Commento al Vangelo di domenica 31 Gennaio 2021 – mons. Giuseppe Mani

Il nemico è vinto … quasi!

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“Dite bene o dite male, … ma parlate di me!” diceva un politico. E’ il disinteresse la cosa peggiore per un uomo. Non è lo stesso per il Maligno, che è molto più coriaceo, per cui val la pena guardare da vicino l’esorcismo che fa Gesù. Siamo all’inizio del vangelo di Marco.

Nel deserto Gesù è già stato tentato dal diavolo. Qui affronta “uno spirito immondo”. Nella missione di Gesù gli esorcismi sono più importanti delle guarigioni dai mali fisici, perché la liberazione essenziale che egli apporta è quella dal peccato e dal Maligno.

Questo primo esorcismo è la seconda vittoria che Gesù (dopo la tentazione del deserto) riporta sul diavolo. Questi riconosce il Maestro e capisce che il suo regno è in pericolo. Il tema dell’espulsione del demonio è fondamentale nei Vangeli: nella missione data ai Dodici c’è quella di “predicare, col potere di cacciare i demoni”. E’ importante il modo in cui agisce Gesù. Egli impone il silenzio: “Taci, esci da quest’uomo”. Non usa altre parole, né particolari riti, ma è con la sua autorità che lo caccia.

Il Cristo manifesta che il Regno è già in mezzo a loro. Il suo potere e la sua autorità colpiscono i testimoni: “Ecco un insegnamento nuovo, proclamato con autorità! Comanda anche agli spiriti cattivi e gli obbediscono.”

Il Potere di Cristo si esercita su Satana, principe del rifiuto. Al suo “Non servirò” corrisponde il “Sì” del Getsemani.

Gli esorcismi sono attuali? Ricordiamo subito che la liturgia del battesimo comporta un esorcismo, anche se discreto, e ogni diocesi ha un sacerdote incaricato dal vescovo di questo ministero. Bisogna guardarsi dall’anacronismo di considerare Gesù Cristo come una specie di psichiatra anzitempo, leggendo come malattie mentali tutte le possessioni diaboliche del Vangelo. Bisogna essere ciechi per non vedere la presenza di tutte le sètte sataniche presenti su web e nella realtà. Attenzione anche a non fare una cattiva pubblicità, senza però tacere che un giovane americano, che qualche anno fa fece uno sterminio in una scuola, era uno dei suoi adepti.

Gesù, nei vangeli ci mette in guardia a più riprese dal Maligno che ha affrontato e che chiama Maligno, Principe di questo mondo o Satana. In Gv 8 lo chiama Omicida, mentitore, padre della menzogna e credo che nel XX secolo, pieno di massacri, non è difficile intravvedere la mano diretta del Demonio. Oltre alla bomba atomica, penso alle migliaia di persone trucidate una per una con una crudeltà indicibile nei campi di sterminio o ai cinquanta milioni di bambini cinesi trucidati per la legge degli unigeniti e non riesco a non intravvedervi la mano del Maligno, del nemico dell’uomo.

Satana è stato vinto, ma noi facciamo ancora l’esperienza della tentazione. La lotta continua. Niente è cambiato, ma tutto può cambiare. La storia della santità cristiana ci mostra che il Signore dà, a coloro che Lo scelgono, la grazia di portare dei bei frutti. San Paolo ci invita a render grazie per le vergini. La menzogna di questo mondo vorrebbe farci credere che la libertà sessuale è indispensabile all’uomo. Le vergini ci mostrano il contrario.

La lotta contro il demonio comporta tre tappe. Prima di tutto riconoscere il Nemico, che non sono necessariamente io, perché non sono necessariamente cattivo. Il cristiano sa di essere salvato e che il male non fa necessariamente corpo con lui, ma è il Maligno. Credere all’esistenza del demonio è una Buona Novella: io non sono il demonio.

La lotta spirituale non si combatte da soli, abbiamo Cristo come alleato. Lui, sovrano esorcista delle nostre anime dal giorno del nostro battesimo, nella confessione e nella vita di ogni giorno. Bisogna dire la preghiera di lode per allontanare la tristezza dal cuore che ci rende vulnerabili alla tentazione. La contemplazione della Croce del Signore ci dono forza nello scoraggiamento.

La lotta spirituale è una lotta senza fine. Le guerre son durate cento, trenta, due o tre anni, quella spirituale non ha fine. Non si assicurano mai le frontiere contro il Nemico. Il Signore Gesù, nostro modello e prototipo non ha definitivamente sbaragliato il Nemico che sulla Croce. Ha combattuto fino alla fine, ma alla fine ha vinto. Per i suoi amici la lotta durerà come per Lui, ma alla fine, con Lui, ci sarà la vittoria.

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