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Il testo ed il commento al Vangelo del 24 agosto 2016 – Gv 1, 45-51
XXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Colore liturgico: Rosso
- Periodo: Prima settimana del Salterio
- Martedì – 21.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: San Bartolomeo, Apostolo (f)
- I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno
- Liturgia: Ap 21, 9-14; Sal 144; Gv 1, 45-51
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Gv 1, 45-51
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nà zaret». Natanaèle gli disse: «Da Nà zaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità ». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità , in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Gv 1, 45-51
Commento a cura dei Monaci Benedettini
[ads2]Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità !
Gesù proclamando le beatitudini aveva annoverato tra i beati i puri di cuore, motivando: perché vedranno Dio. Natanaèle, l’apostolo che oggi festeggiamo, viene definito dal Signore un vero israelita in cui non c’è falsità . Dove non c’è falsità c’è purezza di cuore, la virtù che consentirà all’apostolo di incontrare il Signore e lo induce a fare la sua bella confessione di fede: “Rabbì, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele”.
Ecco come Bartolomeo ha trovato il suo Dio e il suo re nella persona del Cristo. Gesù in premio della sua fede gli predìce la risurrezione: «In verità , in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». Ci viene così offerto uno splendido esempio di come incontrare il Signore e poi seguirlo in piena fedeltà . Occorre alimentare la fede, accettare la mediazione di chi può condurci verso Cristo (è Filippo ad indicare il Messia a Natanaele), lasciarsi guardare e riconoscere da lui. Vedere in fine in Lui la risposta ultima a tutti i nostri interrogativi.
Natanaele, che era un intellettuale onesto, un vero israelita, comprende la novità di Cristo e ne professa esplicitamente la superiorità , riconoscendolo figlio di Dio. Oggi ci sprona non solo di ricercarlo ma anche di proclamare la nostra fede: tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele. Anche noi incontriamo Cristo. Sicuro, siamo da lui riconosciuti. Cerchiamo anche noi di riconoscerlo, e non solo nel sacramento ma anche negli ultimi e nei vicini di casa nostra.