Commento al Vangelo del 8 Dicembre 2018 – p. Roberto Mela scj

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Immacolata: โ€œGraziataโ€

Realtร  aumentata

Allโ€™inizio del nuovo anno liturgico brilla la luce della Vergine Maria, lโ€™Immacolata Concezione, la โ€œVergine dellโ€™Avventoโ€. Compagna di cammino e segno di sicura speranza per i credenti, massima valorizzazione della donna e del suo genio per tutti gli uomini onesti e aperti al valore simbolico e costruttivo delle vite delle persone. La luce della Vergine Immacolata brilla come la piena veritร  dellโ€™uomo e della donna nel mondo dellโ€™apparenza, della schiavitรน del look e della mistificazione delle fake news.

In lei la veritร  della donna splende nella realizzazione piena del suo progetto di vita, ampliato al massimo perchรฉ vissuto alla luce del progetto di Dio che ne moltiplica le potenzialitร  personali, con ricadute benefiche su di lei, sulla societร  in cui vive e sulle generazioni a venire. Una โ€œrealtร  aumentataโ€, ad altissima definizione.

Racconti sapienziali

Nellโ€™esilio patito a Babilonia e nelle pianure circostanti (598-538 a.C.), Israele medita sulle tradizioni proprie e su quelle in cui si trova immerso a vivere. Le confronta. Le approfondisce e le raccoglie. Lโ€™ispirazione di YHWH lo aiuta con potenza nel proprio โ€œcarisma di linguaggioโ€, per trovare le parole giuste per esprimere una convinzione di fede vera, profonda, innovativa. Israele vive la complessitร  del male esistente sulla terra, la discordia fra lโ€™uomo e la donna, con la propensione del primo a sottomettere anche con la violenza il desiderio di comunione che anima la seconda. Il male dilaga, fin ad arrivare al fratricidio. Israele arriva comprendere che il Dio che lo ha liberato dellโ€™Egitto con azione potente lโ€™ha potuto fare perchรฉ egli รจ il Creatore di tutto lโ€™universo, e lโ€™umanitร  e tutto ciรฒ che esiste nella natura e nella storia รจ opera delle sue mani.

Ma perchรฉ il male, e cosรฌ potente nel cuore delle persone e delle societร ? Israele riflette con sapienza illuminata da YHWH, scrutando le ragioni profonde delle realtร  che appaiono sulla superfice della storia.

Cโ€™era chi poneva allโ€™inizio del mondo la presenza di due forze, una del Bene e lโ€™altra del Male, che imbevono la storia con il proprio influsso benefico o malefico.

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Si pensi, ad esempio, alla religione dello zoroastrismo fondata da Zaratustra. Essa ha come divinitร  suprema Ahura Mazdฤ, in antico-iranico, ลŒhrmazd in medio-iranico, da cui il nome diย mazdeismo. In questa divinitร  lo zoroastrismo esaltรฒ alla dignitร  di divinitร  unica unโ€™antica divinitร  preesistente, degradando al rango di demoni e di nemici di Dio le altre figure divine. Lo zoroastrismo รจ una religione di salvazione. Ha un suo proprio libro sacro, lโ€™Avesta. La dottrina caratteristica รจ il dualismo: lโ€™universo รจ diviso in due parti contrastanti che procedono da due principรฎ antagonistici, lo โ€œSpirito buonoโ€ e lo โ€œSpirito cattivoโ€. A capo dellโ€™ordine buono รจ il dio supremo,ย Ahura Mazdฤย (oย Mazdฤ Ahura, o anche semplicementeย Mazdฤ), โ€œil signore che saโ€. Teoricamente distinto dallo โ€œSpirito buonoโ€, Ahura Mazdฤ รจ il solo dio della religione zoroastrica, che รจ dunque una religione monoteistica: lo โ€œSpirito cattivoโ€ (Angra mainyu,ย Ahriman) non รจ un dio, anzi รจ lโ€™inversione dellโ€™idea di Dio, lโ€™antidio. Il monoteismo interferisce col dualismo: lโ€™opposizione รจ, teoreticamente, fra lo โ€œSpirito buonoโ€ e lo โ€œSpirito cattivoโ€, di fatto fra Ahura Mazdฤ e Angra mainyu, ลŒrmuzd (ลŒrmazd) e Ahriman.

