Vangelo del giorno – 28 dicembre 2017 – don Antonello Iapicca

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CON LA BOCCA DEI BAMBINI INERMI E INDIFESI AFFERMI LA GLORIA DEL TUO AMORE PER UMILIARE LA SUPERBIA CHE CI IMPEDISCE DI ACCOGLIERLOย 

Come scriveva Peguy, i Santi Innocenti sono stati deiย privilegiati: hanno offerto il sangue per Cristo prima ancora di poter parlare: โ€œOย meraviglioso dono della grazia! Quali meriti hanno avuto questi bambini per vincere in questo modo? Non parlano ancora e giร  confessano Cristo! Non sono ancora capaci di affrontare la lotta perchรฉ non muovono ancora le membra, e tuttavia giร  portano trionfanti la palma della vittoriaโ€ (Daiย ยซDiscorsiยปย di san Quodvultdeusย ). In questo mistero, scandaloso per i piรน, come la sofferenza che colpisce ogni innocente, si cela la Buona Notizia che illumina la nostra storia, proprio tra le ferite incomprensibili di bambini sterminati al posto di uno solo. Brilla in questi fanciulli una Grazia simile a quella che ha colmato e resa immacolata, ancor prima dโ€™essere concepita, la Vergine Maria.

E si svela il mistero dellโ€™elezione di ciascuno di noi, la primogenitura che ci fa appartenere a Cristo ancor prima dโ€™essere nati: โ€œPrima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,ย prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;ย ti ho stabilito profeta delle nazioniโ€ (Ger. 1,). Certo, รจ facile sbattere contro il muro dโ€™irragionevolezza che, a prima vista, circonda questo evento che ha bagnato di sangue i primi vagiti del Signore. Come ci scandalizza ogni avvenimento di sofferenza degli innocenti, cioรจ di coloro che, letteralmente, “non conoscono”, non sanno cioรจ il perchรฉ gli accadano certe cose: i terremoti, i bambini violati e uccisi, le malattie, la guerra. Restiamo senza parole, sbigottiti, dinanzi alla furia di Erode, e ancor piรน, se pensiamo che tutto quel sangue ha coperto la fuga del Signore. Muti,ย infanti, etimologicamenteย senza favella, come i Santi Innocenti, capaci di esprimersi solo con grida e lacrime.

E non abbiamo risposte, se non andiamo a cercarle in quel Bimbo messosi miracolosamente in salvo, grazie al martirio di tanti altri. Esule e perseguitato sin dalla nascita, Gesรน scende in Egitto che, in ebraico, significaย angoscia. Inizia cosรฌ per Lui il lungo cammino che lo condurrร  alla Croce, lโ€™ingiustizia piรน grande. Occorre oggi, e ogni giorno della nostra vita, fermarsi presso la Croce, come Maria, e imparare a โ€œcustodire e meditare nel cuoreโ€ ogni avvenimento della nostra vita, perchรฉ ciascuno di essi fa parte della vita di Cristo, perchรฉ apparteniamo a Lui, sin dallโ€™eternitร : โ€œQuando gli eventi ci avvicinano a Cristo, quando soffriamo per Cristo, รจ sicuramente un privilegio indicibile โ€“ qualunque sia la sofferenza, anche se sull’istante, non siamo coscienti di soffrire per luiโ€ (Beato John Henry Newman).
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Eโ€™ la Croce che illumina la storia, anche quella che ha inghiottito i Santi Innocenti: gli eventi drammatici sono soprattutto una Parola viva di Dio che come una spada discende sino al midollo dell’esistenza. La Chiesa รจ chiamata a mostrare Cristo per annunciarlo vivo e capace di dare senso ad ogni dolore, anche a quello piรน assurdo. Al dolore e alla sofferenza degli innocenti. Quel giorno che ha segnato con il sangue dei bambini di Betlemme lโ€™inizio della via crucis di Gesรน, รจ la data annotata in rosso sul taccuino di Dio. Quel giorno, e tutti i giorni che partoriscono dolore innocente, ci svelano il suo cuore, il suo progetto di amore per ogni uomo: per amore Gesรน รจ disceso nellโ€™Egitto e nella tomba di ogni uomo a compatirne angosce e sofferenze per deporvi la speranza che non delude, e liberare tutti insieme con Lui: โ€œDallโ€™Egitto ho chiamatoย ogniย mio figlioโ€ nel Figlio che ha consegnato se stesso. Laddove la vita s’รจ fatta detrito sotto le onde di uno tsunami, tra le macerie dell’esistenza, nel dolore sordo degli innocenti รจ sceso l’amore.

