Commento al Vangelo del 27 Gennaio 2019 – p. Roberto Mela scj

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Fin dalle prime domeniche per annum dellโ€™anno liturgico il codice รจ dato: un codice nuziale, una password indispensabile per comprendere e amare il rapporto che lega il Dio dei cristiani (e degli ebrei) al proprio popolo. Dopo il battesimo al Giordano, a Cana di Galilea Gesรน manifesta nuovamente al suo popolo la pr

I libri di Esdra e Neemia

I libri di Esdra e Neemia, mai citati nel NT (anche se forse Gesรน avrร  avuto qualcosa da dire su qualche suo brano e decisione giuridico-religiosa), erano stati sempre considerati un volume unico nella tradizione ebraica e solo nel 1488, quando a Soncino (MN) venne stampata la prima Bibbia ebraica in caratteri mobili, le Bibbie ebraiche cominciarono a distinguere i due libri.

Secondo Melitone di Sardi (seconda metร  del II secolo), ripreso da Eusebio di Cesarea, lโ€™unico autore dei due libri sarebbe stato Esdra. Eusebio afferma che la divisione in due libri appare per la prima volta in Origene (185-254 d.C.). Girolamo conferma questa notizia e la Vulgata riporta i due libri tradotti separatamente.

Nel suo commentario a Esd-Ne (che seguiamo da vicino e spesso alla lettera, non sempre notando la citazione letterale), Francesco Bianchi annota che la forma canonica del libro sembra suggerire che i due personaggi abbiano agito a Gerusalemme durante il regno di Artaserse I Longimane (565-404 a.C.) โ€“ Esdra nel 458 a.C. e Neemia nel 445 a.C. โ€“ e, in una certa fase, le due missioni sarebbero state parallele. Che Neemia ripeta le riforme di Esdra, includendo lo scioglimento dei matrimoni misti, fa dubitare dellโ€™effettivo successo della missione di questโ€™ultimo.

Molti studiosi perรฒ propendono per lโ€™opinione che Esdra sarebbe giunto a Gerusalemme sotto il regno di Artaserse II (404-360 a.C.) e che Neemia lo avrebbe preceduto nel 445. Il contesto storico non ne cambierebbe molto, mentre il disordine religioso presenterebbe delle somiglianze con gli abusi riscontrati nei papiri di Elefantina.

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Nel canone ebraico testimoniato dalla tradizione babilonese, dai manoscritti tedeschi e francesi e dalle Bibbie a stampa, Esd-Ne sono posti fra gli Scritti, al penultimo posto, prima di 1-2Cr. Nella traduzione greca della LXX, Esd-Ne seguono invece 1-2Cr, alla fine dei libri cosiddetti โ€œstoriciโ€ e prima di quelli poetici profetici. La tradizione islamica conosce Esdra (Corano 9,30) e ne venera la tomba non lontano da Bassora. La traduzione cattolica pone Esd-Ne fra i libri storici, dopo 1-2 Cr e prima dei deuterocanonici scritti in greco non accettati nel canone ebraico: Tb, Gdt, Est, 1-2Mac.

Assieme ad altri studiosi, Bianchi propende per lโ€™idea di non proporre alcuna data per Esdra, circondato da innumerevoli contraddizioni ed enigmaticitร , e di considerarlo invece una creazione letteraria costruita su un personaggio storico reale da parte di un circolo di tradenti che volevano presentare una visione concorrente a quella di Neemia. Bianchi accetta invece la figura di Neemia, datando la sua azione nel 445 a.C., calcolata in un periodo di dieci anni. La seconda missione sarebbe stata costruita dalla redazione successiva che avrebbe utilizzato informazioni anteriori.

Fonti e struttura letteraria

Le quattro fonti delle due opere provengono da ambienti e da tempi diversi: sarebbero le Memorie di Neemia (Ne 1,1โ€“7,5a), le Memorie di Esdra (Esd 7โ€“10), le liste (cf. Esd 2 = Ne 7; Ne 3,1-32), i documenti ufficiali (i due editti reali, una corrispondenza fra la corte persiana e i capi della provincia di Giuda circa la ricostruzione del tempio e del tentativo di restaurare le mura della cittร ; sono testi scritti in aramaico e sono materiali autonomi, collocati nel testo alla conclusione della sua redazione).

Unโ€™articolazione molto generale di Esd-Ne potrebbe essere la seguente:

I. Ritorno e ricostruzione del tempio (Esd 1,1โ€“6,22): Editto di Ciro e sue conseguenze 1,1-11; Lista dei rientrati 2,1-69; Epilogo 2,70; Ristabilimento del culto 3,1-13; Interruzione dei lavori e inchiesta achemenide 4,1-24; Ripresa dei lavori e intervento di Tattรจnai 5,1-17; Risposta di Dario, ripresa e conclusione dei lavori;

II. Missione di Esdra a Gerusalemme (Esd 7,1โ€“10,44): Viaggio di Esdra e lettera di Artaserse 7,1-28a; Preparativi, partenza e arrivo a Gerusalemme 7,28bโ€“8,36; Preghiera di Esdra 9,1-15; Scioglimento dei matrimoni misti 10,1-44;

