Il vino che non mancherร piรน
Il brano del Vangelo di questa domenica introduce la prima parte del Vangelo di San Giovanni, il cosiddetto โlibro dei segniโ, che si compone dei capitoli 2-12. In questa prima parte, lโEvangelista presenta alcuni segni profetici di Gesรน, attraverso i quali il Messia prepara il suo passaggio pasquale, che sarร il contenuto della seconda parte del Vangelo, โil libro della gloriaโ (capp. 13-21). Il contesto di questo episodio รจ molto significativo: si tratta di una festa di matrimonio. Non essendoci una descrizione degli sposi, si puรฒ parlare di matrimoni privati: la sposa non รจ menzionata; lo sposo viene menzionato solo alla fine, quando il maestro di tavola lo loda per aver mantenuto il buon vino fino alla fine.
La โmadre e suo figlioโ sono i veri protagonisti delle nozze. Sembrano, in veritร , โgli sposiโ di questo evento. Gesรน รจ invitato a questa festa di nozze e gradualmente si rivela come il vero Sposo dellโumanitร : non solo รจ uno degli invitati, ma รจ il protagonista principale della storia. Volutamente, prima di presentare Gesรน e i suoi discepoli, Giovanni testimonia la presenza di Maria. Questa presenza mariana รจ registrata solo due volte nel vangelo di Giovanni: a Cana, dove accade il primo dei segni di Gesรน, e sotto la croce (Gv19,26-27), dove si compie la missione del Figlio, con la sua elevazione per la nostra salvezza. Maria รจ presente in maniera costante e discreta lungo tutta la storia della salvezza.
Ella, da perfetta discepola e madre, riconosce il disagio degli sposi e degli ospiti e intercede presso il Figlio, perchรฉ ristabilisca la gioia della festa. La risposta di Gesรน, che a una lettura superficiale puรฒ sembrare un poโ ruvida e scortese nei confronti della Madre, sottolinea invece che solo โnellโoraโ di Pasqua potrร restituire allโumanitร la gioia vera, piena e definitiva, che รจ priva dello spirito della festa, a causa del peccato e della distanza da Dio. Allo stesso tempo, il Maestro dร un segno della sua identitร e Maria ne รจ consapevole. Lโespressione usata nei confronti della Madre, quella di โdonnaโ, non รจ una mancanza di amore e di rispetto per sua Madre, ma รจ un richiamo ad Eva, la sposa di Genesi. Maria รจ la Nuova Eva, la perfetta discepola e la rappresentazione di tutto Israele, ma anche di tutta lโumanitร .
Maria ripete le parole poste sulla bocca del popolo, che decide di aderire allโAlleanza, e contenute nel libro dellโEsodo: โCiรฒ che il Signore ha detto, lo faremoโ (Es 19, 8). Subito dopo si dice che cโerano sei pesanti giare di pietra per la purificazione rituale degli ebrei. Questo numero non รจ casuale, ma indica un certo stato incompleto: non รจ sette, ma sei; manca qualcosa. ร un piccolo dettaglio, molto significativo. I contenitori erano sempre pieni, soprattutto durante una festa. Eccoli, invece,vuoti! Come รจ possibile? Lโosservanza delle leggi della purezza, simboleggiate dai sei vasi, ha esaurito tutte le sue possibilitร . Lโantica legge ha svolto il suo compito di preparazione delle persone a potersi unire nella grazia e nella giustificazione davanti a Dio. Ora perรฒ, le giare della vecchia alleanza sono vuote! Essa non รจ piรน in grado di generare nuova vita. Solo Cristo puรฒ portare questa novitร .
