Una sfilza infinita di eventi, terrori, segni riempie il Vangelo di oggi. Si avverte nitidamente che lโanno liturgico sta finendo, e la liturgia ce lo ricorda spostando il nostro sguardo alla fine della storia.
Forse la dicitura piรน corretta non dovrebbe essere โla fine della storiaโ, bensรฌ โil fine della storiaโ, perchรฉ quando Gesรน parla di questi eventi (molti tra lโaltro esattamente realizzati come la devastazione di Gerusalemme), non vuole darci riferimenti cronologici ma escatologici.
La differenza รจ semplice: Gesรน non vuole fare del gossip, o dello spoileraggio. Non vuole dirci come finisce il film per rovinarcelo, ma vuole ricordarci almeno due cose. La prima รจ che la scena di questo mondo passa, e che ogni cosa ha un inizio e una fine, compresa la nostra vita, e questo mondo.
La seconda cosa รจ che il nostro destino perรฒ non รจ nel finire, nella fine, ma รจ la vita eterna che inizia esattamente quando tutto sembra ormai finire. Come reagisce un cristiano davanti a questo annuncio? โMa quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perchรฉ la vostra liberazione si avvicinaโ.
Rialzarsi, levare il capo, assumere cioรจ una posizione eretta, smettere di guardarsi i piedi, alzare lo sguardo, avvertire che proprio tutto questo ci ricorda che la liberazione รจ vicina. Sentire la libertร avvicinarsi esattamente come alla fine dellโinverno si avverte lโimminente arrivo della primavera.
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Sentire premere dentro di noi una speranza che non sappiamo dire fino in fondo ma che diventa una motivazione che ci spinge in avanti, ci spinge a un protagonismo insperato. ร il tempo in cui si realizzano quelle parole che pronunciamo nella liturgia e che forse non diciamo con tutta la consapevolezza di cui avrebbero bisogno: โAnnunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nellโattesa della tua venutaโ.
In questo modo, morte, resurrezione ed attesa si intrecciano come una trama che attraversa tutta la nostra esistenza, e la trasfigurano riempendola di significato
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 21, 20-28
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione รจ vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la cittร se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in cittร ; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinchรฉ tutto ciรฒ che รจ stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perchรฉ vi sarร grande calamitร nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarร calpestata dai pagani finchรฉ i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciรฒ che dovrร accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicinaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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