Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 12 Aprile 2020

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Anche questโ€™oggi (cosรฌ come fatto la settimana passata โ€“ cf. FISSARONO), evocando lโ€™intervento parallelo dello scorso anno (cf. SEPOLCRO), siamo ad esplodere di gioia immensa, proclamando fortemente e consapevolmente

Khristรณs anรฉsti โ€“ alithรณs anรฉsti
CRISTO รˆ RISORTO โ€“ รˆ VERAMENTE RISORTO

E come per lโ€™anno scorso, la Liturgia ci propone, per la mattina della domenica di Pasqua, la lettura di Gv 20, 1-9.
Ebbene, il capitolo 20 secondo Giovanni, cosรฌ come lโ€™intero quarto Vangelo, ma cosรฌ come tutta la Parola di Dio, andrebbe scrutata in ogni sua minima particella, soprattutto andando al testo originale (quante volte lโ€™abbiamo ripetuto nei nostri incontriโ€ฆ), poichรฉ la traduzione, ogni traduzione, รจ sempre una resa pallida e tremendamente sbiadita; inoltre, la lettura e lโ€™ascolto in lingua corrente, con riguardo soprattutto a brani arci noti (come il seguente) che tutti conosciamo quasi a memoria, rende sbadata e superficiale la nostra attenzione, e non ci fa prestare considerazione a quei piccolissimi dettagli, che, perรฒ, fanno la differenza.
Oggi, allora, cerchiamo brevemente, e sempre insufficientemente, di estrapolare uno dei molteplici piccoli, ma decisivi, particolari, presenti in questa pericope di Risurrezione, pericope centrale per la nostra fede, poichรฉ, infatti, se Cristo non รจ risorto, ma รจ solo un buon uomo che ci invita a fare lโ€™elemosina, vana รจ la nostra fede (cf. 1Cor 15)!
Orbene, andiamo, quindi, a scovare la minuzia pasquale.
Essa si trova immediatamente allโ€™inizio del brano evangelico proposto, precisamente al versetto 1: ยซIl primo giorno della settimana, Maria di Mร gdala si recรฒ al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra ERA STATA TOLTA dal sepolcroยป.
Il termine greco che viene adoperato dallo scrittore sacro รจ ermรฉnon (แผ ฯฮผฮญฮฝฮฟฮฝ).

La particolaritร  di questo verbo sta nel fatto che ci dice chiaramente cosa sia la Risurrezione.

Tuttavia, per capire meglio, dobbiamo fare un passo indietro nel Vangelo secondo Giovanni, e andare dal capitolo 20 al capitolo 1 versetto 29: ยซEcco lโ€™agnello di Dio, colui che toglie (ฮฑแผดฯฯ‰ฮฝ) il peccato del mondo!ยป.
Ebbene, quel ยซtoglieยป di Gv 1, 29 รจ lo stesso identico verbo di ยซera stata toltaยป di Gv 20, 1, ovvero aแฝทro (ฮฑแผดฯฯ‰).
Solo su aแฝทro potremmo scrivere un intero trattato, e sarebbe sempre e comunque insoddisfacente rispetto alla portata che esso possiede. Vediamone, quindi, solo alcuni minimi aspetti.

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Partiamo dalla traduzione.
Certamente tradurre aแฝทro con ยซtogliereยป non รจ sbagliato; tuttavia il senso pieno di questo verbo รจ quello del ยซsollevare/prendere su di sรฉยป. E questo ci porta ad offrire alcune note rilevanti.
Prima di tutto, ecco chi รจ lโ€™Agnello di Dio: รจ Colui che toglie il peccato del mondo, caricandoselo su di sรฉ.
Ed ecco, quindi, chi รจ il Risorto: รจ Colui che, togliendo la pietra dal sepolcro, ha caricato su di sรฉ lโ€™ostacolo della morte, spalancandoci le porte della Salvezza e della Vita Eterna.
Pertanto, di ciรฒ dato atto, nel verbo aแฝทro ritroviamo pienamente il Sacrificio del Signore Gesรน: con quella Croce, caricata su quelle spalle, รจ stata abbacinata la tenebra della morte.

In secondo luogo, inoltre, รจ da notare come aแฝทro possa essere fortemente considerato gemello non solo della Croce (staurรณs), caricata su Gesรน ed innalzata sul Golgota, ma anche della Risurrezione, poichรฉ แฝทstemi (che ben sappiamo essere il verbo della Risurrezione), vale propriamente ยซstare su/drizzarsi/sollevarsiยป.
Ecco, allora, che lโ€™Agnello di Dio diviene anche Colui che solleva noi peccatori del mondo, offrendoci di poter risorgere con Lui.
Ed ecco, quindi, chi รจ il Risorto: รจ Colui che, togliendo la pietra dal sepolcro, si รจ Sollevato dalla morte, divenendo il Primogenito di tutti coloro che in Lui risorgeranno (cf. Col 1, 18).

patibulum_sindone
Patibulum โ€“ Sindone (parte frontale)

Ebbene, come dalla radice โˆšstha (cf. FISSARONO) abbiamo visto germogliare tanto staurรณs quanto แฝทstemi, anche nel verbo aแฝทro possiamo compiutamente ritrovare il Mistero del Figlio di Dio, che รจ tanto il ยซprendere su di sรฉยป la Croce, quanto il ยซsollevarsiยป nel trionfo della Risurrezione.

ยซQuesta รจ la Pasqua piรน brutta della mia vita!ยป, dice molta gente in questo momento.
Ma se siamo di Cristo, facciamoci carico, in Lui, della prova: poichรฉ รจ certo che su questo pesante fardello, su questo gravoso legno, sboccerร  la Vita; trionferร , sollevandosi, la Risurrezione!

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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