Il Vangelo del Giorno, 27 luglio 2016, Mt 13, 44-46

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Il testo ed il commento al Vangelo del 27 luglio 2016 – Mt 13, 44-46

XVII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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https://youtu.be/Jj0TPjFgOkc

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Prima settimana del Salterio
  • Mercoledì – 17.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. Liliana, S. Aurelio, S. Celestino I
  • O Dio, tu sei il mio rifugio nel giorno della mia angoscia
  • Liturgia: Ger 15,10.16-21; Sal 58; Mt 13, 44-46

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Mt 13, 44-46
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 13, 44-46

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Il Regno dei cieli.

Regno dei cieli e Regno di Dio sono espressioni che, con ogni probabilità, per noi non hanno una valenza significativa. Possono anzi sembrare obsolete e frutto di elucubrazioni “monarchiche” dell’autore del vangelo. Bisogna quindi cercare di riscoprire questi termini per sottolineare il carattere eversivo che dovrebbero avere nella nostra esistenza.

Le due parabole, infatti, ci dicono che questo regno è tanto prezioso da convincere chiunque a stravolgere la propria vita. In ognuno di noi c’è un sogno e Dio offre ad ogni persona la possibilità di realizzarlo. Il sogno che alberga dentro di noi si chiama libertà, avventura, mettersi in gioco, rischiare continuamente: e cioè vincere la paura che ci attanaglia per lanciarci verso nuove mete, per fare un salto verso l’Infinito.

È questo l’ideale che il vangelo continuamente ci propone, il quale purtroppo spesso è offuscato da tante sovrastrutture che il tempo e i cristiani stessi hanno contribuito a mettere in piedi. Regno dei cieli, dunque, non ha niente a che fare con le istituzioni che, per associazione di idee, ci vengono in mente, ma è linguaggio umano per indicare una realtà che ci sovrasta; è metàfora per indicare la pienezza di vita che si può trovare solo mettendosi sotto la signoria di Dio.

Questo vogliamo chiedere oggi… di accorgerci di un tesoro nascosto per noi… e la grazia di non smettere mai di cercarlo.

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