Gesuiti – Commento al Vangelo del 4 Dicembre 2018

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La relazione dโ€™amore che Dio desidera instaurare con ciascuno di noi non รจ per pochi eletti, per chi ha delle caratteristiche particolari, รจ dotto o sapiente. Non sono necessari dei requisiti per essere amati da Dio. Il suo รจ lโ€™amore incondizionato di un padre verso i propri figli. Non dobbiamo essere i migliori, i piรน intelligenti, quelli col lavoro piรน figo o la posizione sociale rilevante.

Coloro che entrano piรน in profonditร  nella relazione col Signore sono i piccoli. Chi sono nel concreto? Siamo tutti noi, quando ci mettiamo alla presenza del Signore per quello che siamo, nella nostra semplicitร  senza maschere, e sappiamo lasciare spazio a lui. Essere piccoli non significa che le cose che abbiamo, i nostri talenti, desideri, aspirazioni, quello per cui lavoriamo o i risultati che abbiamo ottenuto non sono importanti. Tuttโ€™altro. Ma significa riconoscere che lโ€™amore di Dio Padre per noi figli รจ gratuito ed infinito e va al di lร  di quello che noi possiamo dare.

Guardando allโ€™azione di Dio nelle nostre vite scopriamo che รจ vero: il canale per cui entra il Signore sono proprio le nostre fragilitร , i luoghi dove abbiamo piรน bisogno di essere amati e dove, alla fin fine, siamo disponibili a lasciare spazio a Lui. Allora possiamo considerarci beati, perchรฉ davvero รจ il piรน alto desiderio di ogni uomo e donna essere amato cosรฌ.

Daniele Ferron SJ

Immagino

Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.

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Rifletto sulle domande

  • In che occasione ho fatto esperienza di questo sentirmi piccolo e amato incondizionatamente?
  • Quando mi sono reso disponibile ,nella preghiera e nella vita, a lasciarmi plasmare e amare da Dio?
  • Quale fragilitร  vorrei vedere come luogo dโ€™amore?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciรฒ che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualitร  ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 10, 21-24
Dal Vangelo secondoย Luca

In quella stessa ora Gesรน esultรฒ di gioia nello Spirito Santo e disse: ยซTi rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi รจ il Figlio se non il Padre, nรฉ chi รจ il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarloยป.
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: ยซBeati gli occhi che vedono ciรฒ che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciรฒ che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciรฒ che voi ascoltate, ma non lo ascoltaronoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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