ€ (v. 17c).

Nel nuovo esodo la strada non รจ piรน nel mare, ma nella steppa asciutta, ben ferma sotto i piedi. YHWH โ€œporrร /farร /aprirร  una strada nel deserto/โ€™ฤล›รฎm bammibฤr derekโ€, โ€œfiumi nella steppa/bรฎลกimรดn nehฤrรดtโ€ (cf. anche v. 20b). Lโ€™acqua non avrร  piรน un sapore di morte, ma di vita: disseterร  anche gli animali del deserto โ€“ bestie selvatiche, struzzi, sciacalli โ€“, che โ€œonoreranno/tekabbedฤ“nรฎโ€ YHWH per il suo prodigio creativo dellโ€™acqua abbondante in una terra abitualmente arida e ostile. Unโ€™acqua che irriga, disseta, fa fiorire la vita. Lโ€™acqua disseterร  soprattutto โ€œil mio popolo, il mio eletto/โ€˜ammรฎ beแธฅรฎrรฎโ€. Israele, il cieco servo di YHWH reso vedente, รจ il vero โ€œelettoโ€ permanente, da sempre e per sempre, e non tanto Ciro Questโ€™ultimo รจ lโ€™โ€œelettoโ€ di un momento per un provvidenziale compito temporaneo (Is 45,1).

Con lโ€™acqua del deserto il divin vasaio โ€œsi รจ modellato/yฤแนฃartรฎโ€ un popolo, che non deve aver la pretesa di avanzare lamenti verso chi ha modellato per sรฉ (cf. Is 45,9-13). Il popolo liberato, dissetato, ben modellato come proprietร  particolare, eletta, di YHWH, narrerร  con la sua vita nuova, esodale, le lodi del Dio della libertร  e della vita, che trasforma lโ€™angustia del deserto arido nella pianura vasta del riposo nella propria terra riavuta in dono.

La โ€œcosa nuovaโ€

Fra le due descrizioni dellโ€™antico e del nuovo esodo, erompe il comando di YHWH a non rimanere sempre con il capo voltato allโ€™indietro. A livello superficiale, si potrebbe dire che YHWH comandi la violazione del comando principale imposto a Israele: ยซRicorda/Non dimenticareยป il Signore, lโ€™alleanza, lโ€™uscita dallโ€™Egittoโ€ฆ (cf. anche solo Dt 4,9.23; 5,15; 6,12-14; 8,2.11; 9,7; 16,3; 24,18). Sembra direttamente opposto al comando di Dt 4,32; 32,7: ยซRicorda i giorni del tempo anticoยป.

โ€œDimenticareโ€ รจ il peccato originale di Israele, โ€œpopolo del ricordoโ€, oltre che โ€œpopolo del commentoโ€. Ricordare non vuole perรฒ dire fissarsi solo nel passato, idolatrandolo o pensando che possa essere lโ€™unica e ultima manifestazione dellโ€™opera salvifica di YHWH. Nostalgia sterile e venata di tristezza, scettica di fronte a possibili novitร , anche insperate.

Non ricordate piรน โ€œle cose dellโ€™inizio/passate/rฤ“โ€™ลกลnรดtโ€, non esaurite la vostra intelligenza/binฤh nel voler comprendere e โ€œfissare e trattenere nella comprensione e nella memoriaโ€ le โ€œcose antiche/qadmลniyyรดtโ€. In questo momento โ€“ dice YHWH โ€“, ecco, sto facendo una cosa nuova/hinenรฎ โ€˜ลล›eh แธฅฤƒdฤลกฤhโ€.

Il quadro ermeneutico fondamentale della sapienza religiosa che regge la vita di Israele sarร  sempre quello dellโ€™esodo: la triade esodica uscita-cammino-entrata /yฤแนฃฤโ€™-hฤlฤk-yฤbรดโ€™ sarร  il reticolo interpretativo entro cui la Scrittura iscriverร  la maggior parte dei suo annunci di salvezza, articolandoli in modalitร  sempre cangianti. Sempre cangianti, appunto (cf. il bel libro di L. Alonso Schรถkel, Salvezza e liberazione: lโ€™Esodo).