III. Missione di Neemia e ricostruzione delle mura (Ne 1,1โ€“13,3): Missione di Neemia 1,1โ€“5a (Neemia alla corte del re 1,1-11a; Dialogo con il re 1,11bโ€“2,10; Neemia a Gerusalemme 2,11-20; Lista dei costruttori 3,1-32; Nuova opposizione dei samaritani 3,33โ€“4,17; Crisi economica 5,1-19; Campagna di intimidazione 6,1-19; Difesa e censimento della cittร ); Rinnovo della comunitร  e dellโ€™alleanza 7,5bโ€“10,40 (Libro delle genealogie 7,5b-68; Lista delle offerte 7,69-72a; Lettura della Legge e festa delle Capanne 7,72bโ€“8,18; preghiera di Neemia 9,1-37; Patto 10,1-40); Ripopolamento di Gerusalemme e dedicazione delle mura (11,1โ€“12,43): Ripopolamento di Gerusalemme 11,1-2; lista degli abitanti di Gerusalemme 11,3-19; Supervisori delle attivitร  legate al tempio 11,20-24: lista degli insediamenti in Giuda e in Beniamino 11,25-36: lista di sacerdoti 12,1-26; dedicazione delle mura di Gerusalemme 12,47-43); Una comunitร  pura 12,44โ€“13,3;

IV. Supplementi (Ne 13,4-31): Nuovi abusi nel tempio 13,4-14; Sabato 13,15-22; Matrimoni misti 13,23-27; Purificazione del sacerdozio ed epilogo 13,28-31.

Esd-Ne riportano una lunga sezione di testo in lingua aramaica: non sembra essere aramaico biblico molto vicino allโ€™aramaico dellโ€™impero (tesi maggioritaria nel passato) ma un aramaico che si avvicina allโ€™aramaico orientale di epoca ellenistica e romana (dal 323 a.C. in poi); sarebbe quindi diverso dallโ€™aramaico in uso presso la cancelleria achemenide.

Teologia

Le linee teologiche principali di Esd-Ne possono esser riassunte nella sottolineatura della signoria di YHWH, la difesa della puritร  del โ€œpiccolo restoโ€, la โ€œstirpe santaโ€, che si esprime nel rifiuto di accettare la collaborazione dei popoli vicini nella ricostruzione del tempio, la separazione dalle donne straniere. Non รจ unโ€™opposizione razzista, ma una scelta che esprime la coscienza di voler mantenere la puritร  rituale del popolo, che si avvia a diventare esso stesso un popolo di sacerdoti e nazione santa (Es 19,16), come Dio รจ santo. Le liste genealogiche mettono in risalto la continuitร  della nuova societร  giudaita con il periodo che precede lโ€™esilio e ancorano la santitร  e la puritร  a un documento verificabile, custodito nel tempio.

La santitร  concerne anche Gerusalemme e le sue mura. Esse non rappresentano solo la difesa dai nemici esterni, ma delimitano anche lo spazio sacro nel quale รจ possibile osservare il sabato, applicare le leggi relative al sacerdozio e la separazione dagli stranieri. Il ruolo della comunitร  soppianta i grandi uomini.

Il tempio e il culto hanno un ruolo centrale. Si rivisita con cura la storia passata nei suoi momenti qualificanti: lโ€™esodo, lโ€™insediamento, la monarchia e lโ€™esilio.

Il modello dellโ€™esodo informa la descrizione del ritorno a Gerusalemme, seguendo il pensiero del DeuteroIsaia. Il peccato ha portato il popolo al castigo dellโ€™esilio. Esso diventa perรฒ anche ยซuna scuola dellโ€™animaยป (J. Brodski), in cui Israele puรฒ fissare i fondamenti della propria fede, entrare in contatto con una cultura altra, ma senza perdere la propria specificitร . Ne nasce una cultura della resistenza che permetterร  a Israele di sopravvivere in virtรน di una vera e propria spiritualitร  della penitenza. Il pentimento investe dinamicamente la comunitร  (dimensione orizzontale) e ripercorre la storia delle infedeltร  passate (dimensione verticale) per esaltare la misericordia salvifica di YHWH. Il suo intervento ha salvato Israele da una situazione senza via di uscita.

Si legge la Torah

In Ne 7,72bโ€“8,12 si descrive la convocazione del popolo a Gerusalemme per la lettura della Legge, mentre in 8,13-18 si narra della celebrazione della festa delle Capanne. Probabilmente il testo risente di una โ€œriscritturaโ€ da parte di un autore vicino alla cerchia del Cronista: egli ampliรฒ il ruolo dei leviti e imitรฒ la prassi liturgica a lui contemporanea nel tentativo di fissare lโ€™atto di nascita ufficiale del giudaismo.

Tutto il popolo (menzionato ben tredici volte nel capitolo e vero protagonista della scienza) si raduna a formare โ€œcome un uomo soloโ€, compatto e ben deciso, unitario e solidale, alla Porta delle Acque, nella zona della collina dellโ€™โ€˜Ofel. Sito della costruzione della reggia davidica, essa si trova a sud della zona templare e opposta allโ€™ubicazione del tempio, quasi a suggerire che la Torah รจ superiore al tempio.

