Vangelo di domenica 17 luglio 2016 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 17 luglio 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

L’OSPITE DIVINO

[ads2]Un giorno come gli altri Abramo siede davanti alla sua tenda ed ecco tre misteriosi personaggi si presentano a lui: sono due angeli che accompagnano Dio stesso. Il Patriarca ha il privilegio di ospitare sotto la sua tenda il Signore. Bisogna però rilevare che Abramo riconosce il suo Ospite, il quale non si è presentato in una spettacolare visione, ma sotto le sembianze di un semplice viaggiatore. È questo il suo grande merito. La sua ospitalità è ricambiata con il dono inestimabile della promessa di un erede. L’episodio costituisce un modello anche per noi. Ogni giorno della nostra vita, anche il più ordinario, è allietato dalla Sua presenza e se sappiamo riconoscerlo e accoglierlo Egli non ci farà mancare la Sua benedizione. Anche Marta riceve Gesù nella sua casa, ma poi è distratta dai molti servizi, mentre Maria si siede semplicemente ai piedi del Maestro per ascoltare la sua parola. Le due sorelle sono l’immagine dell’azione, la prima, e della contemplazione, la seconda. Gesù stesso afferma che è la contemplazione ad essere la più importante. È sbagliato lavorare? Se fosse così avremmo un buon alibi per fare il meno possibile. Il punto è dare il giusto peso alle cose. Certamente bisogna guadagnarsi il pane, ma senza dare troppa importanza al nostro fare. Spesso ci agitiamo come se dipendesse tutto da noi, come se dovessimo arrivare a tutto e prevedere tutto. Questa è la fonte della nostra preoccupazione. Mi vengono in mente le parole del salmo (127, 2): Invano vi alzate di buon mattino,/ tardi andate a riposare/ e mangiate pane di sudore:/ il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. Gesù è l’autore della vita, è lo stesso che ha moltiplicato i pani, ha guarito i malati, ha resuscitato i morti. Davanti a tutto questo quanto vale il nostro lavoro? Quello che dobbiamo fare è metterci ai suoi piedi, cioè capire chi è l’Ospite del nostro cuore, e prima di tutto dedicare del tempo a lui. Non è tempo sprecato e nemmeno sottratto ai nostri doveri, ma vale come un investimento i cui interessi non si contano. Gesù è categorico: si tratta dell’unica cosa di cui c’è bisogno! È essenziale che il Signore abbia il posto d’onore nella nostra giornata, perché senza la sua benedizione il nostro non sarà che un amaro pane di sudore.

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XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

[ads2]Lc 10, 38-42
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Luglio 2016
  • Tempo Ordinario XVI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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