don Vanio Garbujo – Commento al Vangelo del 9 Maggio 2021

Commento alla Parola della domenica a cura di don Vanio Garbujo. Visita il suo sito www.igiornidelrischio.com

Ti prego, rimani dietro a me! 

Dio non fa preferenze di persone. Come è liberante questo annuncio di Pietro. Dio non fa preferenze! In un mondo in cui la tentazione è avere un cuore che esclude, che fa preferenze, che sceglie a seconda dei propri bisogni e convenienze, Pietro semina nella vita di ciascuno questo seme di Parola che può avere la forza di aprire un abbraccio nelle nostre esistenze. Ma cosa significa che Dio non fa preferenze di persone? E che cosa significa per noi, chiamati ad amare come Dio, non fare preferenze di persone?

La parola preferire, è latina: al latino praeferre, composto di prae- davanti e ferre – portare. Preferire significa portare davanti a sé. Questo significa che Dio non mette nessuno davanti a sé stesso, Dio lascia tutto dietro a sé. Dio ci lascia tutti dietro a lui ricordandoci che noi siamo suoi discepoli e lui il nostro Dio perché non perdiamo la strada, perché Lui è il buon pastore che guida le sue pecore.  È come se Dio ci dicesse: “Sta dietro a me perché se ti metti davanti o metti altre persone davanti a me e a te rischi di perdere la via, di cadere nel buio, di non essere più illuminato dalla mia presenza sicura e rassicurante”.  

Come Dio rimane davanti a noi e ci chiede di rimanere suoi discepoli, così noi siamo chiamati a non preferire nessuno davanti a noi se non Dio stesso. Non dobbiamo preferire noi stessi o altri davanti a Dio. 

Dio è sorprendente

Questa apertura di Dio sorprende i discepoli della prima chiesa. Stupisce Pietro stesso che pensava che l’annuncio della salvezza fosse solo per i giudei. Loro facevano preferenze di persone, mettevano i Giudei e la loro conversione davanti a tutti e non vedevano oltre e non si accorgevano degli altri. Dio stando avanti vede tutti, coinvolge tutti, ama tutti, rende figli tutti, salva tutti. 

Questa apertura di Dio genera stupore in Pietro e in tutti i discepoli. Coltiviamo, curiamo, la nostra capacità di farci sorprendere. Dio con le sue aperture verso i pagani – vedi la storia di Cornelio – genera stupore, apre le frontiere della mente e del cuore, allarga l’esistenza dei discepoli che erano ancora piccoli. 

Se la tua fede è chiusa allo stupore, se odora già di chiuso e di stantio, forse è giunto il momento di spalancare le finestre e cambiare l’aria interiore. Allenati allo stupore. Stupisciti del bene che compie la gente. Cerca di stupirti di te stesso quando riesci ad amare senza confini, senza i limiti del giudizio, privi di difese. Non sempre! Qualche volta! Le occasioni necessarie per non morire dentro, per rimanere desti alla presenza del Signore nella nostra vita, per essere segno di quella bellezza che solo chi ama sa trasmettere.   

Sii scrigno!

La parola “osservare” significa non tanto obbedire, quanto CUSTODIRE. Il Signore ci chiede di custodire, in noi, i comandamenti, le dieci Parole. Come scrigni siamo chiamati a portare in Noi gli insegnamenti del Signore per non scordarci di lui e della via della bellezza che lui ci offre. Forse il più grande peccato che compiamo noi cristiani sta nel dimenticare, scordare i comandamenti del Signore, obliare la sua Parola, trascurare tutto quello che abbiamo ricevuto lungo questi anni dalla nostra chiesa. Se vuoi essere pietra viva, sei chiamato a divenire scrigno per il tesoro che è Dio e a custodirlo nel cuore per non disperderlo

GIOIA! DIO CI CHIEDE DI AMARE 

Alla fine di tutto tutti i comandamenti si riassumono nell’unico comandamento: amarci gli uni gli altri come lui ci ha amato, qui sta il segreto della gioia piena e vera, che non ha bisogno di altro per essere nutrita, se non dell’amore vicendevole. 

Il cristiano triste, stanco, annoiato smentisce questa grande chiamata alla gioia. 

Combattiamo per testimoniare e difendere e nutrire questa gioia piena. 

don Vanio ha scritto anche una poesia che puoi leggere qui.


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