Il โ€œsettime meseโ€ corrisponde al mese di Tishri (settembre-ottobre). Il primo giorno del mese di Tishri (chiamato anche โ€œgiorno rumoroso/yรดm terรปahโ€ (perchรฉ si suonava il corno di ariete, cf. Lv 23,23-25 e Nm 29,1-6) corrisponde al Capodanno o al primo giorno del settimo mese, se si ammette che il Capodanno cadeva ancora in primavera, come avveniva in tutto il Vicino Oriente.

In piedi

Esdra รจ qualificato come โ€œscriba/sลpฤ“rโ€ al v. 1 e โ€œsacerdote/kลhฤ“nโ€ al v. 2. In entrambi i ruoli egli รจ in stretto collegamento con la lettura della legge di Mosรจ allโ€™โ€œassemblea/qฤhฤlโ€ composta da uomini, donne e bambini in grado di comprendere ciรฒ che veniva letto.

La presenza delle donne dei bambini caratterizza la lettura della Legge che si teneva ogni sette anni in occasione della festa delle Capanne (cf. Dt 31,10-23) e lโ€™assemblea convocata da Giosafat poco prima dellโ€™attacco degli ammoniti e dei moabiti (2Cr 20,13). Nella prassi liturgica successiva del giudaismo, donne e bambini inferiori ai dodici anni saranno esentati dalla lettura della Torah.

Accanto a Esdra ci sono tredici uomini alla sua destra e tredici alla sua sinistra, che sembrano relativizzare un poโ€™ la sua presenza e dare rilievo a una guida collettiva del popolo. Da una piattaforma/pedana di legno โ€“ il cui nome perรฒ indica normalmente una โ€œtorre/migdalโ€ โ€“, Esdra legge il โ€œlibro della Torah/sฤ“per tรดrฤhโ€ dalle sei della mattina fino a mezzogiorno (probabilmente aiutato dai tredici uomini alla sua destra). Uno sforzo grandissimo da parte dei lettori, ma anche da parte del popolo, che si era alzato in piedi (v. 5 weโ€˜ฤmedรป kol-hฤโ€˜ฤm) fin dal momento in cui Esdra aveva aperto il libro.

La posizione retta indica rispetto alla dignitร  di ciรฒ che viene proclamato e di chi lo proclama, unito alla piena disponibilitร  e prontezza nella sua messa in pratica. Non si deve dimenticare il fatto che, ai primi di ottobre, allโ€™aperto, a Gerusalemme fa ancora caldo. Non puรฒ non colpire la scenografia e i gesti rituali compiuti, vedendo in essi la radice della gestualitร  liturgica delle assemblee ebraiche e cristiane del nostro tempo. Le radici sono lร : ยซAscoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. Guardate ad Abramo, vostro padreโ€ฆยป (Is 51,1-2a).

Reazioni

La โ€œtorre/pedanaโ€ era stata costruita โ€œper la Parola/laddฤbฤrโ€ (Bianchi: โ€œper parlareโ€; โ€œper lโ€™occorrenzaโ€, CEI 2008, poveramente). Dallโ€™altezza della โ€œtorre/pedanaโ€ la Parola โ€œscendeโ€ sul popolo radunato in formazione compatta e solidale.

Esso โ€œreagisceโ€ alla Parola con un ascolto attento, con senso comunitario, ma con un coinvolgimento personale di ciascuno: ยซGli orecchi di tutto โ€œil popolo/kol-hฤโ€˜amโ€ (erano) verso il libro della Leggeยป (v. 3). Un ascolto attento e partecipe, che mette in moto gli organi vitali della persona. Dagli orecchi la Parola scende al cuore per la comprensione da attuare con lโ€™intelligenza e per le decisioni da prendere con la volontร . Essa scenderร  ulteriormente anche alle viscere, sede della misericordia e della bontร . Questo indurrร  il popolo a scoppiare in pianto. Il popolo sente che la Parola ha a che fare con la propria vita, narra delle grandi opera di YHWH per la salvezza del popolo, per la piena integritร  della vita nello shalom donato da lui.

Allโ€™inizio della lettura, Esdra benedice YHWH il Grande (cf. Dt 27,15-16) e il popolo risponde con unโ€™acclamazione di approvazione (ยซAmen, Amenยป: โ€œรจ stabile/certo/rocciosoโ€ quello che hai detto e noi poniamo la nostra vita su questa โ€œroccia solidaโ€, ci crediamo). Esso alza quindi le mani in segno di intercessione (cf. Sal 2,8), inchinandosi e prostrandosi per sottolineare il senso di disonore e di umiliazione (v. 6).

Si puรฒ confrontare la reazione del popolo con quella di coloro che avevano ascoltato la lettura della Legge, cioรจ il nucleo del Deuteronomio attuale, allโ€™epoca di Giosia (cf. 2Cr 34,20. Tredici uomini e i leviti โ€œfanno capire/spiegano/mebรฎnรฎm (< bรฎn)โ€ la Tรดrฤh al popolo, che โ€“ si ricorda ancora โ€“ se ne sta ritto in piedi (v. 7).