Lโ€™esodo dallโ€™Egitto, pur evento fontale e โ€œbattesimaleโ€ per Israele, impallidirร  di fronte alla nuova opera che YHWH sta facendo. Ne รจ convinto anche il profeta Geremia, che ripete quasi alla lettera questa convinzione (cf. Ger 16,14-15; 23,7-8). Il raduno dei dispersi, il ritorno a Sion, lโ€™entrata in Israele sarร  un esodo straordinario, prodigioso, una vera e prioria redenzione finale. La struttura esodica รจ la medesima, ma la qualitร  del contenuto cambierร .

Il contenuto qualitativo del secondo esodo sarร  piรน profondo del primo, preannunciando il terzo esodo, quello compiuto da Gesรน. Quello che avverrร , col dono dellโ€™alleanza โ€œnuovaโ€ rinnovata, col dono dello Spirito nel cuore (cf. Ger 31,31ss ed Ez 1,19; 18,31; 36,26) sarร  una realtร  qualitativamente nuova, perchรฉ interiorizzerร  nellโ€™Israele postesilico la Torah fino a quel momento esterna ad esso.

YHWH opera novitร  meravigliose, โ€œnuoveโ€. Stanno germogliando ora nel rifiorire del popolo che torna a casa, nello sbocciare del Germoglio di Davide, nellโ€™aprirsi a corolla del popolo dei redenti, il quale batte il passo della vita nuova che si apre la strada proprio nelle steppe della Mesopotamia.

La โ€œcosa nuovaโ€ di Gesรน

Il brano di Gv 7,53โ€“8,11 ha vagabondato per secoli fra i testi della tradizione evangelica, finendo per trovare casa in questo strapuntino giovanneo dopo, forse, essere stato di casa nel Vangelo di Luca. Troppo forte devโ€™essere stata sentita la provocazione che proveniva da questo testo (ed era stato Gesรน in persona a compiere il gesto che poi venne at-testato!). Troppo forte e ingestibile nella configurazione sacramentale che la Chiesa aveva cominciato a darsi per vivere il comando del Signore di perdonare agli uomini i propri peccati (dopo adeguata penitenza, ben sโ€™intende, pretendeva la Chiesa, seguendo altre parole del suo Signoreโ€ฆ).

Eppure, la memoria di quel gesto stava lรฌ, at-testata, impietrita, tetragona a ogni possibile raschiatura dai testi sacri. Presente nel Vangelo di Giovanni testimoniato dal Codice Bezae Cantabrigensis (sigla: D) del V secolo, da lรฌ splende nella sua imponente bellezza e problematicitร , profezia di una โ€œcosa nuovaโ€ da interpretare al meglio alla luce di tutta la Scrittura e dellโ€™insieme delle veritร  teologiche tenute dalla Chiesa. Un brano biblico non puรฒ infatti affermare una veritร  contraria ad altre presenti nella stessa Scrittura.

Dopo essersi recato sul monte degli Ulivi, al mattino Gesรน ritorna nellโ€™ampia โ€œzona templare/hyeronโ€ dove si puรฒ colloquiare, discutere, imparare dai maestri di Israele, preparare le proprie offerte sacrificali, disporsi a partecipare alla preghiera pubblica. Giunto nella spianata templare, Gesรน รจ subito circondato da โ€œtutto il popolo (teologico di Israele)/pas ho laosโ€. Gesรน si siede in posizione magisteriale e si mette a insegnare a lungo (edidasken) al popolo in ascolto.

La donna adultera

Alcuni esperti delle sacre Scritture e del diritto vigente in Israele โ€“ โ€œscribi/grammateisโ€, esperti a disposizione sia dei farisei โ€“ la maggior parte di essi โ€“ che dei sadducei, portano a Gesรน, insieme ad alcuni farisei, una donna sorpresa in (flagrante) โ€œadulterio/moicheiaโ€. Viene portata solo la donna, anello debole di una catenina che normalmente si realizza in due. Lโ€™uomo complice del delitto รจ assente dalla scena (probabilmente fuggito o lasciato fuggire) e per lui non si chiede un parere per un eventuale giudizio e condanna in contumacia. Travolto da una โ€œtempesta passionaleโ€ o da altro, รจ riuscito comunque a farla franca, come spesso succede anche oggi.

