don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2019

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LA LUCE DELLA PAROLA CI ILLUMINA COME LA STELLA SUI RE MAGI CONDUCENDOCI NEL CAMMINO VERSO LA VERITA’ CHE SI FA CARNE IN CRISTO OFFERTO PER NOI NELLA CHIESA DOVE CI COLMA CON LA GIOIA CHE NON HA FINE ย 

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Per salvarsi e conoscere veritร  e felicitร  bisogna “incontrare” Gesรน. E Dio si รจ fatto carne proprio per โ€œincontrareโ€ lโ€™umanitร , cominciando dalla โ€œGalilea delle gentiโ€. Essendo lโ€™ultima propaggine di Israele sul confine con le terre pagane, essa era un poโ€™ dogana e un poโ€™ terra di nessuno; era appoggiata sulla โ€œvia del mareโ€ come su una spina dorsale, la sostenevano traffici e commerci. Era quindi terra di contraddizioni, immagine dellโ€™incoerenza dei coerenti, della carne debole che vanifica Legge e moralismi. Per questo, la Galilea รจ la nostra vita, una primogenitura che fatica a restare a galla tra i marosi del mondo. Galilea รจ questo momento dellโ€™esistenza di tuo figlio, come la storia e i luoghi di ogni uomo. Non cโ€™era terra migliore dove iniziare la missione, e per questo Gesรน ha โ€œstabilito di andarciโ€, facendo della Galilea la profezia di ogni luogo dove chi lo โ€œcercaโ€ lo puรฒ โ€œtrovareโ€, e chi non lo cerca puรฒ essere trovato. Come รจ accaduto ai primi cinque โ€œdiscepoliโ€. Cinque era, infatti, il numero minimo di discepoli che doveva avere un rabbino; ma cinque sono anche i libri della Torah, come i sensi dellโ€™uomo: quei cinque discepoli erano la primizia della Chiesa, lโ€™assemblea santa radunata da Gesรน nella quale la Torah si sarebbe fatta carne e sensi, perchรฉ lโ€™uomo finalmente potesse vivere secondo lโ€™immagine e la somiglianza del suo Creatore, al servizio cioรจ dellโ€™amore. Erano Andrea, Giovanni, Pietro e poi Filippo e Natanaele. Filippo, era stato โ€œincontratoโ€ da Gesรน che lo aveva โ€œchiamatoโ€: “seguimi”, che letteralmente significa โ€œmetti i tuoi passi nei miei passiโ€. Nessun discepolo, infatti, si appartiene, ma รจ il frutto benedetto dellโ€™incontro con il Maestro. Incontrato per incontrare, amato per amare, un discepolo รจ carne della carne di Gesรน, ogni suo pensiero, sguardo, parola e gesto รจ un passo deposto nel suo passo. Per questo Gesรน potrร  dire a Natanaele di โ€œaverlo visto sotto il fico prima che Filippo lo chiamasseโ€. Era Lui che lo aveva โ€œincontratoโ€ perchรฉ lo โ€œaveva visto primaโ€ che la carne lo inducesse a dubitare che il Messia potesse venire da una cittร  mai nominata dalla Scrittura. Filippo stesso era la prova di quellโ€™amore che andava al di lร  di ogni obiezione; si trovava lรฌ perchรฉ lui per primo era un frutto della misericordia di Dio che perdona il peccato trasformando il cuore. 