Capiamo e piangiamoโ€ฆ

Gli aiutanti di Esdra leggono il testo dopo averlo suddiviso in paragrafi (โ€œmepลraลกโ€; il paragrafo della Torah letto ogni settimana nella sinagoga viene denominato a tuttโ€™oggi โ€œparashahโ€). Lo โ€œleggono a voce alta/proclamandolo/bammiqrฤโ€ (< qฤrฤโ€™ = gridare, leggere).

Ne rendono poi comprensibile il senso letterale/verbale: โ€œweล›รปm ล›ekel wayyฤbรฎnรป/ponendo saggezza e facevano comprendereโ€. Questo รจ fatto traducendo il testo dalla lingua ebraica usato nei sacri testi e nella liturgia nellโ€™aramaico compreso e parlato dalla gente. La comprensione integrale del testo รจ raggiunta, infine, con la spiegazione semantica ed esistenziale del testo, cioรจ con lโ€™illustrazione delle sue ricadute nella vita concreta e delle esigenze poste innanzi alle libere decisioni delle persone in ordine alla loro โ€œtraduzioneโ€ pratica: conversione, scelte, atteggiamenti nuovi, crescita nel bene ecc. La spiegazione della Parola nellโ€™ambito rituale richiede perรฒ, anche oggi, il suo traguardo ultimo: lโ€™illustrazione vitale e testimoniale nella vita quotidiana. La gente ha bisogno e ascolta infatti di piรน i testimoni che non i maestri, e i maestri in quanto sono testimoni.

Neemia il governatore (hattirลกฤtฤh), Neemia il sacerdote scriba (hakkลhฤ“n hassลpฤ“r) e i leviti che โ€œfacevano comprendere al popoloโ€ dicono/rivelano la profonditร  di senso di quel giorno: โ€œOggi รจ un giorno consacrato/hayyรดm qฤdลลก-hรปโ€™ laYHWH, vostro Dioโ€. Un giorno dedicato che si separa dal tempo profano per essere integralmente del Totalmente Altro che si รจ impegnato perรฒ totalmente nella storia del suo popolo. Un giorno tutto di Dio e, quindi/perciรฒ, tutto dellโ€™uomo.

โ€œNon siate tristi/โ€™al-titโ€™abbelรปโ€, โ€œnon piangete/โ€™al-tibkรปโ€ nel Giorno del Signore (vv. 9.11), viene detto al popolo, perchรฉ il ricordo vivo della creazione del mondo e dellโ€™umanitร  (cf. Es 20) e della redenzione del popolo di Israele (cf. Dt 5) deve sovrastare di gran lunga la coscienza della propria inadeguatezza colpevole rispetto alle esigenze della Torah/Istruzione o della difficoltร  a metterla in pratica.

ยซPiangeva infatti tutto il popolo mentre ascoltava le parole della Torahยป (v. 9). Pianto di pentimento e di frustrazione, certo, ma anche gioia e scioglimento del ghiaccio nero nel cuore al sentire lโ€™amore provvidente e redentore di YHWH per il proprio popolo Israele, dalla creazione e dai padri fino alla redenzione dalla โ€œcasa degli schiaviโ€, lโ€™Egitto (e Babilonia).

Il dono delle lacrime e la compunzione del cuore รจ la molla che trasforma la vita delle persone di fronte allโ€™amore, non alla prospettiva del giudizio e del castigo. Le lacrime si trasformano in gioia e festa grande, in pasti abbondanti e vini succulenti, in solidarietร  verso il piรน fragile dei fratelli. Tutto questo perchรฉ adesso il popolo โ€œaveva compreso le parole che avevano fatto conoscere a loro/kรฎ hฤ“bรฎnรป baddebฤrรฎm โ€™ฤƒลกer hรดdรฎโ€˜รปโ€. Che gioia capire la lingua di chi mi sta di fronte! Mi sento a casa, capito. E posso rispondere, fare comunione, condividere i miei pensieri e le mie emozioni.

Che gioia: Dio parla la mia lingua, la lingua degli uomini!

Gioia conviviale

(Neemia?) invita quindi tutti alla gioia, sulla scia della predicazione del Deuteronomio (cf. Dt 12,4-7.11.18; 14,22) e delle Cronache (1Cr 15,16; 2Cr 30,23). La gioia si esprime in un pasto (comunitario?) festivo fatto di pietanze succulente e di vini pregiati, vero anticipo del banchetto escatologico.

Il pasto si fa memoriale di un passato di salvezza, celebrazione del presente di custodia e di amore da parte di YHWH, memoria sovversiva prolettica del banchetto definitivo. Profetizza infatti Is 25,6-8: ยซPreparerร  il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperร  su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerร  la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherร  le lacrime su ogni volto, lโ€™ignominia del suo popolo farร  scomparire da tutta la terra, poichรฉ il Signore ha parlatoยป.

Il giorno del Signore รจ giorno di festa, di gioia, di caritร  solidale. Giorno di Dio e, quindi/perciรฒ, giorno dellโ€™uomo, e dellโ€™uomo piรน povero e fragile. La festa non รจ tale se manca qualcuno, anche uno solo.

