Vangelo di domenica 25 Giugno 2017 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 25 giugno 2017, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

TESTIMONI

Il profeta Geremia, vissuto tra il VI e il V secolo a C., è stato profeta negli ultimi anni del Regno di Giuda, che si concluse con la presa di Gerusalemme, la distruzione del Tempio e la deportazione in Babilonia, avvenuta tra il 587 e il 586. L’inizio del suo mandato profetico fu durante il regno di Giosia, che avviò una riforma religiosa molto promettente, dopo aver ritrovato, restaurando il Tempio, il Libro dell’Alleanza, che è la parte normativa del libro del Deuteronomio. Purtroppo, dopo la morte di Giosia, il regno divenne vassallo dell’Egitto prima e di Nabucodonosor, sovrano babilonese, poi. I re che seguirono, cercarono di ribellarsi ai babilonesi, ma portarono il regno alla rovina.

Geremia fu profeta di sventura in quanto previde la distruzione del Tempio e, per questo, fu oggetto di calunnie e persecuzioni. Il suo coraggio di affermare la scomoda verità, gli fece vivere un travaglio interiore straziante e lo costrinse a una continua lotta con chi lo voleva far tacere. Questo è spesso il destino di chi è dalla parte della verità, di chi si oppone alla politica ingiusta, che non cerca il bene della gente, ma solo il proprio interesse. Il Maestro nel vangelo di oggi, sprona i sui discepoli a non temere gli uomini, che possono al massimo uccidere il corpo, ma non possono uccidere l’anima. Altra grande figura che ricordiamo è San Giovanni Battista, che non ha avuto paura e che ci ha lasciato un grande esempio di integrità. Ha alzato la voce contro la corruzione dei suoi tempi e, come spesso succede, chi veniva accusato, anziché cambiare vita, ha preferito mettere a tacere l’accusatore.

[ads2]Sappiamo che l’amore per la verità gli è costato la testa. Giovanni ha sprecato la sua vita? Possiamo considerarlo un ingenuo? Ogni uomo si preoccupa di lasciare un retaggio, una traccia di sé alle generazioni future. Generalmente questo avviene attraverso la generazione dei figli. L’eredità biologica è la cosa più semplice, ogni essere vivente lo fa per istinto. Non è tuttavia l’unica fecondità possibile. Se si diventa esempio per gli altri, se si trascina verso il bene, si è ricordati come padri, non solo come uomini. Anche le figure dei nostri Santi Patroni Gervaso e Protaso, sono esempi di questo coraggio, che è alla base di ogni martirio. Oggi purtroppo questa parola è abusata nel chiamare martiri coloro che si uccidono per uccidere.

Il martire, cioè il testimone, è invece un non violento, che è disposto a non piegarsi di fronte alla menzogna anche a costo della vita. Riconoscere la Verità, cioè Gesù stesso, ci garantisce di essere a nostra volta riconosciuti da Lui. Come ci ricorda il vangelo, il vero timore deve essere quello di poter essere rinnegati davanti al Padre che è nei cieli.

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XII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 10, 26-33
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Giugno – 01 Luglio 2017
  • Tempo Ordinario XII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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