Ma รจ questa la veritร  ultima di ciรฒ che appare? Oppure โ€“ come sostenevano i babilonesi โ€“ gli uomini sono stati creati dagli dรจi per svolgere il lavoro che essi non vogliono fare e nellโ€™empireo decidono di punirlo perchรฉ dalla terra fanno salire al cielo un rumore fastidioso che disturba il loro eterno e tranquillo piacere dei giorni?

Israele trova nelle proprie radici โ€œnarrazioniโ€ alternative e ne compone altre, confrontandosi con chi lo circonda con i fasti del proprio culto e la sapienza delle riflessioni eziologiche riguardanti lโ€™origine e il perchรฉ di tutte le cose.

Il serpente astuto e โ€œnudoโ€

La disobbedienza perpetrata dallโ€™umanitร  primitiva, e quella di tutti i tempi, al comando del Creatore di non essere onnivori nella conoscenza del bene e del male, fino ad allungare le mani sullโ€™origine della vita e della sua manipolazione, e di accontentarsi di tutti i doni che ha giร  ricevuto dal suo Plasmatore, richiede il giudizio e la punizione.

Le cose non possono rimanere nellโ€™indeterminatezza, creando confusione valoriale, incertezza nei limiti creaturali, ribaltamento dei ruoli che crei piccoli stregoni ai quali le cose sfuggiranno senzโ€™altro di mano, con esiti disastrosi.

YHWH deve interrompere la sua passeggiata nel โ€œgiardino/ganโ€ e trasformarsi necessariamente da amico e confidente a giudice imparziale, seppur benevolo, con il frutto delle proprie mani.

La convocazione in giudizio rende avvertito lโ€™uomo della propria โ€œnuditร โ€ (โ€œsono nudo/โ€˜รชrลm โ€™ฤnลkรฎโ€) non piรน innocente di fronte a Dio, ma โ€œcolpevoleโ€ in quanto disobbediente alla sua parola e obbediente invece alla catechesi negativa del โ€œSerpente/hannฤแธฅฤลกโ€, il piรน astuto (โ€˜ฤrรปm) degli animali selvatici che Dio aveva fatto (โ€˜ฤล›ฤh). Una catechesi โ€œdiabolicaโ€, che gli prospetta un Dio geloso dei propri poteri, contrario a una sua responsabilitร  di adulto โ€œmaggiorenneโ€ e favorevole a una sua obbedienza succube e triste. Una catechesi che porta a una disobbedienza che rende lโ€™uomo โ€œnudoโ€ vergognoso.

La donna che hai โ€œdonato con meโ€

La volontร  di elaborare autonomamente, con unโ€™onnipotenza creaturale โ€œimpossibileโ€ e innaturale, una propria scala valoriale indipendente dalla relazione di comunione con lโ€™unico onnipotentemente Buono, porta la coppia umana a rompere la propria comunione coniugale, dando vita a una catena di deresponsabilizzazione indecente, dis-umana. La complicitร  non crea mai solidarietร .

Lโ€™uomo scarica sulla donna la responsabilitร  della disobbedienza onnivora, che tutto vuol arraffare e tutto vuol โ€œmangiareโ€, senza lasciar spazio alcuno alla creaturalitร , alla fruizione serena della mole impressionante dei doni fatti da Dio alle sue creature, alla provvidenziale alteritร  comunionale con le persone e le cose. ยซRispose lโ€™uomo: โ€œLa donna che hai dato/donato con me/nฤtattฤh โ€˜immฤdรฎ, lei ha dato/donato a me dellโ€™albero e mangiaiโ€ยป (Gen 3,12 lett.).

Scaricabarile deresponsabilizzante e deprimente dellโ€™โ€œuomoโ€ rispetto alle prospettive titaniche inizialiโ€ฆ Presa di distanza che scarica sul dono ricevuto dal Donatore tutta la colpa, autodenunciandosi in tal modo come un decerebrato incapace di ascoltare, valutare e assentire responsabilmente, decidendo per il meglio. Al momento, Dio non replica alcunchรฉ.

