Vangelo del giorno – 4 gennaio 2018 – don Antonello Iapicca

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SOLO NELLA CHIESA DOVE ABITA L’AGNELLO DI DIO TROVIAMO L’AMORE CHE CERCHIAMO E NEL QUALE POSSIAMO RIMANERE PER L’ETERNITA’

La voce di Giovanni custodisce le parole della Chiesa, la cui missione รจ riassunta in queste semplici parole: “Ecco l’Agnello di Dio”. Nel suo sguardo fisso su Gesรน che passa รจ rivelato il suo cuore innamorato del suo Sposo che, instancabilmente, indica al mondo.ย La Chiesa, come Giovanni, non cerca adepti, giovani desiderosi d’impegnarsi, non propone ideali perchรฉ Dio non si รจ fatto โ€œideaโ€ ma carne, per questo non sbandiera sogni e utopie. Soprattutto, non chiede nulla. Conosce che cosa attende davvero il cuore di ogni uomo.ย 

In ogni uomo vi รจ, come nei due discepoli di Giovanni, un cuore pronto ad ardere nell’ascoltare il suo annuncio. Erano Ebrei, sapevano il senso di quelle parole: sapevano che a Pasqua era un agnello ad essere sacrificato per i peccati, che il suo sangue sugli stipiti delle loro case aveva significato salvezza, libertร , terra, vita. Sentirono parlare “cosรฌ” Giovanni e intuirono che in quell’Uomo che s’avvicinava v’era tutto ciรฒ che il loro cuore desiderava, che Israele aspettava, che il mondo non osava sperare.

Sรฌ,ย Gesรนย รจ il compimento del desiderio d’ogni uomo e di ogni storia.ย Della tua e della mia,ย che sono come infilate in un tunnel dove, a momenti, le luci compaiono e sembrano dare un po’ di sollievo; ma รจ questione di attimi, si ripiomba presto nell’oscuritร . E’ quest’intermittenza che ci fa soffrire, che ci intristisce e ci vaccina da noi stessi e dagli altri, la precarietร  figlia della nostra debolezza di povere creature. Corriamo ansimando dentro questo tunnel e non riusciamo a vederne la fine. Vorremmo scoprire i nostri peccati e quelli degli altri, strappati via, resecati alla radice. Vorremmo che non ci fossero piรน debolezze. E inveceย Gesรน camminaย dinanzi a noiย nel tunnel, e anche oggi si volta, ci cerca con il suo sguardo, e ci depone una domanda nel cuore: “Che cercate?”.

Una casa cerchiamo Signore, un riposo,ย essere, nonostante noi stessi. Cerchiamo consistenza per la nostra vita, qualcosa, Qualcuno, che segni il nostro cammino con la certezza di essere amati davvero. “Maestro dove abiti?”, dov’รจ che dimora il perdono, dov’รจ che possiamo immergerci nella misericordia? La tua casa Signore, la tua famiglia, il tuo luogo, questo cerchiamo. Seguirti, stare con te e vedere il tuo amore farsi carne nella nostra vita, null’altro. Ma questo significa scoprire che Gesรน ci รจ piรน familiare di nostra madre, che ci รจ piรน prossimo delle nostre stesse carni. Restare accanto a Lui e scoprire che il peccato del mondo รจ in noi, ma รจ stato assorbito e disintegrato in Lui che, per accoglierci nella sua intimitร , si รจ fatto intimo a noi sino a prendere dimora nella nostra carne; per questo รจย l’Agnello che prende e toglie dal nostro cuore il veleno che ci paralizza.

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Il suo sangue imporpora gli stipiti della Chiesa nella quale ci accoglie, dove ogni ora diventa un memoriale del suo amore vergato in noi per l’eternitร : “Erano le quattro del pomeriggio” notavano i due discepoli, perchรฉ in quell’istante tutto di loro ha incontrato il suo destino; perchรฉ da quell’istante nulla รจ stato piรน lo stesso, eย ogni ora รจ diventata un frammento prezioso di una storia di salvezza e di pace. Coraggio allora, entriamo anche oggi nel tunnel che si apre dinanzi a noi in famiglia, al lavoro, a scuola. La luce del suo amore che risplende nella Parola che ci annuncia la Chiesa ci guiderร  insegnandoci a non tremare di fronte alle difficoltร  e alla precarietร  spirituale; la sua misericordia offertaย nei sacramentiย ci ammaestrerร  a non dar troppo peso alle nostre debolezze, perchรฉ quelle di ieri giร  non ci appartengono piรน, mentre invece il suo amore che le ha colmate non passerร .

E raggiungerร  attraverso di noi ogni persona che ci รจ cara, i fratelli e poi gli sconosciuti, perfino i nemici. Perchรฉ in tutti, come in noi, si nasconde il nome nuovo che solo Gesรน puรฒ donare nel potere di risuscitare i peccatori in una vita nuova. Per questo l’amore incontrato e sperimentato nella Chiesa si trasforma sempre nello zelo che spinge i suoi figli nella missione, perchรฉ attraverso di loro Gesรน possa fissare il suo sguardo di misericordia su ogni uomo.

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco l’agnello di Dio!ยป. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน.
Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ ย– che, tradotto, significa maestro ย–, dove dimori?ยป. Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป ย– che si traduce Cristo ย– e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป ย– che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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