Non si puรฒ essere tristi nel giorno del Signore, perchรฉ โ€œแธฅedwat YHWH hรฎโ€™ mฤuzzekem/la gioia di YHWH, essa (รจ) la vostra forzaโ€ (Bianchi, alternativo: ยซYHWH si rallegra quando voi siete fortiยป). Solo la gioia di/data da YHWH (genitivo di provenienza? di autore? di appartenenza? di qualitร ?) รจ la forza data allโ€™uomo per vivere libero e a testa alta i suoi giorni sotto il sole, consolato, custodito, incoraggiato.

Un uomo dentro un popolo, una comunitร .

Un popolo solidale con i fratelli piรน fragili.

Un popolo in cui non manca nessuno.

Potranno tornare gli esili e le sbandate, ma la gioia di YHWH ne sradicherร  le radici.

Metodologia

Nel prologo del suo vangelo (Lc 1,1-4) Luca si presenta come uno degli ottimi scrittori e studiosi greci e romani del suo tempo (e precedenti): Erodotoย (Alicarnasso, 484 a.C. โ€“ Thurii, dopo il 430 a.C.), Tucidide (460 a.C.ย circa โ€“ poco dopo ilย 404 a.C., ma, secondo altri, dopo ilย 399 a.C.), Polibioย (Megalopoli, 206 a.C. circa โ€“ Grecia, 124 a.C.), Tito Livio (Padova, 59 a.C. โ€“ Padova, 17 d.C.), Flavio Giuseppe (Gerusalemme 37 d. C. โ€“ Roma dopo il 100 d.C.), Galeno (Pergamo, 129 d.C. โ€“ Roma, 201 circa d.C.) ecc.

Mettendosi alla loro stregua, agli inizi della sua opera in due atti (Lc โ€“ At) lโ€™evangelista espone la metodologia di ricerca che lo ha guidato nella caccia alle testimonianze orali e al materiale giร  esistente in redazione scritta.

Il destinatario dei due volumi del suo lavoro รจ Teรฒfilo (โ€œamico di Dioโ€), una persona ragguardevole/kratistos della comunitร , che forse lo aveva sostenuto finanziariamente nel suo lavoro redazionale.

Nella sua opera doppia Luca recupera gli eventi della vita di Gesรน (Vangelo) e degli inizi del cammino della Chiesa con la corsa della Parola (Atti degli Apostoli), considerati nel loro significato teologico ma sempre a partire dal loro retroterra storico-fattuale.

La finalitร  dellโ€™opera di Luca รจ far sรฌ che Teรฒfilo si renda conto della โ€œnon-scivolositร /soliditร /stabilitร /asphaleiaโ€ degli insegnamenti che ha ricevuto nella catechesi. Sono insegnamenti che non fanno โ€œsdrucciolare/inciampare/sphallลโ€.

Circa la metodologia di ricerca della fonti, Luca scrive che, appartenendo egli alla terza generazione dei discepoli di Gesรน, ha avuto dei predecessori nella seconda generazione che avevano tentato una prima messa per iscritto ordinata (anataxasthai diฤ“gesin) degli eventi-parole/pragmatลn (ebr. dฤbฤr) che non erano solo avvenuti, ma che si erano compiuti/adempiuti/realizzati in mezzo alla comunitร  cristiana con la loro corpositร  di contenuti storico-salvifici (peplฤ“rophorฤ“menลn).

Queste persone/autori della seconda generazione si erano messi in atteggiamento recettivo segnato dalla fede in ciรฒ che avevano loro consegnato/tramandato/consegnato/tra-donato/paredosanโ€ โ€“ nellโ€™ambito della comunitร  discepolare โ€“ quelli della prima generazione. Essi erano stati fin dallโ€™inizio testimoni oculari della โ€œparola/logos/Gesรน evangelizzatore e Parola evangelizzataโ€ e che, in un secondo momento, ne erano divenuti ยซโ€œrematoriโ€/subalterni/operai/servitori/ministri/aiutanti di campo/ufficiali/hypฤ“retaiยป, totalmente sottomessi ad essa, donandole testimonianza orale, attestazione scritta, non raramente perfino martirio cruento.

Ordinato e accurato

Luca descrive poi la sua metodologia redazionale. ยซDopo aver seguito dappresso, fianco a fianco, e aver risalito โ€œcon scrupolositร /accuratezza/akribลsโ€ il corso del fiume dalla fine fino allโ€™inizio (o dal basso verso lโ€™alto)/parฤ“koluthฤ“koti anลthenยป, รจ parso bene anche a Luca di scrivere per Teรฒfilo (un resoconto) in modo ordinato. Alla fine cita la finalitร  della sua opera e il suo destinatario.

Luca scrive con accuratezza i fatti e il loro significato teologico profondo โ€“ anche al nostro tempo la storia รจ sempre storia interpretata โ€“, attenendosi alle buone regole seguite dagli storici del suo tempo.

A pochissimi anni dallโ€™accadimento dei fatti, Luca recupera accuratamente (akribลs) la memoria ecclesiale โ€“ certamente testimoniale e connotata dalla fede, non per questo arbitraria, capricciosa e totalmente inattendibile โ€“, trasmessa allโ€™interno di una comunitร  non anarchica ma strutturata e regolata da una sorveglianza apostolica gelosa di una memoria amante e fedele, seppur credente, della persona, delle parole e degli eventi riguardanti Gesรน.