Scrivi e farisei espongono pubblicamente lโ€™imputata al ludibrio degli astanti, cioรจ di โ€œtutto il popolo (teologico di Israele)โ€. Nessuna protezione della dignitร  dellโ€™imputata, nessuna audizione protetta o altro artifizio giuridico permesso. Solo la presunta rea, strapazzata e stordita nellโ€™animo, nel corpo e nel vestito.

In fondo, siamo solo di fronte a un โ€œcasoโ€ giuridico. La persona รจ unโ€™appendice secondaria.

Non si sa se la donna fosse sposata o lo fosse lโ€™uomo con cui si era unita in quel fatidico frangente. In ogni caso รจ una โ€œdonnaโ€ โ€“ spregiativamente presentata dai โ€œgiudiciโ€ come โ€œquesta donnaโ€ โ€“ sorpresa โ€œin flagrante adulterio/kateilฤ“ptai en autophลrลi moicheuomenฤ“)โ€. Un caso ben chiaro nella sua fattispecie giuridica.

Gli accusatori presentano la donna a Gesรน pronunciando la sentenza giร  elaborata in precedenza (sarร  stata fatta unโ€™indagine equilibrata e completa? Cโ€™รจ stata violenza nei confronti della donna o il reato รจ stato compiuto in modo consensuale?). Scribi e farisei anticipano giร  a Gesรน il fondamento biblico-giuridico della loro sentenza. Appellandosi alla sua dignitร  di โ€œmaestro/didaskaleโ€ โ€“ acquisita โ€œsul campoโ€ e non dopo un corso di studi apposito concluso positivamente con lโ€™esame finale โ€“, ricordano a Gesรน che ยซnella Legge a noi Mosรจ โ€œha comandato/eneteilatoโ€ le (donne) di โ€œtale qualitร /tas toiautasโ€ di lapidareยป. ยซTu, dunque, che cosa dici?ยป, gli chiedono infine.

Un caso giuridico chiarissimo, in fin dei conti molto semplice. Si tratta solo di applicare la pena prevista dalla norma per un reato come questo. Gli accusatori ricordano subito che la loro giurisprudenza รจ ispirata direttamente dalla Torah/Istruzione(Legge). Essa รจ stata data a noi, dicono. Includono anche Gesรน, o lo giudicano giร  estraneo alla cerchia dei devoti recettori e osservanti della Torah?

Cittร  e campagna

Nella loro sentenza giร  pronunciata, gli scribi e i farisei si rifanno con tutta probabilitร  alla norma contenuta in Lv 20,10: ยซSe uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, lโ€™adultero e lโ€™adultera dovranno esser messi a morteยป. Praticamente identica รจ la formulazione di Dt 22,22, tranne lโ€™esplicitazione della finalitร  per cui viene inflitta la pena capitale: ยซQuando un uomo verrร  trovato a giacere con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: lโ€™uomo che รจ giaciuto con la donna e la donna. Cosรฌ estirperai il male da Israeleยป.

La pericope che segue immediatamente (Dt 22,23-27) contiene la descrizione della fattispecie giuridica che contempla il caso di una fanciulla vergine fidanzata a un uomo che perรฒ commette adulterio con un altro uomo. Si sa che in Israele la sua condizione giuridica รจ equiparabile a quella della donna sposata, con tutti i diritti e i doveri connessi, tranne quello della coabitazione.

