Commento al Vangelo del 14 ottobre 2018 – Monastero Matris Domini

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17 Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandรฒ: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร  la vita eterna?”.

Giร  dal primo versetto questo brano ci rivela lโ€™argomento principale: il seguire Gesรน. Infatti la scena avviene per la strada. Chi segue Gesรน lo segue per la strada che sta percorrendo. Ricordiamo che Gesรน sta andando a Gerusalemme dove sapeva che avrebbe incontrato la morte. Un uomo gli viene incontro e si inginocchia davanti a lui. Eโ€™ un gesto molto forte, chi lo compie si sottomette completamente a colui davanti al quale il gesto viene compiuto. Nel Vangelo รจ compiuto in particolare da chi chiede a Gesรน un miracolo (cf. Mc 1,40). In questo caso si tratta invece della richiesta di un insegnamento. Un pio ebreo chiede a un rabbi competente quale sia il modo migliore per ottenere la salvezza. Egli lo chiama Maestro buono, questo sembra suggerire un grande entusiasmo da parte dellโ€™interlocutore e il desiderio sincero di seguire i suoi insegnamenti.

18 Gesรน gli disse: “Perchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono, se non Dio solo.

La risposta di Gesรน รจ piuttosto brusca, sembra voler scoraggiare lโ€™uomo che lo interpella. Oppure si tratta della contro-domanda del rabbi che aggiusta il tiro. Non รจ un uomo, anche se saggio, che ti puรฒ dire come raggiungere la vita eterna. Eโ€™ Dio, che nella sua bontร , ti ha indicato la via da seguire.

19 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”.

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Gesรน ricorda la via che era suggerita ad ogni ebreo, lโ€™osservare i comandamenti. Questo era richiesto a chiunque volesse mettersi in ascolto del Signore, a chiunque volesse vivere una vita serena e felice. I comandamenti perรฒ non sono elencati nel solito ordine. Si tratta solo dei comandamenti della seconda tavola del Decalogo, cioรจ quelli riguardanti il rapporto con il prossimo. In essi si puรฒ vedere inoltre la loro valenza sociale, atta ad assicurare una buona convivenza con i propri simili. Lโ€™ultimo, al posto piรน importante, รจ quello riguardante i genitori. Gesรน riprende la legge ebraica ma rivendica a sรฉ la capacitร  di dare la nuova legge. Non dร  una legge nuova, ma indica, attraverso i dieci comandamenti, la via per andare verso ciรฒ che รจ piรน importante.

20 Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”.

Lโ€™uomo afferma di conoscere bene il Decalogo e di averlo osservato fin dalla propria giovinezza, cioรจ fin dal momento in cui aveva avuto lโ€™uso della ragione e la capacitร  di dirigere i propri atti. Non capisce la nuova portata della legge di Gesรน e rivendica la propria โ€œgiustiziaโ€ in virtรน della legge mosaica. Torna qui come la domenica scorsa, il limite della legge di Mosรจ, che indica il bene, ma non dร  le energie sufficienti per seguirlo fino in fondo.

21 Allora Gesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!”.

Gesรน a questa risposta guarda quellโ€™uomo con benevolenza. La parola โ€œlo amรฒโ€ puรฒ indicare anche un gesto concreto di affetto, un abbraccio o un bacio. Gesรน รจ compiaciuto di questo uomo, perchรฉ non si ferma alla propria giustizia, a ciรฒ che ha fatto finora, ma รจ in ricerca. Solo adesso gli dร  la risposta che lโ€™uomo chiedeva, solo dopo aver saggiato le sue vere intenzioni. La realizzazione totale dei comandamenti di Dio si trova nellโ€™amare Dio con tutto il cuore. Dio vuole lโ€™uomo nella sua interezza. Gesรน ha visto che a questo uomo ormai manca solo una cosa per realizzare questa completa appartenenza a Dio e glielo dice: deve essere libero dalle proprie ricchezze. Gli chiede la rinuncia ai beni e lโ€™elemosina ai poveri. Questโ€™ultima era uno dei capisaldi della religione ebraica, intesa come un redditizio โ€œtesoro in cieloโ€ che avrebbe avuto il suo peso nel giudizio finale. Gesรน chiede qualcosa di piรน. Chiede tutto. In questo caso non si deve pensare che Gesรน sia a priori contro la ricchezza. La rinuncia alle ricchezze era necessaria per quellโ€™uomo in quel momento. Lโ€™insegnamento vale per tutti nel senso di saper rinunciare ciรฒ che non ci permette di appartenere completamente al Signore: per qualcuno saranno le ricchezze, per altri degli affetti troppo forti, il desiderio di autoaffermazione, ecc.

