DI-VINO
Giovanni avvia il suo vangelo con il prologo per dirci, subito e solennemente, lโorigine divina del protagonista. Nel brano di oggi invece, chiude il racconto comunicandoci che fu il primo, anzi il principio dei miracoli del Signore (Gv 2,11). Gli altri miracoli nascono da questo come dalla sua sorgente. Lโevangelista si premura di chiamarli segni, perchรฉ di questi se ne occupa maggiormente per parlare delle realtร spirituali a cui rimandano. Di cosa รจ segno quanto avviene a Cana di Galilea?
Il commento continua dopo il video.
Il contesto รจ una festa di nozze, simbolismo diffusissimo nella Bibbia. Non cโรจ luogo sulla terra in cui lโamore sponsale che si promettono un uomo e una donna non venga festeggiato. Solo che quel giorno la festa prese una brutta piega. Sottolineata due volte nello stesso versetto, la mancanza improvvisa del vino รจ enfatizzata da Maria: non hanno piรน vino (Gv 2,3). Ma una festa di nozze senza vino รจ come una visita a Napoli senza mangiare la pizza, o a Monaco per lโoktoberfest senza gustare la birra. Piรน in lร di queste povere immagini, lโassenza di vino simboleggia una vita che non si assapora piรน nella sua iniziale bellezza, svuotata del suo senso profondo, qualcosa che si spegne lentamente nel grigio della quotidianitร fino alla perdita della gioia di vivere. Non รจ forse questa la vita umana senza Dio?
Maria sottolinea lโassenza di vino rivolgendosi a Gesรน il quale, apparentemente, sembra rispondere picche. Invece, da vera madre che conosce il figlio come nessuno, si gira verso i servitori per dir loro una sola cosa: qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,5). Sarร cosa facile a farsi? Arriva lโordine: bisogna riempire dโacqua le anfore che servono per le abluzioni rituali dei presenti e poi portarne al maestro di tavola, il direttore dโorchestra del banchetto nuziale.
Che comando รจ questo? Quello di andare a portar acqua a uno che si occupa di vino; come mandare qualcuno a portare del pesce in una macelleria. Quando il Signore ci comanda qualcosa, il nostro intelletto fa quasi sempre problema. Non cosรฌ costoro, che si rivelano realmente โservitoriโ di Dio, obbedendo prontamente alla sua parola. In un certo senso, sono essi che permettono a Gesรน di compiere il segno. Quel che ci vuol dire qui Giovanni รจ di una densitร abissale. Qui dentro cโรจ giร il discepolato e la fede, il battesimo, il dono dello Spirito, la nuova alleanza, la prefigurazione dellโโOraโ sulla croce, cโรจ lo Sposo e la sposa, ossia la chiesa โin pectoreโ e la Madre. Ci sono quasi tutti i temi del suo vangelo.
Veniamo a sapere del cambiamento dellโacqua in vino dalla bocca del maestro di tavola (Gv 2,9), il che vuol dire che il miracolo si รจ realizzato mentre i servi compivano in movimento una parola che non procede nรฉ produce secondo la nostra logica: ve lโimmaginate allโimprovviso piรน di 600 litri di vino (Gv 2,6) messi a disposizione degli invitati alla festa, quando questa era sul punto di fallire? Non รจ eccessivo? Le parole del cerimoniere dirette allo sposo sono una sorpresa constatazione di quanto รจ accaduto. Questo sposo รจ davvero singolare: invece di partire con il meglio, riserva il meglio verso la fine.
Contrariamente a quanto avviene normalmente tra noi uomini che gustiamo la vita dapprima in tutta la sua bellezza ed ebbrezza, come gustassimo subito il miglior vino, per poi vedere che tutto invecchia in un decadimento progressivo. Allora la vita intristisce e viene a mancare il vino. Il messaggio รจ chiaro: Gesรน รจ lo Sposo in cui si compiono le nozze tra Dio e lโumanitร , lโunione sponsale tra le due nature. Con Gesรน la nostra esistenza non รจ piรน lโineluttabile tramonto della bellezza e della gioia di vivere, ma lโesperienza di un vino nuovo capace di rallegrare ogni sua stagione, capace di rigenerare/riempire di gioia ogni momento fallimentare.
Non cโรจ piรน niente di negativo nellโumano che non possa cambiare. Il vino nuovo, il migliore, รจ Dio stesso, pronto a manifestare la sua gloria nella nostra storia, laddove giammai penseremmo. Dunque per Giovanni, lโinizio dellโattivitร pubblica di Gesรน รจ un segno giร scandaloso, religiosamente parlando: anche se vi รจ giร anticipato il dramma della croce, il vino e la gioia, non la penitenza e lโastinenza, sono i tratti del profilo di Dio.
AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI



