Eri lรฌ, silenziosa,
forse in preghiera;
con i desideri rivolti al futuro
con nel cuore la primavera della vita.
La casa umile, le pareti grezze,
gli spazi troppo angusti
per contenere le attese.
E Gabriele, l’angelo della luce,
ti disse: “Gioisci,
il tuo Dio ti ha avvolta d’amore
e ti chiede di fare del tuo grembo
il suo cielo”.
La nube luminosa
che copriva il Tabernacolo santo
e che accompagnava Israele
ora ammanta Te:
la Presenza immensa in te dimora,
l’Altissimo si raccoglie, abbreviato,
nel seno vergine
della tua trepidante giovinezza.
“E il Verbo si fece carne”
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Sei tu, fanciulla di Nazareth,
ad insegnarci come accogliere Dio;
a raccontarci come si vive di lui,
nel silenzio, nell’intimitร , nella fede.
Dicesti con tutte le energie del tuo cuore:
Eccomi!
E diventasti “beata”
nel consegnarti senza riserve
per un servizio d’amore
in un cammino senza ritorno.
Quella piccola casa
ancora oggi racconta la grande avventura.
I graffiti continuano a ripetere:
“Chaire, Maria” (Xร ire)
e la lingua semplice della tua terra
parla ancora di te
“bella ragazza”.
Santa Maria!
Tu che hai creduto,
Tu che ti sei fidata di Dio,
Tu che hai toccato l’Invisibile:
mostraci il frutto benedetto del tuo seno, Gesรน
suscita in noi la ricerca appassionata di Dio,
aiutaci a sciogliere il canto gioioso
che racconta la storia
antica e sempre nuova
di quell’Amore che, in te fatto carne,
ha imparato ad abitare
nella dimora povera e fragile
qual รจ il cuore
di ogni uomo e ogni donna che ama.
Amen.
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo (emerito)