22 Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beni.

La reazione dellโ€™uomo รจ eloquente e rivelatrice. Non รจ indignato, ma colpito e triste. Gesรน ha colto nel segno, ha colto lโ€™unica cosa di cui quellโ€™uomo aveva bisogno e che non riesce a fare. La rinuncia ai beni non significa di per sรฉ sequela o vita eterna, ma in particolari condizioni puรฒ essere una condizione necessaria per poter seguire Gesรน ed entrare nella vita eterna. Eโ€™ lui lโ€™unico bene necessario, ciรฒ che sta sopra a tutto. Non sappiamo se poi il ricco abbia rinunciato ai suoi beni, se abbia continuato per la sua strada, se sia stato punito come lโ€™epulone di Lc 16,19-31. Ciรฒ che importa qui รจ sottolineare lโ€™importanza della comunione con Gesรน.

23 Gesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: “Quanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!”.

Il Vangelo continua con lโ€™insegnamento ai discepoli e di riflesso alla comunitร  di Marco, e lo eleva a unโ€™affermazione di principio. Coloro che hanno ricchezze hanno una difficoltร  in piรน ad accogliere il regno di Dio. Le ricchezze terrene hanno un fascino molto forte e avvincono il cuore dellโ€™uomo, distogliendolo dal desiderio di entrare in comunione con Dio. Come si vedrร  piรน sotto, รจ difficile ma non impossibile.

24 I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesรน riprese e disse loro: “Figli, quanto รจ difficile entrare nel regno di Dio!

Alla reazione spaventata dei suoi discepoli Gesรน coglie lโ€™occasione per approfondire il suo insegnamento. Ripete lโ€™affermazione come artificio retorico, per attirare lโ€™attenzione su quanto sta dicendo. Non sembra che voglia dire che entrare nel regno sia difficile in generale, infatti piรน sotto parla ancora delle difficoltร  che hanno i ricchi per entrare nel regno di Dio.

25 รˆ piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”.

Questa affermazione รจ una delle piรน famose del Vangelo. Cโ€™รจ chi ha cercato di attenuare il paradosso, come รจ stato fatto, dicendo che la cruna dellโ€™ago era una porta piccola e stretta di Gerusalemme, oppure dicendo che il cammello era anche il nome di un particolare tipo di corda. Gesรน qui mostra il gusto orientale dellโ€™iperbole e il senso in ogni caso รจ lampante. Non si tratta di unโ€™affermazione assoluta che valga in tutti i luoghi e in tutti i tempi. Gesรน non esclude i ricchi dal regno di Dio, ma vuole mantenerci in guardia nei confronti delle ricchezze e della loro forza nel distogliere dallโ€™amore di Dio.

26 Essi, ancora piรน stupiti, dicevano tra loro: “E chi puรฒ essere salvato?”.

La reazione dei discepoli รจ legittima. Tutti sentono il fascino della ricchezza, e questo puรฒ essere un ostacolo per tutti, anche per coloro che non sono molto danarosi.

27 Ma Gesรน, guardandoli in faccia, disse: “Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dio”.

Gesรน risolve il dilemma ricordando che tutto รจ possibile a Dio. Questa affermazione si trova per la prima volta in riferimento alla maternitร  inaspettata di Sara, lโ€™anziana moglie dellโ€™anziano Abramo (Gn 18,14). Come Dio puรฒ far generare un grembo sterile e vecchio, come puรฒ far nascere figli di Abramo dalle pietre (Lc 3,8), Egli puรฒ anche far in modo che un ricco entri nel suo regno. Quando le risorse umane sembrano essere esaurite, si apre una possibilitร  in piรน per lโ€™azione di Dio. Cโ€™รจ dunque anche salvezza per il ricco, ma non grazie a sforzi personali, grandi prestazioni ascetiche, ma solo in virtรน della grazia di Dio. Eโ€™ una parola provocatoria ma anche di grande consolazione.

28 Pietro allora prese a dirgli: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”.

Pietro prende la parola a nome di tutti e apre a un ulteriore insegnamento di Gesรน. Ciรฒ in cui il ricco aveva fallito, รจ riuscito nei discepoli di Gesรน. Essi hanno lasciato tutto e hanno seguito Gesรน, il riferimento รจ a Marco 1,16-20. Ma non hanno proprio lasciato tutto, poichรฉ Gesรน spesso usa la loro barca e talvolta si parla della casa di Pietro a Cafarnao.

29 Gesรน gli rispose: “In veritร  io vi dico: non c’รจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo,

Ecco il nuovo insegnamento di Gesรน, reso solenne dallโ€™introduzione In veritร  (Amen). Sembrano parole di incoraggiamento per quanti nella comunitร  di Marco si sentivano un poโ€™ scoraggiati davanti alle difficoltร  dellโ€™aver abbracciato la fede. Essi avevano lasciato la loro famiglia per seguire Cristo, questo puรฒ suggerire anche le spaccature che allโ€™interno della famiglia doveva comportare la scelta della nuova religione rispetto ai culti antichi.

30 che non riceva giร  ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร .

Questa รจ la ricompensa per coloro che hanno seguito Cristo, hanno avuto una nuova famiglia, piรน grande, nuove ricchezze. Il dire giร  ora cerca di attutire il rimando a beni futuri, ricorda che il Regno di Dio รจ giร  su questa terra. La comunitร  di Marco subiva persecuzioni, quindi aveva bisogno di sentirsi dire che questa situazione faceva parte della sequela. Aveva bisogno anche di una consolazione piรน diretta, piรน tangibile, il riferimento a una vita di fraternitร  ricca di affetti e di aiuto reciproco. Ciรฒ non toglie il riferimento alla vera ricompensa, alla vita eterna in un tempo futuro, quella che il ricco aveva chiesto a Gesรน di poter ottenere.

Meditatio

  • Anche io desidero la vita eterna, la piena comunione con Dio?
  • Quali sono le ricchezze (materiali o meno) che sento di ostacolo alla piena comunione con Dio?

Quale รจ il mio atteggiamento nei loro confronti?

  • Cosa ho lasciato perdere finora โ€œper guadagnare Cristoโ€?

Orazione

(colletta della 28a domenica del tempo ordinario)

O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’รจ creatura che possa nascondersi davanti a te; penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perchรฉ alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno. Per il nostro Signore Gesรน Cristo…

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Vendi quello che hai e seguimi.

Mc 10, 17-30
Dal Vangelo secondoย Marco

17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandรฒ: ยซMaestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร  la vita eterna?ยป. 18Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madreยป. 20Egli allora gli disse: ยซMaestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezzaยป. 21Allora Gesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: ยซUna cosa sola ti manca: vaโ€™, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป. 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beni.
23Gesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: ยซQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!ยป. 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesรน riprese e disse loro: ยซFigli, quanto รจ difficile entrare nel regno di Dio! 25รˆ piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioยป. 26Essi, ancora piรน stupiti, dicevano tra loro: ยซE chi puรฒ essere salvato?ยป. 27Ma Gesรน, guardandoli in faccia, disse: ยซImpossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dioยป.
28Pietro allora prese a dirgli: ยซEcco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป. 29Gesรน gli rispose: ยซIn veritร  io vi dico: non cโ€™รจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva giร  ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร .

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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