don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del giorno, 7 Ottobre 2019

Rimanere indifferenti alla sofferenza a volte è peggio che provocarla. Il prossimo mi è tale perché devo sentire responsabilità nei suoi confronti, portarlo sulle mie spalle, dargli la mia vita.

È già eternità

Amare tutto.
Amare tutti.
Amare con tutto.
Amare.
Tutto.
Eccole le parole che comandano la vita, che fanno la vita.

Chi è il mio prossimo?
Tutti.
Tutti quelli per cui il cuore mi dice: fermati.
Chi è il mio prossimo?
Non cercarlo con gli occhi, lascia sia il cuore a trovarlo.
Chi è il mio prossimo?
Chi interrompe la tua vita, il tuo viaggio.
Vuoi arrivare alla vita eterna?
Fermati.
Piegati.
Aiuta.
Custodisci.
Paga tu.
Prometti tutto.
E poi va.
Se c’è compassione è già eternità.

Va e fa così.
Lascia il tuo programma.
Devia dal percorso.
Sporcati mani e vestito.
Caricati un altro peso.
Rallenta l’andatura.
Perdi un giorno intero.
Finisci olio e vino.

Il traguardo più bello da raggiungere non è l’orizzonte.
Il traguardo più bello ce l’ho tra i piedi, ci inciampo.
La vita eterna è nella polvere, ferita e spogliata di tutto.
La vita eterna aspetta che passi la mia vita.
La vita eterna me la devo caricare sulle spalle.
Aiutami amore mio.
Sii il mio olio, il mio vino, le mie ginocchia su cui piegarmi, i denari con cui comprarmi il paradiso.
Insegnami amore mio.
Insegnami a perdere la vita che voglio trovare.

 

Fonte: il sito di don Mauro Leonardi

Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore.

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