p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 7 Marzo 2021

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Come una cittร  inesplorata

Quando arriviamo in una cittร  che non conosciamo, cerchiamo indicazioni, segnali, informazioni per capire come orientarci. Senza questi elementi rischiamo di girare a vuoto, perdendoci gli scorci piรน belli e i luoghi piรน significativi. Questa immagine puรฒ aiutarci a capire meglio cosa succede nella relazione con lโ€™altro: lโ€™altro รจ allโ€™inizio come una cittร  inesplorata e per quanto possiamo conoscerlo abbiamo sempre bisogno di indicazioni per capire come muoverci dentro quella relazione. Se la relazione con Dio รจ vera, autentica, anche in questo caso allora abbiamo bisogno di segnali che ci aiutino a capire come possiamo vivere in pienezza questa amicizia.

Parole per costruire

Il capitolo venti del libro dellโ€™Esodo puรฒ essere riletto proprio come il momento in cui Dio aiuta Israele a comprendere dove si trova e quale sia il modo migliore per vivere la relazione con Lui. Israele si trova ancora nel deserto del Sinai. รˆ un popolo smarrito che non sa bene quale direzione prendere. รˆ smarrito soprattutto nella relazione con un Dio che sta imparando a conoscere. รˆ un Dio del quale a volte non si fida, un Dio contro il quale mormora, un Dio dal quale pensa di essere stato tradito o abbandonato.

Le parole sono il segno della relazione: ti parlo perchรฉ riconosco che sei davanti a me. Al contrario, lโ€™indifferenza e il silenzio uccidono la relazione. Allโ€™interno di una coppia, la situazione peggiore non รจ quando si litiga, ma quando non ci si parla piรน! In questo testo del libro dellโ€™Esodo, Dio dona a Israele delle parole preziose e si rivolge al suo interlocutore usando il Tu. Quelli che conosciamo come comandamenti sono piuttosto parole per costruire una relazione.

Lโ€™altro non รจ un idolo

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In una relazione autentica, lโ€™altro non รจ un idolo. Lo diventa quando io non ascolto piรน, quando mi costruisco unโ€™idea su di lui e mi illudo di poterlo manipolare. Ecco, le prime parole di Dio vogliono proprio sottrarsi a questo tipo di relazione con noi: Dio non รจ un idolo, ma un Altro che in maniera viva stabilisce una relazione con noi. Dio non รจ il prodotto della mia immaginazione, ma un Altro che mi sorprende.

Ogni relazione ha bisogno di cura. Dio sta in fondo ricordando a ciascuno di noi che anche la relazione con Lui ha bisogno di questa cura. E il luogo in cui ci possiamo prendere cura della relazione con Dio รจ il cuore del fratello. Proprio perchรฉ Dio non รจ una fantasia, si fa incontrare concretamente nelle relazioni che costruiamo tra noi.

In questa prospettiva, il Salmo 18 ci invita a ringraziare per queste parole che Dio ci dona, perchรฉ grazie a queste parole non ci perdiamo, ma possiamo sempre ritrovare la strada.

Non solo parole

Sappiamo bene poi che in una relazione le parole non bastano, occorre fare gesti concreti. Cosรฌ anche Dio opera continuamente nella storia di Israele: lo libera dalla schiavitรน, lo libera dalla fame e dalla sete, lo libera dai serpenti velenosi, ma soprattutto, come ci ricorda san Paolo nella seconda lettura di questa domenica, quelle parole che Dio ha pronunciato nel deserto del Sinai trovano la loro pienezza sulla croce. Se in quelle parole troviamo il desiderio di Dio di costruire una relazione con noi, nella croce vediamo il gesto incomprensibile dellโ€™amore per noi. La croce supera tutte le parole: รจ lโ€™amore che non puรฒ essere spiegato. Occorre lasciarsi amare in modo cosรฌ folle da Dio per provare a capire. La croce compie e supera le parole.

La relazione non รจ un mercato

Nella vita del popolo dโ€™Israele, il Tempio รจ diventato poi, nella terra promessa, il luogo dellโ€™ascolto delle parole di Dio. A questo punto allora possiamo capire la reazione furiosa di Gesรน (Gv 2,13-25): il Tempio dovrebbe essere lโ€™immagine di questa relazione con Dio e invece รจ diventato un mercato. รˆ come se in una relazione con una persona a cui diciamo di voler bene ci mettiamo a mercanteggiare, proviamo cioรจ a ingannare, a sfruttare, a cercare di trarne un profitto per noi. รˆ questo che Israele ha fatto con Dio, trasformando il Tempio in un mercato, ma in fondo รจ quello che anche noi continuiamo a fare non solo con Dio, ma anche nelle relazioni tra noi. Ed effettivamente, quando ci accorgiamo che la relazione รจ diventata luogo di mercato, facciamo bene ad arrabbiarci e rovesciare i tavoli, affinchรฉ sia possibile prendere coscienza di quello che sta avvenendo e cercare di ricostruire la relazione in modo nuovo.

Gesรน vede infatti nel Tempio unโ€™immagine del suo corpo ovvero il luogo della relazione. Ricostruire il Tempio significa per Gesรน ricostruire quella relazione usurata tra Dio e lโ€™umanitร . Gli interlocutori di Gesรน, gli interlocutori di ogni tempo, non vogliono perรฒ essere scomodati. Ricostruire รจ sempre un lavoro esigente. Forse anche noi a volte preferiamo rimanere dentro relazioni usurate, di comodo, nelle quali fare tutto sommato i nostri affari, anche se non sono piรน relazioni autentiche. Dio perรฒ si sottrae a questo commercio e trova ogni volta il modo per rovesciare le nostre sicurezze per costringerci a crescere e a camminare verso la nostra felicitร , che possiamo trovare soltanto in una relazione vera e profonda con Lui.

Leggersi dentro

  • In che modo posso rinnovare la mia relazione con Dio?
  • Quali parole del Signore faccio piรน fatica ad ascoltare?

P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte


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