In Dt 22,23-24 si prevede il caso in cui i due compiono il reato โ€œin cittร /bฤโ€˜รฎrโ€. Si prevede la lapidazione (รปseqaltem; LXX gr. lithazein) di entrambi alle porte della cittร . La donna perchรฉ non ha gridato โ€“ si presume che in cittร  i vicini lโ€™avrebbero certamente udita โ€“, mostrando in tal modo il suo essere consenziente a commettere il reato. Lโ€™uomo invece verrร  lapidato perchรฉ ha disonorato la donna del suo prossimo (che equivale a essere sua moglie), che cioรจ appartiene al suo prossimo come bene proprio inalienabile.

La finalitร  della pena capitale tramite lapidazione รจ quella di โ€œseparare/allontanare/abbattere/distruggere/spazzare/estirpare/รปbiโ€˜artฤโ€ (LXX exareis) il male in mezzo a te (โ€œpopolo di Israeleโ€ (v. 24e). Nella filosofia e teologia del diritto che ispira questa norma giuridica la persona รจ identificata completamente col male commesso e lโ€™unico modo per preservare la santitร  del popolo di Israele รจ eliminare fisicamente chi compie il reato che contamina il popolo e la terra.

Nellโ€™Antico Testamento vige infatti la concezione secondo la quale si va da YHWH per separazione del bene dal male, e cioรจ per la rigida separazione dei buoni dai cattivi.

In Dt 22,25-27 si prevede invece il caso in cui il reato avviene โ€œnei campi/baล›ล›ฤdehโ€. In questo caso la donna non subirร  alcuna punizione di sorta, dal momento che anche se avesse gridato per la violenza che stava subendo, nessuno lโ€™avrebbe potuta udire e aiutare. Lโ€™uomo invece sarร  messo a morte per il reato commesso, aggravato dalla violenza inferta alla vittima.

Gli scribi e i farisei di Gesรน portano la donna sorpresa in adulterio sulla spianata del tempio. รˆ molto probabile che il reato sia stato commesso dalla donna e dallโ€™uomo mentre erano in cittร . In ogni caso, essi non hanno alcun dubbio nel rifarsi a Dt 22,24 e prevedere per la donna la pena capitale tramite lapidazione.

Torah o cosa altro?

I โ€œmaestri diplomati avversariโ€ di Gesรน chiedono il parere del โ€œcollega di chiara famaโ€, ma senza una formazione accademica. La domanda รจ subdola e perfida. Lo interrogano per โ€œmetterlo alla prova/peirazontesโ€. Se non si vuol calcare la mano, si deve intendere qui che gli chiedono un parere accademico nellโ€™ambito di una discussione dโ€™alto livello fra rispettabili maestri di Israele.

Puรฒ essere un innocuo โ€œtestareโ€ lโ€™interlocutore per far emergere il pensiero del collega, ma anche un โ€œtentare al maleโ€, inducendo lโ€™interlocutore a esprimere un parere contrario alla lettera della Torah, diventando in tal modo passibile di colpa grave di cui โ€œessere accusato/katahฤ“goreinโ€ nel sinedrio.

Scribi e farisei conoscono la prassi di bontร  e di misericordia attuata da Gesรน nei confronti di poveri e di peccatori, il suo vivere ai margini della legalitร  giuridica e religiosa, pur senza gesti eclatanti di violazione della Torah. Un borderline. Ci sono stati certo alcuni miracoli non strettamente necessari per salvaguardare la vita compiuti di sabato, ma nulla di veramente serioโ€ฆ Alcune volte il collega si รจ perfino permesso di perdonare personalmente i peccati, cosa riservata a YHWH. Posizione questa piรน grave, ma catalogabile come exploit di megalomani e di narcisismo del soggetto, per il resto tutto sommato innocuo.

Se Gesรน condividerร  la loro impostazione giuridica rigida e consentirร  alla morte della donna per lapidazione, si mostrerร  rigoroso, rigidamente osservante della Torah, contraddicendo la sua prassi di misericordia e di perdono seguita fin ad allora.

Se, al contrario, non condividerร  la linea giuridica seguita dagli scribi e dai farisei, contraddirร  la Torah data da YHWH per mezzo del suo profeta Mosรจ. La via รจ stretta, e non ci sono vie di fuga.

