Monastero di Bose – Commento al Vangelo del 1 Gennaio 2019

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Ricevere un nome, cosa cโ€™รจ di piรน ordinario nella vita di una persona?

Tutti noi cominciamo il nostro cammino di individui ricevendo un nome, non scegliendolo, un nome che sarร  per sempre legato alla nostra identitร , che ci distinguerร  come soggetti. Un nome pensato da chi ci ha generato, un nome a volte ricco della nostra storia familiare e culturale, che ci identifica come appartenenti a un luogo e a unโ€™epoca, che dice qualcosa delle attese che i nostri genitori hanno su di noi, delle loro speranze e delle loro paure.

Quel nome cercheremo di incarnarlo per tutta la vita in quella incessante ricerca di equilibrio tra la libertร  cui aneliamo e lโ€™ereditร  che riceviamo.

Cosรฌ Gesรน riceve un nome, il suo Nome, e il brano del Vangelo di oggi ci presenta questo evento in modo molto scarno ed essenziale.

Otto giorni dopo la nascita, come era usanza del suo popolo, il bambino viene circonciso. รˆ il segno dellโ€™alleanza stipulata con Abramo, come troviamo nel libro della Genesi al capitolo 17. รˆ lโ€™alleanza nella carne che troverร  il suo compimento nella nuova alleanza, profetizzata dal profeta Geremia (Ger 31,31-34), annunciata nellโ€™ultima cena e compresa dopo la morte e la resurrezione di Gesรน. E allora questi otto giorni rituali prescritti ci rimandano a quellโ€™ottavo giorno, compimento della promessa e alba della resurrezione.

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Quellโ€™alleanza, nata con un arcobaleno, ponte tra Dio e lโ€™uomo ai tempi di Noรจ, continuata con il padre dei credenti Abramo, sarร  prefigurazione di quellโ€™alleanza nuova che porterร  ad avere la legge del Signore scritta non piรน su tavole di pietra, ma nei nostri cuori di umanissima e fragile carne.

Leggiamo: โ€œGli fu messo nome Gesรนโ€. Chi รจ il soggetto? Maria, che aveva ricevuto questo nome dallโ€™angelo che le aveva annunciato quanto sarebbe successo o Giuseppe, come suo compito in quanto padre legale, o ancora i pastori che avevano ricevuto la visita di una angelo e visto la gloria del Signore?

Nel nostro racconto irrompe adesso una breccia nellโ€™ordinario che apre al mistero.

Non รจ un bambino come gli altri, ben due volte un angelo ne annuncia il nome.

La prima a Maria e una seconda ai pastori. E, come altre volte nella Scrittura, un nome consegnato da un angelo racchiude nel suo significato un compito particolare, unโ€™attesa che si incarna nel bambino ancora prima della sua nascita.

Cosรฌ era stato anche per Giovanni.

Zaccaria nel tempio aveva ricevuto dallโ€™angelo Gabriele, oltre allโ€™indicazione del nome del figlio, anche quello che sarebbe stato il suo agire nel mondo. Leggiamo in Lc 1,17 che Giovanni ricondurrร  i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparerร  al Signore un popolo ben disposto.

Consegna del nome e missione viaggiano in parallelo, cosรฌ avviene per Gesรน.

A Maria lโ€™angelo Gabriele annuncia che Gesรน sarร  chiamato Figlio dellโ€™Altissimo e che il suo regno non avrร  fine, mentre ai pastori dirร  che รจ nato un Salvatore, che รจ Cristo Signore.

E Gesรน nella sua vita sarร  il Dio con noi, lโ€™Emmanuele e il Salvatore, il Cristo, Messia atteso, il nome pronunciabile di Dio.

sorella Elisabetta

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Lc 2, 16-21
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciรฒ che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesรน, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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