La donna scarica la colpa sul serpente: ยซIl serpente โ€œmi ha ingannata/hiลกลกรฎโ€™anรฎโ€ e mangiaiยป. Al momento Dio non replica alcunchรฉ.

โ€œIl serpente/hannฤแธฅฤลกโ€ รจ lโ€™unico che viene โ€œmaledettoโ€ โ€“ โ€˜arรปr โ€™attฤh โ€“, senza alcun interrogatorio previo e audizione di argomenti a propria discolpa. โ€œIl serpente/Male/Dia-bolos che separa lโ€™uomo da Dioโ€ non puรฒ stare sotto il bene-dire di Dio, lโ€™onnipotentemente Buono. Potrร  misteriosamente sopravvivere camminando vergognosamente senza gambe che lo pongano in posizione eretta, ma strisciando incollato al suolo polveroso, unico suo habitat naturale e unica fonte del proprio sostentamento. Il male mortifero non puรฒ che nutrirsi della โ€œpolvere/โ€˜ฤpฤrโ€ anidra e mortale, non insufflata dellโ€™โ€œalito di vita/niลกmat แธฅayyรฎmโ€ proveniente da Dio che ha dato origine allโ€™โ€œessere vivente/nepeลก แธฅayyฤhโ€ (cf. Gen 2,7), lโ€™umanitร .

Discendenza/Discendente/Zeraโ€˜

Nessun fifthy-fifthy. Allโ€™origine della creazione non ci sono due Potenze di segno opposto che si spartiscono in modo uguale il campo umano con la propria influenza di vita o di morte, di bene o di male. Lo potevano pensare le antiche religioni del mondo iranico, respirate dagli esuli giudei anche a Babilonia insieme a quelle locali e dintorni. Esuli che formavano per lo piรน la classe dirigente: re, sacerdoti, scribi, sapienti, possidenti della terra e gli apprezzati artigiani. Furono lasciati a casa ยซparte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltoriยป (2Re 25,12; cf 25,1-21, Ger 39,1-14; v. 10: ยซNabuzaradร n, capo delle guardie, lasciรฒ nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasioneยป).

Ai deportati Geremia scrisse una lettera per invitarli a unโ€™integrazione positiva nel tessuto sociale babilonese, per riceverne benefici per la sopravvivenza e il benessere complessivo. Lโ€™inizio recita cosรฌ: ยซQueste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandรฒ da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nabucodรฒnosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandรฒ dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemmeยป.

Al suo popolo in esilio Dio ispira una โ€œteologiaโ€ diversa, alternativa a quelle coeve circostanti. Il male sopravviverร  misteriosamente nel mondo degli umani. Un mistero rimasto insoluto dalla Bibbia stessa.

Un โ€œProtovangeloโ€ di salvezza viene perรฒ proclamato nel bel mezzo della โ€œmaledizioneโ€ del male. La buona notizia รจ che lโ€™idiosincrasia di Dio per il male (v. 15: โ€œinimicizia/โ€™รชbฤhโ€), la sua totale opposizione ad esso, sarร  partecipata anche alla donna e, soprattutto, alla sua โ€œdiscendenza/discendente/zeraโ€˜โ€ (sostantivo maschile individuale e collettivo insieme).

Lui ti colpirร  la testa

Lui (hรปโ€™ enfatico), โ€œil Discendente/la Discendenzaโ€ dalla donna/Donna, โ€œcolpirร /insidierร /yeลกรปpekฤโ€ mortalmente in una zona vitale โ€“ la testa โ€“ il serpente malefico, mentre il serpente potrร  anchโ€™esso โ€œcolpire/insidiare/teลกรปpennรปโ€ il Discendente al calcagno. Lo colpirร  perรฒ non mortalmente, e in una zona tutto sommato โ€œperifericaโ€ e non vitale. La radice verbale รจ uguale per i due soggetti, il Discendete/la Discendenza e il serpente. La zona di attacco e lโ€™effetto ultimo negativo perรฒ non si equivalgono.