Non a caso, infatti, sulle labbra di Filippo sorgevano le stesse parole che Gesรน aveva detto ad Andrea e a Giovanni: โ€œvieni e vediโ€. E Natanaele ascolta e obbedisce, perchรฉ si รจ sentito โ€œcercatoโ€ e amato da Filippo โ€œsotto il ficoโ€ dove i saggi scrutavano le Scritture, accogliendo anche i suoi dubbi, senza moralismi. E seguendo Filippo ha potuto “incontrare” il Messia: nessuno aveva โ€œconosciutoโ€ il suo intimo โ€œprivo di maliziaโ€, neanche lui stesso. Perchรฉ nessuno lo poteva aver โ€œvistoโ€ giร  perdonato! Gesรน sรฌ, e per questo era il Messia: aveva โ€œvistoโ€ la โ€œricercaโ€ di Natanaele uguale a quella di ogni uomo. Non gli importava dei suoi dubbi, gli importava il suo desiderio di Lui. Lo stesso che vede oggi in te e in me: dove sei seduto cercando la felicitร ? Forse sei giร  nella Chiesa, e preghi e cerchi di capire come Natanaele. O forse sei in Galilea, commerciando affetti e stima, sperando dal mondo verniciato di religione un briciolo di pace e di gioia. O forse sei completamente in terra pagana, schiavo di qualche concupiscenza, al guinzaglio di qualche peccato. Non importa, non oggi! Gesรน sa “vedere prima” dei nostri peccati il desiderio del suo amore che c’รจ nel nostro cuore. Sa che “da Nazaret non poteva venire niente di buono”, ma vi รจ sceso per trasformare in buono ciรฒ che non lo รจ. Come ha fatto con Natanaele, trasformando il suo dubbio in una splendida professione di fede: “Rabbรฌ, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”; ogni attesa messianica si coagulava in quell’uomo venuto da Nazaret. Sรฌ, c’รจ “falsitร ” in noi: il nostro cuore trama sempre gettando “esche” perchรฉ gli altri abbocchino, secondo il senso originale del termine reso con “falsitร ”. Noi “incontriamo” gli altri per farne delle prede con cui saziarci. Ma Gesรน ha il potere di estirpare questo veleno e farci liberi per amare. Ci vede, infatti, come ha visto Giacobbe, stanco e claudicante; e ci appare oggi sulla Croce per donarsi, chiamandoci a salirvi per contemplare “cose piรน grandi” anche dell’essere amati cosรฌ come siamo. E che cosa c’รจ di “piรน grande” di questo? Amare cosรฌ come siamo amati. “Salire e scendere” come “angeli” (messaggeri) con Cristo sulla “scala” della Croce per incontrare i peccatori, annunciargli il Vangelo, e condurli in Cielo. Vivere cosรฌ รจ la “cosa piรน grande” che ci sia: aprire il Cielo sugli uomini ai quali il demonio lo ha chiuso, gettandoli nella disperazione e nei peccati. Vivere la vita del Messia “figlio di Giuseppe”, il servo sofferente della tradizione ebraica, che ha offerto se stesso per strappare gli uomini alla morte.

Gv 1, 43-51
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน volle partire per la Galilea; trovรฒ Filippo e gli disse: ยซSeguimi!ยป. Filippo era di Betsร ida, la cittร  di Andrea e di Pietro.
Filippo trovรฒ Natanaรจle e gli disse: ยซAbbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosรจ, nella Legge, e i Profeti: Gesรน, il figlio di Giuseppe, di Nร zaretยป. Natanaรจle gli disse: ยซDa Nร zaret puรฒ venire qualcosa di buono?ยป. Filippo gli rispose: ยซVieni e vediยป.
Gesรน intanto, visto Natanaรจle che gli veniva incontro, disse di lui: ยซEcco davvero un Israelita in cui non c’รจ falsitร ยป. Natanaรจle gli domandรฒ: ยซCome mi conosci?ยป. Gli rispose Gesรน: ยซPrima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichiยป. Gli replicรฒ Natanaรจle: ยซRabbรฌ, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!ยป. Gli rispose Gesรน: ยซPerchรฉ ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose piรน grandi di queste!ยป.
Poi gli disse: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Leggi il brano del Vangelo

Mt 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: ยซDov’รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. All’udire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle cittร  principali di Giuda: da te infatti uscirร  un capo che sarร  il pastore del mio popolo, Israele”ยป.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anch’io venga ad adorarloยป.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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