Gesรน prende tempo, scrivendo per terra. Forse sta scrivendo proprio i loro nomi, che scompariranno come la polvere della terra insieme ai loro peccati (Ger 17,13: ยซO speranza dโ€™Israele, Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perchรฉ hanno abbandonato il Signore, fonte di acqua vivaยป). Forse il suo alzare e chinare il capo due volte potrebbe essere un rimando alla Torah data due volte al Sinai, dopo una doppia salita e discesa di Mosรจ sul monte. A livello narrativo, rappresenta un momento di rallentamento completo, di arresto del ritmo del tempo del racconto teso a suscitare suspense nel lettore, e sottolinea la profonditร  e la decisivitร  della risposta che Gesรน darร  alla fine del suo silenzio.

Chi รจ senza colpaโ€ฆ

Al culmine della suspense creata, Gesรน risponde rimandando allโ€™usanza che gli accusatori/testimoni di un reato capitale contro una persona punibile con la lapidazione siano i primi ad assumersi la responsabilitร  dellโ€™esecuzione della pena. Anche se nei confronti di Stefano si sfociรฒ in linciaggio popolare extragiudiziario, la scena di At 7,57-58 รจ illuminante anche per il caso della donna adultera di Gv 8,1-11: โ€œi testimoni/hoi martyresโ€ (!) lasciano i loro mantelli ai piedi del giovane Saulo per essere piรน liberi nei movimenti richiesti dal lancio delle pietre (vv. 58.59: elithoboloun [2x]).

Gesรน invita gli accusatori/testimoni a prendersi la loro responsabilitร , previo un serio esame di coscienza sulla propria innocenza rispetto ai loro peccati/reati della stessa gravitร  dellโ€™adulterio, ma rimasti nascosti perchรฉ โ€œnessuno ha visto e non ha sentito nienteโ€. Chi fra di loro si considera totalmente identificato con lโ€™assenza di peccati, โ€œcolui che di voi รจ-senza-peccato/ho anamartฤ“matos hymลnโ€ puรฒ procedere alla lapidazioneโ€ฆ

Gli accusatori/testimoni abbandonano il campo uno a uno, iniziando dai piรน anziani. รˆ evidente un rimando al peccato degli anziani susanniti smascherati dal giovane Daniele mentre giร  si conduceva a morte la bella Susanna accusata da loro di adulterio con un giovane spasimante (cf. Dn 13,45-64, in specie i vv. 56-59).

Gli anziani giudici fornicavano bellamente con le donne di Israele, ma esse tacevano per timore di non essere credute. ยซInvecchiato nel male!ยป, sbotta Daniele contro uno di loro! (cf. Dn 13,52). Ma una figlia di Giuda ha trovato il coraggio di ribellarsi e non ha potuto sopportare la vostra iniquitร , costata poi con orgoglio (v. 57b).

Non si tratta per Gesรน di rendere impossibile il pronunciamento di qualsiasi giudizio in tribunale a causa della comune malvagitร  di tutti, imputati e giudici, di fronte a Dio. Gesรน non si pone a livello giuridico, ma meta-giuridico, religioso, teologico. Fa giร  capolino la sua linea biblico-teologica di ispirazione della sua filosofia e teologia del diritto, che si rifร  al pensiero profondo e iniziale del Padre nel dare le sue istruzioni/leggi. Emerge giร , inoltre, la sua linea di comprensione misericordiosa del peccatore, compartecipe della comune fragilitร  umana, da non identificare sadicamente tout court col male commesso ma da โ€œassumereโ€ per andare a YHWH insieme, per comunione e non per separazione.

Questo รจ per Gesรน il modo nuovo di salvaguardare la santitร  in Israele. ยซSiate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santoยป, aveva detto YHWH (Lv 19,2). Ciรฒ equivale a dire santitร  di amore, โ€œalteritร โ€ dal mondo per perfezione di amore misericordioso. Gesรน lo aveva chiesto ai suoi discepoli nel โ€œDiscorso della pianuraโ€ (Lc 6,17-49): ยซSiate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordiosoยป (cf. Lc 6,36). Richiesta parallela alla perfezione di amore โ€“ e non tanto di perfezione morale โ€“, di amore indiscriminato uguale a quello che il Padre riserva ai cattivi e ai buoni, ai giusti e agli ingiusti: ยซVoi, dunque, siate perfetti, come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป (Mt 5,48).

