Commento alle letture del 30 Ottobre 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

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Il commento alle letture del 30 Ottobre 2018 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

รˆ SIMILE A UN GRANELLO DI SENAPE

Ef 5,21-33; Sal 127; Lc 13,18-21

Cosa vi รจ di piรน piccolo di una parola? Eppure con una sola parola si puรฒ distruggere la terra. Una sola parola crea la vita in un cuore. Una sola parola provoca la morte.

Maledici il calunniatore e lโ€™uomo che รจ bugiardo, perchรฉ hanno rovinato molti che stavano in pace. Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti, li hanno scacciati di nazione in nazione; hanno demolito cittร  fortificate e rovinato casati potenti. Le dicerie di una terza persona hanno fatto ripudiare donne forti, privandole del frutto delle loro fatiche. Chi a esse presta attenzione certo non troverร  pace, non vivrร  tranquillo nella sua dimora. Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa. Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua. Beato chi รจ al riparo da essa, chi non รจ esposto al suo furore, chi non ha trascinato il suo giogo e non รจ stato legato con le sue catene. Il suo giogo รจ un giogo di ferro; le sue catene sono catene di bronzo. Spaventosa รจ la morte che la lingua procura, al confronto รจ preferibile il regno dei morti. Essa non ha potere sugli uomini pii, questi non bruceranno alla sua fiamma. Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno, fra costoro divamperร  senza spegnersi mai. Si avventerร  contro di loro come un leone e come una pantera ne farร  scempio. Ecco, recingi pure la tua proprietร  con siepe spinosa, e sulla tua bocca faโ€™ porta e catenaccio. Metti sotto chiave lโ€™argento e lโ€™oro, ma per le tue parole faโ€™ bilancia e peso. Staโ€™ attento a non scivolare a causa della lingua, per non cadere di fronte a chi ti insidia (Sir 28,12-28).

San Giacomo ci dice che la parola dellโ€™uomo trae la sua forza di male e di morte dalla Geenna del fuoco. รˆ come se lโ€™uomo fosse collegato con il cuore di Satana.

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Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio piรน severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui รจ un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perchรฉ ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benchรฉ siano cosรฌ grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate lร  dove vuole il pilota. Cosรฌ anche la lingua: รจ un membro piccolo ma puรฒ vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco puรฒ incendiare una grande foresta! Anche la lingua รจ un fuoco, il mondo del male! La lingua รจ inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geรจnna. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dallโ€™uomo, ma la lingua nessuno la puรฒ domare: รจ un male ribelle, รจ piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non devโ€™essere cosรฌ, fratelli miei! La sorgente puรฒ forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Puรฒ forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Cosรฌ una sorgente salata non puรฒ produrre acqua dolce (Gc 3,1-12).

Se il cristiano รจ collegato con il cuore di Cristo, la sua parola, piccolissimo seme e piccolissimo lievito, crescerร  a dismisura e produrrร  vera vita. Se invece la sua parola รจ collegata con il cuore di Satana, sui suoi passi sempre regnerร  la morte.

Diceva dunque: ยซA che cosa รจ simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? รˆ simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettรฒ nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi ramiยป. E disse ancora: ยซA che cosa posso paragonare il regno di Dio? รˆ simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยป.

Il cristiano non si deve preoccupare sulle grandi opere da compiere e neanche desiderare di vedere allโ€™istante i frutti del suo lavoro missionario. A lui Gesรน chiede una cosa sola: spargere nei cuori il seme della sua parola, mettere nella massa del mondo il lievito del suo Vangelo. A Gesรน questo basta perchรฉ il suo regno cresca e porti molto frutto. Oggi il regno di Dio non รจ distrutto dalla parola falsa dei cristiani?

Madre di Dio, Angeli, Santi, uniteci al cuore di Cristo per dire sempre la sua Parola.

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