Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 14 Giugno 2020

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Io sono il pane vivo, disceso dal cielo

Gesรน si identifica come pane, vivo, disceso dal cielo. Non รจ un pane comune, quello dei fornai e che accompagna i nostri pasti; non ha detto: โ€œio sono un paneโ€, ma il pane, e poi ha aggiunto tutte le caratteristiche di questo pane.

  • Io sono il pane. รˆ il cibo per eccellenza, non puรฒ mancare quando si pranza o si cena, ma anche a colazione o a merenda. Il pane รจ la base della nostra alimentazione, da millenni. Gesรน รจ il pane: significa affermare che Gesรน รจ lโ€™essenza del mio vivere, รจ lโ€™irrinunciabile. Posso non avere i pasticcini (meglio che non li abbia spesso), ma non posso vivere senza il pane, perchรฉ รจ il mio sostentamento attraverso il quale il mio corpo puรฒ vivere.
  • Io sono il pane vivo. Non abbiamo termini di paragone: il pane, per quanto essenziale, non รจ vivo, e infatti lโ€™essere umano che se ne ciba prima o poi muore. Gesรน si definisce pane vivo, un pane che trasmette vita, un pane che รจ persona (lo diciamo anche noi di talune persone: รจ buono come il pane). Gesรน pane vivo รจ lโ€™essenziale per la mia vita, e piรน ancora: รจ la mia stessa vita.
  • Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Gesรน esce dalla metafora e si manifesta chiaramente: Lui รจ disceso dal cielo, si รจ abbassato, incarnandosi nel grembo di Maria รจ diventato in tutto uno di noi, ma la Vita di Dio รจ rimasta totalmente in Lui, ecco perchรฉ il pane รจ vivo: perchรฉ รจ il pane (cioรจ lโ€™essenza) di Dio รจ tutta in Lui. Questo discendere non รจ un movimento casuale, ma ha una valenza centrale: Dio creatore, onnipotente e perfetto non puรฒ che abbassarsi per incontrare le sue creature, e si abbassa a tal punto da diventare Lui stesso creatura, uomo, carne,

Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondo

Il pane รจ fatto per essere mangiato. Mangiando avrรฒ energie per vivere, per realizzarmi come persona, per migliorare me stesso e lโ€™ambiente in cui vivo: il pane รจ il carburante (carboidrato, appunto), che si trasforma in energia se viene mangiato e assimilato. Il pane-Gesรน รจ un pane vivo, e proprio per questo trasmette vita a chi lo mangia. Certamente leggendo questa pagina di vangelo viene spontaneo pensare allโ€™Eucaristia, tuttavia tratteniamoci ancora un poco prima di entrare in chiesaโ€ฆ

Gesรน spiega qual รจ il pane che Lui darร : la sua carne. Il pane vivo รจ la carne del Figlio che incontra, assume e sposa la nostra carne. โ€œE il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noiโ€ (Gv 1,14): se sapessimo accogliere il profondo sconvolgimento che realizza questa Parola! Lโ€™incarnazione รจ la chiave del Paradiso, รจ il centro del cuore di Dio, รจ il fulcro di tutta la salvezza; lโ€™incarnazione รจ il pane che ci viene dato per saziarci e non morire, mai, mai, mai. Da quando Dio diventa essere umano nel grembo di carne di Maria, la vita del mondo passa da questo pane, un pane da assimilare, un pane che diventa carne e sangue, un pane che diventa vita, la mia.

La vita del mondo. Sopravvivere al Covid-19, superare un tumore, salvare la pelle dopo un grave incidente : sono situazioni nelle quali cerchiamo tutte le possibili e impossibili soluzioni per vivere, per non morire. Non serve ribadire lโ€™importanza della vita eterna, in cielo, tra angeli e musiche celesti: il nostro desiderio รจ vivere qui, in carne ed ossa sulla terra. Ebbene: questo รจ lo stesso desiderio di Dio, sennรฒ a che servirebbe lโ€™incarnazione? Dio ci ha creato e creando ci ha amati, cosรฌ tanto da scegliere per il Figlio la natura umana, non quella di un angelo, ma di un uomo. Il pane-Gesรน ci viene dato per vivere bene qui, ora, e, attenzione: questo pane non รจ limitato allโ€™Eucaristia e allโ€™edificio chiesa, ma coinvolge ogni cellula, occupa ogni angolo, vive ogni situazione, pronto a darci energie e risorse per vivere quella particolare situazione.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per me

Rimanere: restare, dimorare, attendere. La prima conseguenza di chi mangia questo pane รจ il rimanere, e il verbo originale suggerisce diverse sfumature. Rimane chi dimora con qualcuno, rimane chi attende qualcuno o qualcosa, rimane chi resta, fedele e fermo. Tuttavia, questo rimanere non รจ statico ma dinamico, รจ un rimanere che si diffonde e coinvolge. Rimango in Dio e Dio rimane in me: non รจ forse questa la comunione? Non รจ forse questa lโ€™intimitร  tra due persone?

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Dopo lโ€™incontro, dopo aver condiviso il pane, dimori in Dio e Dio dimora in te: potrebbe essere un ottimo traguardo e un lieto fine, e invece no: lโ€™incontro con Dio non รจ mai fine a se stesso, (la pace per la pace), ma รจ sempre il primo passo di un cammino da fare (la pace ricevuta diventa dono per gli altri). Mangiare quel pane permette lโ€™incontro, ma non solo: rende la tua vita abitata da Dio, e tu diventi terra feconda, luogo dellโ€™incarnazione del Verbo, dove Dio puรฒ dimorare e deliziarsi della tua presenza e tu della sua.

Entriamo in chiesa ora, e salutiamo con devozione e amore il Signore: quel Pane รจ lรฌ, presente e vivo, per offrirti la possibilitร  di essere sua presenza per la vita del mondo. Adoriamo, ringraziamo, amiamo.

A cura di Luca Rubin

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Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


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