Commento al Vangelo di domenica 14 giugno 2015 – don Mauro Manzoni

La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, XI Domenica – Anno B.

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Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole così dette “del Regno”. E, come al solito, Gesù ce lo attraverso immagini facilmente comprensibili a tutti, perché fanno parte del nostro quotidiano vivere. “Il Regno di Dio – dice il Vangelo – è come un uomo che getta il seme nella terra: dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce”.
E’, questo, un messaggio di sicura speranza e di fiducia, che non ci fa dubitare della sua realizzazione, anche se noi, spesso, poniamo ostacoli con i nostri peccati e con la nostra fragilità umana, rifiutando e respingendo la sua attuazione. Il seme cresce da sé, se lasciamo fare al Signore.
Lasciare fare al Signore, certo, ma molto attendi a non cadere negli eccessi che il demonio è sempre pronto a propinarci. Se tutto dipende da Dio, allora sediamoci tranquilli, indifferenti e disinteressati, aspettando il frutto della Sua opera. Oppure, buttiamoci a capofitto nell’organizzare, programmare, come se tutto dipendesse dal nostri impegno. Certamente dobbiamo darci da fare, ma guai perdere la fiducia nell’opera di Dio e sentirsi i soli gestori e realizzatori. Succede, purtroppo, anche questo.
E l’altro invito della parabola, oltre la speranza, è la pazienza. Ci invita a mettere alla porta l’ansia, l’apprensione, l’agitazione. Il Signore ha i suoi tempi, i suoi modi, che non sempre coincidono con i nostri e come, dove e quando meno ce lo aspettiamo, quel seme cresce e germoglia.
Ma noi, vogliamo essere Dio, che indirizza, programma e gestisce: assistiamo a tentativi di manipolazione e alterazione sia della natura che della persona. Cloniamo geni, modifichiamo particelle cromosomiche, alteriamo sequenze di DNA, manipoliamo embrioni e non sempre a servizio della persona umana e di una migliore qualità della vita.
E’ un mondo in cui l’uomo sogna e aspira ad essere Dio, mentre un Dio ha sognato e deciso di diventare uomo.[ads1]

XI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

  • Colore liturgico: verde
  • Ez 17, 22-24; Sal 91; 2 Cor 5, 6-10; Mc 4, 26-34.

Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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