Le traduzioni variano nella resa dellโ€™espressione. Alcune pongono come soggetto della prima parte un pronome femminile (pensando a โ€œla discendenzaโ€). Lโ€™originale ebraico presenta il pronome personale di 3 persona maschile: hรปโ€™. Una traduzione opta per la terza maschile plurale โ€œimpersonaleโ€.

Ecco una scelta: โ€œIl tโ€™ecraserร /et tu lโ€™atteindrร  (Bible de Jerusalem); โ€œCelle ci te meurtrira/tu la meurtriraโ€ (TOB); โ€œLui, il te visera/toi tu lui viserasโ€ (Chouraqui); โ€œhe will crush/you will strikeโ€ (NIV); โ€œthey will strike/he will be your masterโ€ (REB); โ€œhe will strike/you will strikeโ€ (NRSV); โ€œhe shall bruise/you shall bruiseโ€ (ISV); โ€œit shall bruise/thou shalt bruiseโ€ (KJV); โ€œhe shall bruise/thou shalt bruiseโ€ (ASV); โ€œhe shall crush/thou shalt crushโ€ (DBT); โ€œhe shall bruise/you shall bruiseโ€ (ESV); โ€œHe shall bruise/you shall bruiseโ€ (NASB); โ€œEsta te ferirรก/tu lhe ferirรกโ€ (Bรญblia Sagrada, portoghese) โ€œรฉl herirรก/รฉl dominarร โ€ (Alonso Schรถkel);; โ€œEr trifft dich/du triffst ihnโ€ (Einheitsรผbersetzung); โ€œessa ti colpirร /tuโ€ฆ colpiraiโ€ (Giuntoli in NVBTA).

Lโ€™interpretazione cristiana interpretรฒ il Discendente/Discendenza con un senso messianico, e non si ingannรฒ. Con la sua morte e risurrezione, Gesรน, vero uomo e vero Dio, sconfisse il Male infliggendogli una ferita mortale, definitiva. Il massimo potere del male/Maligno โ€“ indurre lโ€™uomo alla morte escatologica e spaventarlo con la morte biologica e i suoi anticipi (peccati, malattie, ansie, incredulitร  ecc.) โ€“ รจ stato vinto con la massima potenza dalla risurrezione di Gesรน Cristo, con una vittoria escatologica, piena. La guerra รจ stata ormai vinta โ€œal centroโ€ dal Discendente della donna/Donna, anche se in periferia persistono ancora le battaglie e le sacche di resistenza.

Lโ€™โ€œuomo/hฤโ€™ฤdฤmโ€ chiamรฒ la sua donna/moglie โ€œEva/แธคawwฤhโ€ perchรฉ essa fu la madre di โ€œogni vivente/tutti i viventi/kol-แธฅฤyโ€ (cf. Gen 3,20).

Si aspettava Miriam, la madre di tutti i redenti.

Nella discendenza di Eva emerge per grazia Maria, la madre del โ€œDiscendente/discendenza/zeraโ€˜โ€.

Con lei sarebbe incominciato un nuovo inizio, il trionfo della grazia in una donna.

Andando allโ€™indietro

La comunitร  cristiana ha molto riflettuto sulla persona e la vicenda di Gesรน, morto e risorto per dare la vita agli uomini lontani da Dio. Con racconti e inni celebrativi, dallโ€™esperienza del Risorto essa รจ risalita allโ€™indietro al Gesรน della passione e morte, riscontrandone la perfetta identitร . E cosรฌ ha proseguito il cammino a ritroso, ricuperando e mettendo per iscritto la memoria credente degli atti potenti da lui compiuti e delle meravigliose parabole da lui raccontate. Illuminata dalla piรน grande intelligenza donatale dallo Spirito dopo la Pasqua, essa ha riflettuto sul fatto che Gesรน possedesse fin dallโ€™inizio le caratteristiche regali e divine mostrate man mano che la sua missione pubblica si sviluppava.

