p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 21 Marzo 2019 – Lc 16, 19-31

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La prima conversione a cui siamo chiamati noi ricchi, รจ la conversione dello sguardo. Sembra, dal racconto del povero Lazzaro e del ricco, che la cecitร  sia cosa allโ€™ordine del giorno. Ciรฒ che appare รจ che la cecitร  ci rende tutti piรน tristi, incapaci di vedere il bello, incapaci di cogliere la realtร  delle cose. Maledetto lโ€™uomo che confida nellโ€™uomo, ci dice il profeta Geremia. Alla ricerca di qualcuno che ti favorisca non riesci a vedere il bene della tua e altrui vita. Siamo come alberi nella steppa e viviamo in luoghi dove nessuno puรฒ vivere. Questi luoghi sono luoghi disumani dove ci si aspetta che il potente di turno risolva i nostri problemi. Siamo da compiangere piรน del povero Lazzaro: ciechi che si lasciano guidare da altri ciechi. Ritornare a vedere รจ ritornare a piantare lโ€™albero della nostra vita lungo corsi dโ€™acqua che ci permettano di portare frutti. Non sono le cose che ci raccontano i nostri telegiornali o che ci raccontano i nostri politici o che ci raccontano i santoni di turno che sarร  acqua buona che alimenta la nostra pianta di vita. Siamo tutti pieni come uova eppure sono riusciti a convincerci che siamo poveri, che abbiamo poco, distogliendo lo sguardo che, pur non essendo veramente poveri, noi non vediamo chi รจ causa di tutto ciรฒ.

Ma torniamo a noi e al povero Lazzaro. Il ricco non vede se non quello che รจ suo e che puรฒ diventare suo. รˆ maledetto non perchรฉ qualcuno lo maledice, ma perchรฉ si maledice da sรฉ obbligandosi a non vedere la vita e tantomeno a gustarla. Gestisce la disonesta ricchezza come padrona della sua vita, ne consegue che perdendo la sua libertร  per la disonesta ricchezza, non vede piรน il centro della sua vita, lโ€™amore libero, e non vede piรน neanche chi รจ chiamato ad amare con ben poca cosa: il povero Lazzaro.

Conversione รจ alzare lo sguardo dalle proprie cose e dal proprio ombelico e vedere colui che non hai mai visto. Il primo che non hai mai visto sei tu, sono io. Con lo sguardo coperto di cose non ci vediamo per quello che realmente siamo e quello che siamo chiamati ad essere. Poi non vediamo nรฉ il nostro vicino e neppure il nostro lontano. Solo quando ci troviamo nellโ€™inferno, dellโ€™al di qua o dellโ€™al di lร  poco importa, noi possiamo cominciare a vedere. Il ricco alzรฒ lo sguardo e vide colui che non era mai stato libero di vedere: Lazzaro. Lui non aveva disprezzato nรฉ Lazzaro e neppure Dio: semplicemente non li aveva mai guardati, troppo occupato come era a guardare il proprio interesse.

Gesรน alzรฒ da subito il suo sguardo sui poveri. Ha potuto fare questo perchรฉ si era messo allโ€™ultimo posto per servire i poveri, non per usarli. Per questo vede. Quando รจ stato liberato dai propri interessi e dalle proprie cose, il ricco vede quella grande distanza che prima non aveva percepito, vede Lazzaro, vede Abramo, vede Dio. Convertirsi รจ ritornare a vedere la realtร  vera per tempo, non quando รจ troppo tardi.

Ricordati, ci dice Abramo, ciรฒ che tu sei e quello che fai. Ricordati che la lettura e la visione della realtร  a partire dallo sguardo di Dio, รจ diversa.

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Il nostro modo di valutare la vita quale รจ? Lo ricorda a noi Abramo parlando col ricco epulone: โ€œTu hai avuto i tuoi beni nella tua vita; ti sei dato ai lauti banchetti e alle vesti di lino e di porpora; tu hai guardato alla vita come i miei beni, i miei magazzini, la mia vitaโ€, hai vissuto come un ricco stolto. Vedere per ricordare e, ricordando e non facendo i dimenticoni, convertirci a ciรฒ che รจ essenziale per vivere, a ciรฒ che รจ acqua buona per alimentare lโ€™albero della nostra vita: questa รจ la chiamata. Ciรฒ che sembra acqua buona al nostro sguardo รจ troppo spesso acqua piena di salsedine: fa morire.

Convertirci allo sguardo di Dio non fidandoci troppo dello sguardo dellโ€™uomo, sguardo troppo spesso cieco e maledetto, รจ cosa bella e buona, รจ cosa vitale.

Lazzaro ha avuto i suoi mali, che tra lโ€™altro non erano suoi; tu hai avuto i tuoi beni che hai lasciato a casa tua. Lโ€™abisso tra noi e il povero Lazzaro, lo scaviamo noi con le nostre scelte, non riconoscendo Lazzaro come fratello. Se la salvezza del figlio maggiore รจ accogliere il fratello minore, per il ricco รจ ospitare il povero. Da questo dipende la salvezza dei ricchi: il povero Lazzaro giร  salvato da Dio, che abita la casa di Dio, salva chi lo accoglie ospitandolo a sua volta nelle tende eterne, vale a dire nelle tende di vita, della nostra vita.

Vedere che la vita รจ un ponte effimero, vale a dire che ha fine, รจ cogliere ciรฒ che รจ salvezza per noi e ciรฒ che รจ perdizione, giร  da oggi. Il passaggio, il ponte fra le due sponde, รจ la misericordia verso il povero. Ritorniamo a discernere la vita, ritorniamo a vedere, ritorniamo a scegliere il bene e il bello che รจ sempre con, mai solo per me.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ยซC’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietร  di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noi”.
E quello replicรฒ: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicรฒ: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร  da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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