รˆ lโ€™ultimo esempio dei sei โ€œsuperamenti/eccessiโ€ โ€“ e non antitesi โ€“ con i quali Gesรน illustra proprio lโ€™โ€œeccesso/traboccare/superamento qualitativo/perisseueinโ€ del compimento della volontร  del Padre da parte dei discepoli di Gesรน rispetto a quello molto rigoroso e letterale degli scribi. Una splendida sala (Mt 5,43-48) del โ€œDiscorso della montagnaโ€ (Mt 5,1โ€“7,28), in cui si entra dopo aver superato il bellissimo portale delle Beatitudini (Mt 5,1-1-12).

Salvare, non giudicare

Se ne vanno tutti. ยซLo lasciarono solo, e la donna era lร  nel mezzoยป. Se lo lasciano solo, significa che รจ Gesรน รจ lโ€™unico senza peccatiโ€ฆ

Restano solo loro due, misera et misericordia (Agostino). Gesรน si alza in piedi. La donna imputata รจ degna di ricevere onore con la posizione eretta, e non seduta magistrale o china, striata di superioritร  rispetto alla miseria morale circostante non degna di esser neppure guardata negli occhiโ€ฆ

Nessuna domanda inquisitoria, nessun supplemento dโ€™indagine, nessuna richiesta di spiegazione ulteriore su una ferita che giร  fa tanto soffrire. La donna ha giร  sofferto abbastanza, da sola.

Gesรน domanda alla donna solo qualcosa riguardante la sorte dei giudici/testimoni e lโ€™eventuale esito negativo di una loro avvenuta sentenza. ยซNessuno mi ha condannataยป, risponde la donna.

Sembra proprio che Gesรน sia rimasto totalmente estraneo a ciรฒ che lo circondava, โ€œsantoโ€, cioรจ totalmente โ€œaltroโ€ rispetto a quel mondo giuridico impastato di esterioritร , incoerenza, โ€œfariseismoโ€ se รจ permesso dire. Sepolcri imbiancati, dissimulati. Ci si contamina solo a passarvi sopra senza saperloโ€ฆ

ยซNeppure io ti condanno/Oude egล se katakrinลยป dice Gesรน. ยซNon sono venuto nel mondo per condannare il mondo, ma per salvare il mondoยป (Gv 12,47b) griderร  alla fine dei suoi giorni, poco prima di โ€œamare fino alla fineโ€ (cf. Gv 13,1-3).

Gesรน non condanna la donna innanzitutto perchรฉ non ha tutti gli elementi in mano per farlo, ma soprattutto perchรฉ questo non รจ lo scopo del suo essere venuto nel mondo. La sua finalitร  รจ positiva, creativa, generativa di vita. Non รจ venuto per accecare gli uomini puntando loro in faccia la veritร  del Padre, parola che, se rimane โ€œletteraโ€, uccide, anche se รจ del Nuovo Testamento!

Gesรน non agisce da giudice che si limita ad applicare una norma precisa, con lโ€™annessa pena prevista. Men che meno si abbassa a identificare totalmente la persona con il suo sbaglio, il suo peccato, la sua colpa, il suo bersaglio mancato, il suo sentiero interrottoโ€ฆ La persona รจ sempre superiore agli sbagli commessi e la pena deve colpire e sradicare il male dal mondo, non il peccatore che lo compie.

Al Padre si va insieme, in comunione, e non per separazione fra presunti โ€œpuri e giustiโ€ e presunti โ€œpeccatori colpevoliโ€.