Luca procede per sintesi, per blocchi di argomenti o di generi letterari โ€“ per โ€œscene drammaticheโ€ negli Atti โ€“, recuperando il materiale narrativo e didattico riguardante Gesรน e gli apostoli, a partire dal quale egli compone talvolta dei discorsi che mettono in bocca ai personaggi il meglio di quanto i personaggi avrebbero potuto dire in quel momento (cosรฌ operavano gli storici del tempo).

A Nazaret: il โ€œdiscorso alla nazioneโ€

Lโ€™evangelista anticipa lโ€™intervento di Gesรน nella sinagoga di Nazaret (Lc 4,1-30) rispetto al corso degli eventi cosรฌ come รจ narrato in Marco e Matteo, spostando il suo discorso a un tempo precedente gli atti prodigiosi giร  compiuti a Cafarnao. Stranamente, infatti, i compaesani di Gesรน gli chiedono di compiere anche a Nazaret quanto hanno sentito essere accaduto in precedenza a Cafarnao. Ma finora Luca non ha raccontato nulla di quanto sarebbe stato compiuto a Cafarnao in tempi precedenti!

Dopo le tentazioni sopportate e vinte nel deserto (Lc 4,1-13), Gesรน torna con la potenza dello Spirito in Galilea e la sua fama si diffonde ovunque (Luca non riporta perรฒ alcun prodigio o alcuna predicazione impressionante fatta da lui).

Luca anticipa quindi volutamente allโ€™inizio dellโ€™attivitร  pubblica di Gesรน il suo discorso nella sinagoga di Nazaret per dare ad esso un valore programmatico, illustrativo delle modalitร  e delle motivazioni che avrebbero ispirato le parole e le azioni di Gesรน, riportate nei capitoli successivi del vangelo.

Il bel brano di Ne 8 riportato nella prima lettura fa da sfondo splendido anche alla scena di Nazaret e concorre a illustrare eventi e significati profondi.

Di sabato, in sinagoga

Gesรน รจ un ebreo, โ€œebreo per sempreโ€, osservante della tradizione ebraica, anche se non pignolo e rubricista nel seguire la Torah, della quale dona invece unโ€™interpretazione definitiva, escatologica, quale plenipotenziario di YHWH venuto a portarla a compimento.

Come al solito, di sabato, egli entra nella sinagoga del paese โ€“ visitabile ancor oggi โ€“, che devโ€™essere stata un ambiente molto semplice, visto che Nazaret non รจ conosciuto nella Bibbia. La โ€œsinagoga/synagogฤ“โ€ รจ il luogo dove le persone โ€œconvergono/synagลโ€ di loro spontanea volontร . La โ€œChiesa/ekklฤ“siaโ€ sarร  invece il nome che i discepoli di Gesรน sceglieranno per indicare lโ€™assemblea dei discepoli convocati (ek-kaleล) da qualcun altro, dal Signore. Denominazione scelta per affermazione identitaria esclusiva certo, ma connotata pure di profondo significato teologico. La sinagoga รจ il luogo deputato alla lettura e alla spiegazione della Torah, allโ€™istruzione del popolo e, secondariamente, anche alla preghiera.

Gesรน si autoinvita a leggere la Torah (e lโ€™haphtarah), senza attendere lโ€™invito da parte del responsabile delle attivitร  sinagogali, lโ€™โ€œarchisynagลgos/il capo della sinagogaโ€. Gli viene dato il rotolo del profeta Isaia che, con lโ€™insieme dei Profeti/Nebiim e degli Scritti/Ketubim era la fonte da cui si attingeva la โ€œseconda letturaโ€, lโ€™โ€œaggiunta/haphtarahโ€, dopo quella principale tratta dalla Torah (il complesso letterario che, dalla Genesi, arriva al Deuteronomio).

Gesรน apre il rotolo, trova il brano Is 61,1ss previsto per la seduta di quel sabato.

Il profeta, evangelista unto

Is 61,1ss parla di un misterioso profeta, forse il Terzo Isaia stesso, che opera nel tempo postesilico (dopo il 538 a.C.). Egli si sente investito dallโ€™alto (epi eme) dallo Spirito del Signore YHWH, la sua forza irruente, il suo soffio vitale, la potenza generativa di vita. ยซQuesto รจ dovuto al fatto che/poichรฉ/ebr. TM yaโ€˜an โ€˜ฤƒลกer/gr. LXX: hou heinekenโ€ (Reggi: โ€œil qualeโ€) mi unse, per โ€œportare la buona notizia/evangelizzare ai poveri/euaggelisasthai ptลchoisโ€ยป. Lo Spirito del Signore ha unto il profeta come ungeva i re e i sacerdoti, per riempirlo della sua forza, della capacitร  di percepire la volontร  di Dio sugli eventi della storia e sulle vicende degli uomini, e a parlare a nome di Dio, di fronte agli uomini (pro-phฤ“tฤ“s < pro-phฤ“mi).

Poveri e โ€œa pezziโ€

La scelta preferenziale di Dio, inclusiva e non esclusiva di coloro che stanno meglio nella vita, sono ยซi poveri/i โ€œpitocchi/tous ptochousโ€ยป, gli umiliati dalla vita e dagli uomini, gli scarti della societร , i feriti della storia. Potranno anche essere non umili e sottomessi a Dio nella fede, attendendosi tutto da lui, ma saranno evangelizzati lo stesso, per il solo fatto di essere โ€œpoveriโ€. Dio sta sempre dalla parte del piรน debole, del povero a livello materiale, spirituale, psichico, al povero di senso del cammino dei propri giorni. Ad essi il profeta porterร  la buona notizia che YHWH sta dalla loro parte.

