Cuccioli: il paese del vento – (recensione pastorale + gioco)

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Cuccioli-Il-Paese-del-vento_locandinaFilm di animazione prodotto da Gruppo Alcuni

In 40 paesi sono conosciuti come Pet Pals, in Italia sono i Cuccioli, sei simpatici animaletti dal carattere forte e ben delineato che utilizzano creatività e fantasia per risolvere i problemi che incontrano. Cilindro, il timido coniglio che inciampa sulle proprie orecchie, Portatile, il cagnolino che da piccolo ha ingoiato un cellulare, Olly, la gattina scaltra, Pio, la rana arguta che ha come risorsa l’umorismo, Diva, la papera vanitosa e Senzanome, il pulcino che non parla ma si esprime con cartelli superando la disabilità con un piglio creativo e un’energia vitale che sono spesso vie d’uscita ai blocchi che attanagliano i 6 personaggi.

Dalla televisione al cinema

La serie televisiva, eccellenza italiana che non ha nulla da invidiare ad analoghi prodotti esteri, è nata nel 2002 ad opera dei fratelli Francesco e Sergio Manfio (titolari del Gruppo Alcuni di Treviso) con il contributo iniziale del disegnatore Giorgio Cavazzano, e conta ad oggi 156 episodi di 13 minuti ciascuno, sviluppandosi per ben cinque stagioni. La crescente popolarità dei personaggi ha suggerito ai fratelli Manfio di tentare la via del cinema, lanciando nel 2010 il lungometraggio di animazione Cuccioli: il codice di Marco Polo e ora, nel marzo del 2014, il secondo film Cuccioli: il paese del vento.

Una proposta eticamente corretta

«Desideriamo raccontare ai bambini attraverso questo prodotto di animazione – spiega Sergio Manfio, regista del film – che esiste uno sviluppo sostenibile e si possono sfruttare energie rinnovabili nel rispetto dell’ambiente, come quella eolica. I nostri personaggi sono non violenti, non rincorrono mai una competitività esasperata ma utilizzano la cooperazione, la solidarietà reciproca e la creatività per risolvere i problemi che si presentano nel lungometraggio ». C’è di più: la logica collaborativa che anima il nuovo prodotto del Gruppo Alcuni esce dal grande schermo e prevede l’adesione dello spettatore che si sente coinvolto in prima persona nel raggiungere l’obiettivo finale. «Chiediamo alle persone in sala – continua Sergio Manfio – di partecipare sia verbalmente che a livello gestuale e corporeo: battendo le mani, soffiando o ballando, il giovane pubblico in sala permette ai Cuccioli di arrivare alla conclusione della loro avventura ».

In gioco con l’Acec

Grazie ad una prima intuizione dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova è stato possibile affiancare al film un’interessante operazione pastorale sostenuta e sviluppata da Acec nazionale. L’idea che esista Soffio, il paese del vento dove tutto funziona grazie all’energia eolica ha suggerito l’accostamento con la presenza e il valore simbolico del vento nella Bibbia. «In collaborazione con Acec nazionale e con l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova – racconta Francesco Manfio, produttore del film – abbiamo realizzato un gioco da tavolo che prevede una serie di domande sul vento, molte delle quali riguardano brani della Sacra Scrittura. Siamo dell’idea, infatti, che i cartoni debbano divertire ma anche affrontare tematiche importanti. L’abbiamo già fatto con H20ooh! (cortometraggi sull’uso consapevole dell’acqua), con i cartoni sulla pace prodotti insieme a Rai e Unesco, e con storie sul riciclo dei rifiuti e la salvaguardia del creato. Il passo ulteriore è stato quello di trasferire questa logica non solo nel film ma anche in uno spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo e amplifica l’interazione con la sala». Il gioco, prodotto da Gruppo Alcuni e Rai cinema con la collaborazione di Acec nazionale, verrà distribuito in tutte le Sale della comunità che proporranno il film. Inoltre, sul sito dell’Acec, in contemporanea con l’uscita in sala del film, sarà attivata una sezione speciale, da cui scaricare schede didattiche e integrazioni pastorali da affiancare alla visione del lungometraggio.

Presentazione del film di Don Marco Sanavio

Scarica la scheda pastorale (PDF)