E questo amore ha un nome, Cristo, ed un volto, la Chiesa dei suoi fratelli piรน piccoli, i Santi Innocenti di ogni generazione. Essi sono morti per amore, dando compimento alla propria vita: non importa il tempo trascorso sulla terra, importa il Cielo al quale tutti siamo chiamati! E il Cielo esiste perchรฉ Cristo lo ha spalancato dinanzi a ciascun uomo, gratuitamente. Importa il destino per il quale siamo nati, la vita, qualunque essa sia, ci รจ data per amare, e un secondo speso senza amore รจ buttato; questi bambini sono una profezia per ciascuno di noi. Non importa il nostro carattere, il modo di parlare, la forma del corpo; non importano neanche i peccati, perchรฉ Dio, conoscendo tutto di noi, ci ha scelti, come questi bambini, prima ancora di essere formati nel seno materno.

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Eโ€™ la sua impronta in noi ad essere decisiva, e che essa si riveli in un amore che nulla difende e tutto dona, al di lร  di come siamo, nel perimetro spesso angusto della nostra debole carne. Tutto รจ santo in noi, anche i difetti, perchรฉ tutto apre il cammino a Cristo, alla salvezza e alla vita eterna. Come i santi innocenti, proprio la sofferenza che ferisce la nostra vita รจ il segno offerto al mondo che rivela che nella terra di nessuno della solitudine รจ disceso Cristo: l’Agnello senza macchia era lรฌ quel giorno, innocente tra i suoi fratelli innocenti, la spada non lo ha risparmiato, la violenza lo ha travolto insieme a tutti, la paura non lo ha evitato. Il male che avvelena la vita di tanti giovani,ย che sfianca le famiglie, che asfissia il lavoro, il male banale che spegne questa generazione si รจ schiantato sul suo corpo crocifisso. Uno solo ha preso sul serio il male, al punto di morirci dentro. Uno solo lo ha guardato in faccia, lo ha sfidato, se ne รจ addossato ogni conseguenza, capro espiatorio di ogni veleno.

Non vi รจ sofferenza che Cristo non abbia conosciuto, solitudine che non abbia sperimentato. Il mistero piรน grande, da quel giorno sul Golgota, ogni dolore รจ divenuto il dolore della stessa carne di Cristo, dolore divino, e per questo innocente. Quel giorno che solo tu conosci era la tua vita, ma era Calvario. Da quel giorno sul Golgota, ogni dolore รจ il dolore di Cristo, ogni tomba รจ il suo sepolcro. In tutti ha deposto, come un seme di vita eterna, il suo corpo benedetto. Quel corpo oggi รจ la Chiesa, i suoi missionari e i suoi cristiani, i piccoli innocenti perchรฉ amati e perdonati da Cristo, che Dio depone nella trama dei giorni, come un seme di speranza, tra le viscere di dolore di ogni uomo:ย โ€œVoi bambini imitate Gesรน. Siete dei bambini Gesรน. Senza accorgervene, senza saperlo, senza volerloโ€ (Charles Pรฉguy)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 2, 13-18
Dal Vangelo secondoย Matteo

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: ยซร€lzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร  finchรฉ non ti avvertirรฒ: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloยป.
Egli si alzรฒ, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
ยซDall’Egitto ho chiamato mio figlioยป.
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriรฒ e mandรฒ a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giรน, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compรฌ ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Geremรฌa:
ยซUn grido รจ stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perchรฉ non sono piรนยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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