YHWH ha inviato il profeta ad โ€œannunciare come un banditore/kฤ“ryxaiโ€, a voce spiegata e a tamburi battenti, la liberazione ai prigionieri di ogni tipo e la vista (o il recupero di essa, anablepsin) ai ciechi che non vedono dove incamminarsi per avere la vita.

YHWH ha inviato il profeta a rimandare in libertร  โ€œcoloro che da tempo sono stati spezzati/lacerati/dilaniati/infranti/rotti e tali sono rimasti fino ad ora/tous tethrausmenousโ€ (participio perfetto passivo sostantivizzato). Sono coloro che sono torturati a morte continuamente nelle galere della storia, nei lager dei deserti libici odierni, nelle prigioni dei regimi totalitari, nelle torture delle fake news messe in giro ad arte per demolire le persone con la macchina del fango creata da chi spadroneggia sui mass media. Sono coloro che si โ€œsentono a pezziโ€ perchรฉ mai in pace con se stessi, con Dio, con le persone che vivono loro accanto. โ€œA pezziโ€ perchรฉ sentono di aver โ€œfallito il bersaglio/aver peccatoโ€ nella vita e disperano anche dellโ€™amore e del perdono di un Dio predicato loro come punitore e giudice inflessibile.

Lโ€™anno accetto a Dio

Il profeta sente che YHWH lo ha inviato ad annunciare come un banditore โ€œlโ€™anno accettabile/accetto del/al Signore / eniauton kyriou dektonโ€. Il TM ebraico di Is 61,2 parla di ลกenat rฤแนฃรดn laYHWH/lโ€™anno di compiacenza/che piace a YHWHโ€. รˆ lโ€™anno giubilare, che ogni cinquantโ€™anni prevede il condono di tutti i debiti contratti e fa rientrare in possesso dei proprietari legittimi i beni venduti per necessitร  (cf. Lv 25,8-16). Un anno che piace a Dio, ben accetto a lui, accettabile a lui perchรฉ a favore dellโ€™uomo e del suo bene integrale. Ciรฒ che รจ bene per lโ€™uomo รจ ben accetto a Dio.

Vendetta?

Il testo letto da Gesรน (secondo Luca) รจ una conflazione di Is 61,1-2 (con lโ€™omissione del comando di โ€œconsolare gli afflittiโ€ e โ€œdellโ€™annuncio della ricompensaโ€) e Is 58,6 (โ€œrimandare in libertร  coloro che sono stati fatti a pezziโ€). Gesรน arresta la lettura โ€“ perchรฉ previsto? โ€“ prima del semiversetto che annuncia il compito dato da YHWH al profeta di โ€œ(proclamare) un giorno di vendetta per il nostro Dio/weyรดm nฤqฤm lฤ“โ€™lลhรชnรปโ€. Presente nel Testo Masoretico (= TM), cioรจ il testo ebraico di Is 61,2b, questa espressione รจ assente nel testo greco della traduzione della LXX di Is 61,2, che era il testo (greco) dellโ€™Antico Testamento โ€“ per usare una terminologia anacronistica โ€“ che veniva letto nella Chiesa primitiva del tempo precedente e coevo a Luca.

Secondo il vangelo di Luca, Gesรน non annuncia (volutamente?) ยซun giorno di vendetta per il nostro Dioยป attestato nel testo ebraico di Isaia. Nella sua lettura, Gesรน si arresta prima. Ma se anche lโ€™avesse letto, sappiamo (e Luca lo sottolineerร  nel suo Vangelo, cf. Lc 15) che YHWH compie la sua vendetta punendo il male e non i malvagi, punendolo col perdono offerto agli uomini, punendolo col riscatto compiuto con il sangue del suo Figlio Gesรน (cf. Lc 22,20).

Occhi fissi

Gesรน riarrotola il volume di Isaia e lo ridร  allโ€™โ€œinserviente/hypฤ“retฤ“sโ€ della sinagoga, cioรจ colui che svolgeva le mansioni piรน umili del servizio sinagogale.

Una tantum, รจ interessante ricordare, con lโ€™esegeta Penna, le varie funzioni comunitarie dellโ€™assemblea sinagogale attestate nelle epigrafi funerarie rinvenute a Roma: nelle undici sinagoghe finora conosciute della cittร  cโ€™erano il presidente della gerousia o consiglio degli anziani/gerousiarchฤ“s, gli anziani/presbyteroi, i membri del comitato esecutivo/archontes, lโ€™esattore generale o raccoglitore dei fondi/archลn pasฤ“s timฤ“s, lโ€™amministratore dei beni/phrontistฤ“s, il dottore della legge-segretario-cancelliere/grammateus, il protettore legale-avvocato/prostatฤ“s, il โ€œpadre o โ€œla madreโ€ della sinagoga/patฤ“r o matฤ“r synagลgฤ“s โ€“ titolo onorifico per uomini e donne particolarmente benemeriti di una o piรน comunitร  โ€“, lโ€™archisynagos (colui che si interessava dellโ€™edifico di culto e presiedeva le assemblee religiose, lโ€™hypฤ“retฤ“s (lโ€™inserviente preposto ai servizi piรน umili necessari nella sinagoga) e infine gli hiereis, che a Roma non indicava โ€œi sacerdotiโ€, ma era un semplice titolo onorifico in rapporto con la discendenza levitica.

