don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 23 Settembre 2019

Nella vita non è solo importante avere delle cose, ma sapere dove sono posizionate realmente nella propria esistenza, Perché ciò che conta, ad esempio, non può mai essere messo in un cassetto, e ciò per cui vale la pena vivere, non bisogna mai lasciarlo a casa relegato tra le cose che usiamo solo il fine settimana.

In soldoni credo che sia un po’ questo il senso delle parole che Gesù dice nel Vangelo di oggi: <<Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba esser conosciuto e venire in piena luce».

Bastano questi due versetti a smontare in un sol colpo la teoria diffusa che la gente è libera di credere ma solo nell’intimo della sua coscienza o nel segreto di casa propria, ma deve tenere ben lontana I luce della fede dalle cose di ogni giorno, e la verità che n deriva dalla scena pubblica della vita. Gesù non vuole far di ventare la religione un potere politico, ma vuole strapparli dalla tentazione di viverla come un fatto intimistico che no impatta in nessun modo con la vita reale.

Se un padre o un madre amano i propri figli, questa cosa incide non solo nella loro vita personale, ma anche nel mondo che abitano, per ché, ad esempio, cercheranno di rendere il mondo un posto migliore proprio per amore dei loro figli. In questo senso una cosa personale come l’amore per un figlio ha una rilevanza he non può rimanere emarginata alla sola sfera personalistica, ma ha a che fare con tutto e con tutti.

La fede non serve a condizionare la vita degli altri, ma è un fattore di cambiamento radicale della mia vita fino al punto Che questa cosa è visibile anche nel mio rapporto con gli altri. L’immagine della luce calza a pennello, perché suggerisce che l’esperienza di chi crede; lungi dall’essere un’esperienza di oscurantismo, è un’esperienza di luce, di valore aggiunto, di bene che fa il bene, non solo mio ma anche di chi mi sta accanto.

Commento a cura di don Luigi Maria Epicoco.

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La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8, 16-18


In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Parola del Signore

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