Vaโ€™ e non peccare piรน

Negativamente, Gesรน non condanna. Positivamente, egli apre alla donna una strada di vita, di cammino responsabile: ยซVaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรน/poreou, kai apo to noun mฤ“keti hamartaneยป.

Sulla bocca di Gesรน il secco imperativo greco โ€“ ancorchรฉ con una โ€œqualitร โ€ di continuitร , ripetitivitร  โ€“ deve essere stato un sereno yiqtol aramaico: โ€œAndrai/Potrai andare/Dovrai andareโ€. Gesรน prospetta delicatamente alla donna unโ€™azione non compiuta, in-finita, un cammino aperto. Gesรน dร  fiducia, infonde speranza, prospetta un cammino graduale secondo le proprie forze. Il male del bersaglio mancato per bassezza di tiro e mancanza di forza motrice (= peccato/hamartia) non puรฒ avere lโ€™ultima parola. Bisognerร  starsene ben lontani, certo, perchรฉ non porta da nessuna parte, non dร  alcuna gioia duratura e vera, non realizza ma destruttura, non crea comunione ma distrugge relazioni feconde di gioia e di vita.

Sub Verbo

Gesรน non compie degli atti giuridici. Non chiede un alleggerimento della pena o una sua commutazione in fustigazione o altro. Non si pone a tale livello. Egli si mette su un piano religioso, teologico, in linea diretta con lโ€™intento originario che abitava nel cuore del Padre quando voleva rapportarsi ai suoi figli dando loro anche delle indicazioni di vita, le โ€œDieci Paroleโ€.

Gesรน persegue una filosofia e una teologia del diritto che lo informi con una prospettiva di rispetto dellโ€™uomo/del reo, della sua non identificazione col male compiuto, del suo recupero sempre possibile e mai dato per perso. Cerca un orientamento pre-giuridico, un โ€œdiritto creativoโ€ non immediatamente applicabile in tutti i casi e indiscriminatamente, ma una filosofia e una teologia del diritto ispiratore di bene, di promozione umana, di aperture speranzose in quel che la persona umana puรฒ ancora dare ed essere al di lร  dei propri errori.

Non ci si puรฒ limitare a โ€œinchiodareโ€ una persona sul suo passato, ma occorre avere la fantasia e la grandezza di cuore di aprirgli cammini possibili di felicitร  responsabile nel futuro.

Applicare materialmente una norma a un caso giuridico preciso puรฒ essere molto facile, e lo si รจ fatto per molto tempo, con esiti ben constatabili. Ma la โ€œletteraโ€ uccide, ripeto, anche se รจ lettera del Nuovo Testamento. รˆ convinzione di san Tommaso dโ€™Aquino.

Avere sulle persone gli occhi e il cuore di Dio Padre e di Gesรน, volerle โ€œsalvareโ€ pur nellโ€™assunzione di responsabilitร , โ€œfacendo la veritร  nella caritร โ€, secondo la legge della gradualitร . Tutto questo non รจ contraddire la Tradizione e provocare la distruzione della Chiesa, come pensano alcuni.

รˆ un abbassarsi per intercettare i battiti del cuore di Gesรน chino per terra, โ€œsantoโ€, โ€œaltroโ€ dalle nostre ristrettezze mentali morali e giuridiche, per sentirne il moto di vita destinato a tutti: โ€œVaโ€™ e non peccare piรน. Non mancare piรน il bersaglio del tuo desiderio, la via giusta della tua felicitร โ€.

Nella sua vita e nelle sue disposizioni sacramentarie, canoniche, liturgicheโ€ฆ la Chiesa deve sempre stare sub Verbo. รˆ la freschezza del Vangelo, la Parola Buona che รจ Gesรน, che deve avere lโ€™ultima parola ed essere la fonte direttamente ispiratrice di ogni altra disposizione ecclesiastica.

รˆ il perdono di Gesรน.

Puรฒ stupire i rigorosi, scandalizzare i rigidi.

ยซEcco, proprio adesso faccio una cosa nuovaยป (cf. Is 43,19a).

Non ve ne accorgete?

รˆ il Vangelo, bellezza!

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

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