Nacquero in tal modo i โ€œcosiddetti โ€œVangeli dellโ€™infanziaโ€ (Mt 1โ€“2; Lc 1โ€“2), che di per sรฉ, dellโ€™ โ€œinfanziaโ€ non sono. Sono Vangeli riguardanti Gesรน, che mettono per iscritto, con i generi letterari piรน adatti, la comprensione piรน profonda acquisita su di lui. Sono vangeli in miniatura, che scoprono e approfondiscono la โ€œveritร โ€ della sua persona, senza inventare nulla che vada contro la sua identitร  piรน recondita. La โ€œveritร โ€ di una persona non รจ solo quella storiografica che si tenta di raggiungere ai tempi moderni. Essa era, รจ, e rimane una frutto di fatti interpretati. La storia รจ sempre frutto di interpretazione.

A partire da alcuni nuclei storici di eventi riguardanti la persona di Gesรน e ciรฒ che lo attorniava, illuminati e approfonditi alla luce dei racconti dei patriarchi e dellโ€™Esodo, dalle parole dei profeti e dei sapienti, si venne โ€œcaricandoโ€ la figura di Gesรน con titoli e caratteristiche regali, messianiche, kyriali e divine che, rivelate in pienezza nella vita e soprattutto nella morte e risurrezione, vengono riscontrate presenti fin dallโ€™inizio della vita del Redentore.

Uno sguardo di fede e di amore approfondisce la conoscenza della persona di Gesรน, cosรฌ come una lunga vita e felice vita matrimoniale fa scoprite ai coniugi realtร  profonde del partner presenti in lui fin dallโ€™inizio del loro incontro e che delineano piรน in profonditร  e โ€œveritร โ€ la fisionomia complessiva dellโ€™amato, ben piรน di quanto lo possa fare una striminzita carta di identitร  o un freddo rapporto di polizia.

Lโ€™evangelista Giovanni, da โ€œaquilaโ€ qual era, giunse ad at-testare anche lโ€™identitร  e la vita divina del Cristo Gesรน, Verbo di Dio tutto rivolto verso il seno del Padre. Preesistente al creato dallโ€™eternitร  e incarnato fra gli uomini, egli ha fissato la sua tenda in mezzo a quelle dei figli di Dio che erano dispersi (cf. Gv 1,1-18; 11,52).

Madre del Discendente, figlio di Eva, Figlio dellโ€™Altissimo

La comunitร  primitiva riflettรฉ a lungo sulla persona di Maria. Si intravide in lei un disegno vocazionale adombrato con delicatezza sulla sua giovane persona, che giร  elaborava in sรฉ in propri desideri e i propri progetti personali.

Il testo evangelico illustra scenograficamente il mistero di una chiamata vocazionale e di una risposta generosa. Lโ€™annuncio dellโ€™angelo โ€“ lโ€™aiuto personalizzato di Dio offerto allโ€™uomo per scoprire e attuare le vie di Dio allโ€™interno dei progetti umani โ€“, fa balenare dinanzi a Maria la propria vocazione. Essa sarร  quella di diventare la Madre del Discendente di Eva, lโ€™erede regale di Davide suo padre da sempre, il Figlio dellโ€™Altissimo il cui regno sarร  senza fine.

La chiamata รจ shoccante. Il profeta Geremia (cf. Ger 1,1-10) e il sacerdote Zaccaria (cf. Lc 1,18), chiamati a un compito profetico o a un ruolo importante nel disegno di Dio, chiedono lumi e spiegazioni (Geremia), avanzano forti perplessitร  (Geremia) ed esprimono la volontร  di controllo del compimento delle chiamate-promesse di Dio (โ€œsecondo che cosa saprรฒโ€, si domanda Zaccaria in Lc 1,18).

Maria vive la sua chiamata vocazionale con apertura di cuore, nel quale non sono assenti perplessitร  circa le modalitร  con cui poter far convivere i suoi progetti personali con quelli di Dio. Non ha dubbi come Zaccaria incredulo. Da credente, accoglie la sua vocazione. รˆ ciรฒ che Elisabetta riconosce nella giovane parente: ยซBeata colei che ha creduto nellโ€™adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (Lc 1,45).