Qual รจ la novitร che Egli porta ogni giorno nella mia vita? In che modo la sua presenza trasforma la nostra vita? Siamo capaci di ricevere questa novitร , oppure siamo ancora legati alle logiche dellโuomo vecchio? Gesรน offre le istruzioni per il rinnovamento: รจ necessario che i vasi vengano riempiti dโacqua fino allโorlo. Ciascuno di noi ha da offrire qualcosa per essere trasformato dal Signore: lโuomo deve realizzare ciรฒ di cui รจ capace, offrendo ciรฒ che ha, per quanto possibile, ma sarร Gesรน, che dona in eccedenza, a trasformare lโacqua dellโumanitร nel vino della divinitร . Si passa cosรฌ dallโAntico al Nuovo Testamento, dal primato dello sforzo umano di purificazione, sempre insufficiente, a quello della grazia divina, che non fa che restituire a ciascuno la gioia della celebrazione.
Chi vive questa esperienza, sperimentando che la propria umanitร da sola non ha la capacitร di salvarsi, ma che ha bisogno di un di piรน, saprร riconoscere questo โdi piรนโ in Cristo e crederร in Lui. Abbiamo anche noi questa consapevolezza? La vita cristiana รจ in gioco in questa doppia sfida: siamo chiamati a fare tutto il possibile per rispondere allโamore di Dio, ma abbiamo anche la certezza che la sua grazia รจ sempre piรน grande, cosรฌ sappiamo che la sua grazia ci basta. Scrive santโIgnazio di Loyola a questo proposito: ยซ Agisci come se tutto dipendesse da te, sapendo che in realtร tutto dipende da Dio ยป (cfr Pedro de Ribadeneira, Vida de San Ignacio de Loyola). Dopo aver riempito le anfore, Gesรน chiede che si prenda un campione del loro contenuto da portare al maestro di tavola.
Chi รจ questo maestro? ร colui che ha il compito di dirigere la festa, un annunciatore, un testimone. Egli non sa da dove viene il vino nuovo, ma i camerieri sรฌ. Il maestro della tavola, il rappresentante dellโAntico Testamento, riconosce pubblicamente che il Nuovo รจ migliore! Egli ha il ruolo di scoprire il segnale. ร come una sentinella, che deve dare lโannuncio di qualcosa che sta accadendo. ร assimilabile alla figura della sentinella nel libro del profeta Isaia: โQualcuno mi grida da Seir: ยซGuardia, che ore รจ la notte? Sentinella, che ore sono di notte? La sentinella risponde: โViene il mattino, ma anche la notte; se vuoi chiedere, chiedi, ma torna ancoraยป (Is 21,11-12).
Noi, come i profeti, siamo chiamati a riconoscere con attenzione i segni del passaggio del Signore nella nostra vita e in quella degli altri, testimoniando la sua presenza nella nostra vita. Chiediamoci: sono attento a riconoscere questi passaggi del Signore? Quanta grazia ho sprecato nella mia distrazione e superficialitร ? Dove prima cโera lโacqua per i riti di purificazione dei Giudei, ora cโรจ il vino della festa. Un vino abbondante e di ottima qualitร . Piรน di seicento litri, quasi alla fine della festa! Qual รจ il significato di questa abbondanza? Che ne รจ stato fatto del vino avanzato?
Ancora oggi, il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, sta bevendo questo vino! Papa Francesco, commentando questo episodio evangelico ha affermato: โSรฌ, il Signore continua a riservare quel buon vino alla nostra salvezza, cosรฌ come continua a sgorgare dal costato trafitto del Signore. La conclusione del racconto suona come una frase: ยซCosรฌ, a Cana di Galilea, Gesรน iniziรฒ i suoi segni. Ed egli rivelรฒ la sua gloria, ei suoi discepoli credettero in luiยป (v. 11). Le nozze di Cana sono molto piรน del semplice racconto del primo miracolo di Gesรน.
Come in uno scrigno, custodisce il segreto della sua persona e lo scopo della sua venuta: lo Sposo tanto atteso dร inizio alle nozze che si svolgono nel mistero pasquale. In questo matrimonio, Gesรน lega a sรฉ i suoi discepoli con una nuova e definitiva Alleanza. A Cana i discepoli di Gesรน diventano la sua famiglia e a Cana nasce la fede della Chiesa. Tutti noi siamo invitati a quel matrimonio, perchรฉ il vino nuovo non mancherร piรนโ (Francesco, Udienza generale, 8 giugno 2016).