Gesรน si siede in posizione magisteriale e offre il suo commento alla haphtarah appena letta. Gli occhi di tutti nella sinagoga โ€œerano fissati stabilmente su di lui/ฤ“san atenizontes autลiโ€, come gli occhi degli Undici era fissi su Gesรน che ascendeva al cielo (cf. At 1,10).

A Nazaret convergono su Gesรน gli occhi di tutti; nella lettura della Torah fatta da Neemia sul libro della Torah convergono le orecchie di tutto il popolo (Ne 8,3b).

Lโ€™omilia/la parola di consolazione di Gesรน รจ brevissima. Si possono notare le somiglianze e le differenze con lโ€™interessante testo โ€œparalleloโ€ esemplare di At 13,15, ambientato ad Antiรฒchia di Pisรฌdia e riguardante Paolo e Barnaba: ยซEssi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiรฒchia in Pisรฌdia e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: โ€œFratelli, se avete qualche parola di esortazione (logos paraklฤ“seลs) per il popolo, parlate!โ€. Si alzรฒ Paolo e, fatto cenno con la mano, disseโ€ฆยป. E segue un discorso articolato, che occupa ben 25 versetti (At 13,16b-41)!

Gesรน รจ 50 volte piรน breve di Paoloโ€ฆ

La Parola si compie nelle orecchie. Oggi

ยซOggi รจ stata compiuta/Oggi si รจ compiuta (peplฤ“rลtai) โ€“ e tale rimane per sempre, a partire da un processo iniziato nel passato โ€“ questa parola nei vostri orecchiยป.

Gesรน attribuisce alla sua persona e alla missione che sta per intraprendere il contenuto delle parole profetiche di Is 61,1-2 e 58,6. Gesรน si presenta come il logos in persona, la parola-fatto (il dฤbฤr ebraico), che realizza in sรฉ, per potenza endogena ma soprattutto ad opera del Padre (tempo verbale perfetto medioโ€“passivo) la missione di liberazione dei โ€œpoveriโ€ di tutti i tempi, di tutte le latitudini, di tutte le povertร  immaginabili e possibili annunciata da Is 61,1ss. Una Parola-Persona, il Figlio di Dio, lโ€™Amato, in cui il Padre ha posto il suo compiacimento al momento del battesimo nel fiume Giordano (cf. Lc 4,22).

La Parola si รจ compiuta dentro le orecchie degli ascoltatori (cosรฌ, letteralmente). La Parola si realizza e cresce cum legente (e cum audiente e cum facente, si potrebbe aggiungere). La parola profetica si realizza in Gesรน perchรฉ viene portata a compimento perfezionante, sintetico in quantitร  e qualitร . Gesรน รจ la parola definitiva del Padre, la parola che โ€œriempie fin allโ€™orloโ€ le orecchie del popolo e porta a quella pienezza di senso e di realizzazione inteso a suo tempo dal Padre nel momento in cui aveva fatto il suo primo dono, la Torah. Ora la Torah definitiva del Donatore รจ data nel Dono (cf. Mela, Il Dono e il Donatore, EDB).

Gesรน รจ lโ€™โ€œoggi/sฤ“meronโ€ di Dio, contemporaneo ad ogni โ€œoggiโ€ degli uomini. Nel disegno di Dio (il โ€œdei/รจ necessarioโ€ di Luca), Gesรน รจ la Parola che โ€œpungeโ€ il presente e ne fa scaturire il male che va spurgato, mentre inietta il bene che ridร  vita agli โ€œspezzatiโ€.

Lโ€™evangelista Luca ama il presente.

รˆ lโ€™uomo dellโ€™โ€œoggi/sฤ“meronโ€ (Lc 2,11; 4,21; 5,26; 12,28; 13,32.33; 19,5.9; 22,34.61; 23,43).

รˆ lโ€™โ€œoggiโ€ di Dio, lโ€™โ€œoggiโ€ dellโ€™uomo.

รˆ lโ€™โ€œoggiโ€ della Parola.

La Parola agli โ€œspezzatiโ€.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

TERZA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 27 Gennaio 2019 anche qui.

Lc 1,1-4; 4,14-21

Poichรฉ molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, cosรฌ anchโ€™io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teรฒfilo, in modo che tu possa renderti conto della soliditร  degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesรน ritornรฒ in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nร zaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrรฒ nella sinagoga e si alzรฒ a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaรฌa; aprรฌ il rotolo e trovรฒ il passo dove era scritto:
ยซLo Spirito del Signore รจ sopra di me;
per questo mi ha consacrato con lโ€™unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertร  gli oppressi,
a proclamare lโ€™anno di grazia del Signoreยป.

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnรฒ allโ€™inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciรฒ a dire loro: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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