Maria chiede solo chiarimenti sulle modalitร  di attuazione dei disegni di Dio, rapportata al suo stato attuale di persona impegnata irrevocabilmente in un progetto di vita matrimoniale. Era la promessa sposa di Giuseppe, della casa di Davide (cf. Lc 1,27). โ€œCome avverrร  questo?/Pลs estai toutoโ€ chiede allโ€™angelo. Maria non cede alle sirene di una possibile catechesi interna negativa su Dio, che potrebbe insinuarle lโ€™idea della volontร  di un Dio che voglia impedirle la realizzazione piena della propria vita, schiavizzandola da minorenne irresponsabile in unโ€™obbedienza triste, rassegnata e dimissionaria.

Perplessitร  e visione non cristallina delle cose sรฌ, opposizione sdegnosa e irrigidita al progetto di Dio no.

Tutta โ€œgraziataโ€/Kecharitลmenฤ“

La Chiesa primitiva ha consultato i testimoni, ha meditato sugli eventi, ha approfondito gli elementi in ballo e ha compreso in profonditร  che Dio poteva chiedere a una giovane ragazza un inizio totalmente nuovo nellโ€™ambito della storia solo se in precedenza le avesse donato per grazia una preparazione piรน che allโ€™altezza del compito richiestole. Lโ€™angelo Gabriele si โ€œscordaโ€ di chiamare Maria con il suo nome, tanto grande รจ lโ€™accumulo di grandezze contenuto nelle espressioni di saluto che le rivolge.

ยซRallegratiยป, le annuncia, invitandola alla gioia messianica come aveva fatto il profeta Sofonia con la madre Sion, โ€œmadreโ€ di tutti gli israeliti (cf. Sof 3,13-14).

ยซIl Signore รจ con teยป, le assicura lโ€™angelo, come YHWH aveva detto tante volte ai suoi โ€œserviโ€ designati per compiti importanti nella storia del loro popolo (Abramo: Gen 26,24; Giacobbe: Gen 31,3; Giosuรจ: Dt 31,8, 1,17; 3,7; Gedeone: Gdc 6,12.16; Davide: 1Sam 20,1; 2Sam 7,3; Salomone: 1Cr 28,20; Giuditta: Gdt 8,35; Giacobbe-Israele Ger 46,28).

E, come un fulmine, arriva il nome nuovo di Maria: โ€œKecharitลmenฤ“โ€.

Nella Bibbia il nome esprimeva la missione della persona.

YHWH aveva giร  cambiato il nome di Abram/โ€™Abrฤm (โ€œMio padre รจ altoโ€) in โ€œAbramo/โ€™Abrฤhฤm (Padre di una moltitudineโ€) (cf. Gen 17,5), quello di Giacobbe/Yaโ€˜ฤƒqลb (โ€œIl tallonatoreโ€) in โ€œIsraele/Yiล›rฤโ€™ฤ“lโ€ (โ€™ฤ’l si รจ mostrato forteโ€ (cf. Gen 32,29), quello di Salomone/ล elลmลh (โ€œUomo di paceโ€) in Iedidiร /Yedรฎdรฎฤh (โ€œAmato dal Signoreโ€) (2Sam 12,25).

Il nome nuovo di Maria descrive la sua personalitร , le sue origini, da cui potrร  discendere il compimento adeguato della sua missione. โ€œTutta trasformata dalla graziaโ€ รจ la sua nuova identitร , fattale scoprire come tesoro prezioso di cui lei non aveva ancora avvertito coscientemente lโ€™esistenza.

Il verbo trasformativo/fattitivo charitoล indica il lavorio compiuto da un soggetto per rendere un oggetto tutto trasformato in grazia (charis), intriso cioรจ degli effetti di unโ€™azione benevolente che, dal soggetto agente, trapassa nellโ€™โ€œoggettoโ€ recettore della sua azione, operando in esso un risultato totalmente nuovo rispetto allo stadio iniziale in cui esso si trovava allโ€™inizio dellโ€™azione. Nella lingua greca il perfetto passivo indica unโ€™azione compiuta nel passato, i cui effetti perdurano nel presente (di chi scrive e di chi legge). Il participio perfetto passivo kecharitลmenฤ“ che costituisce il โ€œnomeโ€ nuovo di Maria (in questo caso passivum divinum, in quanto risultato di unโ€™azione compiuta da Dio) indica lโ€™effetto permanente dellโ€™azione โ€œgrati-ficanteโ€ attuata fin dal passato da Dio nei confronti di Maria.

