I grandi Papi, quattro documentari da Roncalli a Bergoglio su Nove

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Quattro delle più importanti figure della storia del Cattolicesimo contemporaneo arrivano in tv sul Nove in altrettanti documentari in cui si mette in luce l’uomo dietro ad ogni Papa e come questo uomo abbia influito sulla direzione del papato.

In esclusiva e in prima Tv assoluta da giovedi 13 dicembre alle 21.25, “I grandi Papi’” – quattro puntate di 75 minuti ciascuna – è una produzione Discovery Italia, Officina della Comunicazione e Vatican Media, in collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. La serie racconta i momenti più significativi del pontificato di Bergoglio, Ratzinger, Wojtyla, Roncalli attraverso le testimonianze dirette di chi è stato loro vicino, di chi li ha incontrati in eventi e situazioni ufficiali, di chi ne ha studiato il pensiero o di chi li vive come ispirazione del proprio agire. 

Ciascuno dei coinvolti riporta aneddoti vissuti in prima persona e rimanda a momenti intimi che tracciano un ritratto inaspettato di questi uomini, cogliendone la loro parabola umana oltre che spirituale. Tra questi anche Claudio Baglioni (intervistato su Bergoglio); Lino Banfi (intervistato su Ratzinger); Giorgio Pasotti (intervistato su Wojtyla) e Carlo Verdone (intervistato su Roncalli). 

Un viaggio emozionante che attraverso le vite di quattro protagonisti della fede, si allarga fino a raccontare il nostro presente, esaminando le importanti contraddizioni che hanno caratterizzato gli ultimi sessant’anni di storia comune. 

La collana si apre con il racconto della vita di Papa Bergoglio nel documentario “Francesco – Bergoglio, il Papa della rivoluzione”, in onda giovedì alle 21.25. Il Papa dell’informalità, incurante dei protocolli di sicurezza, il Papa che va in un negozio romano a comprarsi le scarpe e che porta a mano la sua borsa in aereo; ma anche il Pontefice che propone riforme nelle strutture economiche della Santa Sede chiudendo 5000 conti dello Ior; il Pontefice che ha detto: «Chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca Dio?». Riconosciuto come il Papa del cambiamento grazie ad una straordinaria forza comunicativa, totalmente calata nel linguaggio della modernità.  

Si prosegue conBenedetto XVI – Ratzinger, il Papa della rinuncia, in onda giovedì 20 dicembre, alle 21.25. Il Papa dalla dolcezza nascosta, il Papa che a Madrid, nella veglia precedente la Giornata Mondiale della Gioventù, resta sotto una tempesta pur di stare in mezzo alla folla dei giovani che lo aveva accolto, il Papa che trova nella musica una via verso Dio, ma anche il Pontefice che visita rispettoso e scalzo la Moschea Blu di Istanbul e che, posto davanti alle numerose sfide del proprio pontificato, ha reagito con un’umiltà fuori dal comune. Verrà ricordato anche per la decisione senza precedenti di rinunciare al proprio ruolo, rassegnando le dimissioni nel 2013. 

Poi è la volta di Giovanni Paolo II – Woytjla, L’atleta di Dio”, che sarà trasmesso giovedì 27 dicembre alle 21.25. Il Papa forgiato dal rapporto con la montagna, il Papa giovane accolto da folle di giovani in tutto il mondo, che fece dei viaggi una missione; ma anche il Pontefice che per primo visita la Casa Bianca, colui che solo con la sua presenza al soglio ispira la rivoluzione polacca che incrina il Blocco Sovietico. Eletto con l’obiettivo di traghettare la Chiesa nel terzo millennio, Giovanni Paolo II può essere a buon diritto considerato anche il Papa della pace, la cui vita è stata spesa nel tentativo di porre armonia tra i differenti orientamenti di fede, cristiane e no.  

La serie si chiude con Giovanni XXIII – Roncalli, Il Papa buono, in programma giovedì 3 gennaio alle 21.25. Testimone di entrambi i conflitti mondiali prima di salire sul Soglio petrino, Roncalli ha riscattato un’infanzia contadina attraverso studio e impegno; ha viaggiato per l’Europa, facendo la conoscenza del mondo ortodosso e musulmano, dei salotti parigini e dei poveri ambienti veneziani. È il Papa del Concilio Vaticano II, evento in grado di traghettare la Chiesa Cattolica nel mondo della contemporaneità, e il suo spiccato senso di umanità gli valse l’appellativo di “Papa Buono”, esempio per tutti i Pontefici suoi successori. 

Fonte – Vatican Insider