Vangelo di domenica 6 novembre 2016 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo di domenica 6 novembre 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

IL DIO DEI VIVI

Ai tempi di Gesรน il giudaismo si esprimeva secondo quattro grandi correnti: gli Esseni che vivevano nel deserto in una comunitร  autarchica e separata; gli Zeloti che volevano ritornare ad essere un regno autonomo con la lotta armata contro i romani; i Farisei, il cui pensiero รจ la radice dellโ€™ebraismo moderno; ed infine i Sadducei, che erano legati alle tradizioni piรน antiche e che dunque negavano la resurrezione, anche se ritenevano che lโ€™anima sopravvivesse al corpo.

[ads2]La provocazione di questi ultimi ci permette di gettare uno sguardo sullโ€™aldilร . La tentazione piรน frequente degli increduli รจ di immaginare la vita oltre la morte come se fosse del tutto simile a quella che viviamo ora. Anche questi sadducei non fanno eccezione e pensano che pure in paradiso ci si sposi. Se fosse cosรฌ allora bisognerebbe mantenere la famiglia, andare a lavorare, sopportare il capoufficio. Per lโ€™eternitร ? No grazie! Questo รจ il loro ragionamento, e non fa una piega. Lโ€™errore sta nel valutare la realtร  spirituale con le categorie umane.

Il divino non ha niente a che fare con ciรฒ che รจ terreno ed รจ quello che Gesรน vuol far capire ai suoi interlocutori. Il nostro destino non รจ rimanere semplici uomini, ma diventare figli di Dio. San Giovanni, nella sua prima lettera, dice molto esplicitamente: saremo simili a Lui perchรฉ lo vedremo cosรฌ come egli รจ. Essere degni dellโ€™altro mondo significa dunque essere divinizzati. Saremo uguali agli angeli, esseri spirituali, che non hanno un corpo mortale come noi. Il corpo in sรฉ non รจ un aspetto negativo della nostra esistenza visto che รจ destinato alla resurrezione, cioรจ ad essere glorificato, ma finchรฉ siamo in vita, รจ soggetto alle conseguenze del peccato originale, cioรจ alla fatica, al dolore e alla morte.

Come tutto il resto della creazione, gemiamo interiormente aspettando lโ€™adozione a figli, la redenzione del nostro corpo, dice San Paolo (Rm 8,22). Ecco la fondamentale differenza, dopo la resurrezione non saremo piรน gli stessi, saremo figli di Dio. Lโ€™altro mondo non รจ un luogo, un posto fatto di nuvolette, รจ lโ€™incontro con lโ€™Amore che finalmente sazia il nostro cuore. Lโ€™Apocalisse (21, 3-4) descrive in modo meraviglioso il paradiso: Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerร  tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarร  il โ€œDio-con-loroโ€.

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E tergerร  ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarร  piรน la morte, nรฉ lutto, nรฉ lamento, nรฉ affanno, perchรฉ le cose di prima sono passate. Non รจ possibile concepire tutto questo se pensiamo al nostro futuro eterno come ad una vita simile a quella attuale.

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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

27Gli si avvicinarono alcuni sadducei โ€“ i quali dicono che non cโ€™รจ risurrezione โ€“ e gli posero questa domanda: 28ยซMaestro, Mosรฉ ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29Cโ€™erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morรฌ anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร  moglie? Poichรฉ tutti e sette lโ€™hanno avuta in moglieยป. 34Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: 36infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรฉ a proposito del roveto, quando dice: Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.

  • 06 – 12 Novembre 2016
  • Tempo Ordinario XXXII, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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