Lo stato in cui si trova Maria al momento della sua chiamata a diventare Madre del Figlio dellโ€™Altissimo non deriva dalla sue qualitร  proprie (come si potrebbe arguire dalla traduzione corrente โ€œpiena di graziaโ€, che impiega un aggettivo qualificativo). Questo, ad esempio, รจ lo stato โ€œqualitativoโ€ di Stefano, uno degli Setti eletti dalla comunitร  di Gerusalemme a sovrintendere alla distribuzione del cibo alle vedove dei discepoli credenti grecofoni. Egli viene qualificato come โ€œuomo pieno di fede e di Spirito Santo/andra plฤ“rฤ“s pisteลs kai pneumatos hagiouโ€, pieno cioรจ di qualitร  umane potenziate da doni spirituali provenienti da Dio.

Maria era un campo di terra buona โ€“ la terra di Israele e della madre Sion โ€“, arato e preparato con cura da YHWH da tempo immemore. Lei era il frutto di un lungo lavorio previo compiuto da Dio perchรฉ, totalmente intrisa dalla grazia preveniente, elevante e immeritata di YHWH, potesse rispondere positivamente con piena libertร  amante e credente al progetto di Dio nei suoi confronti. E questo pur non avendo tutto il cielo chiaro su di lei.

La libertร  di Maria รจ piena, โ€œrealtร  aumentataโ€ e potenziata dalla grazia di Dio che la circonda da ogni parte e la intride in ogni sua fibra.

Il suo cuore รจ puro, immacolato, pieno dโ€™amore.

La sua volontร  รจ libera dal male e libera per il bene.

โ€œLa sapienza [La Sapienza] si รจ costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonneโ€ (Pr 9,1). Una casa nobile, signorile, come quella che si poteva ammirare visitando le matrone greco-romane del tempo ellenistico.

Guardando in avanti, al dono splendido del Redentore suo Figlio dallโ€™eternitร , Dio ha ricolmato Maria in anticipo, preventivamente, della grazia redentrice introdotta nel mondo dalla morte e risurrezione del suo figlio Gesรน. Figlia del Figlio.

Il nuovo inizio nella storia, che avrebbe schiacciato mortalmente la testa al Serpente Maligno, richiedeva lโ€™opera di Dio e di una donna.

Eva divenne la madre dei viventi (cf. Gen 3,20). Nella sua โ€œdiscendenza/zeraโ€˜โ€ sarebbe sorto il โ€œDiscendente/Zeraโ€˜โ€.

โ€œTutta trasformata in grazia dalla Grazia/kecharitลmenฤ“โ€, Maria sarebbe stata la madre dei redenti.

โ€œImmacolataโ€ nellโ€™amore.

รˆ il destino splendido di tutti i figli di Dio: ยซIn lui [= Il Signore nostro Gesรน Cristo], [Dio] ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ยป (Ef 1,4).

Nessun privilegio โ€œesclusivo/escludenteโ€: โ€œLei sรฌ/noi noโ€.

Un anticipo inclusivo: โ€œLei prima/noi dopoโ€.

Una Madre che apre la strada ai figli.

Fuoripista di neve immacolata.

Neve come gli altri, ma โ€œimmacolata/Immacolataโ€.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Immacolata Concezione della B. Vergine Maria โ€“ Solennitร 

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di sabato 8 dicembre 2018 anche qui.

  • Colore liturgico: Bianco
  • Gn 3,9-15.20; Sal. 97; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38.

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร  grande e verrร  chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.
Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร  con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 02 – 08 Dicembre 2018
  • Tempo di Avventoย I
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: III
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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