don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 30 Marzo 2019 – Lc 18, 9-14

- Pubblicitร  -

Cโ€™รจ sempre accovacciata dietro la nostra porta la tentazione di pensare che il fatto di credere ci renda migliori degli altri. La fede non serve a sentirsi i primi della classe. La fede serve a riscoprire quanto siamo umani. E molto spesso รจ lโ€™esperienza della nostra miseria a ricordarci ciรฒ, piรน ancora che lโ€™esperienza dei nostri successi. Infatti quando si va davanti a Dio cominciando a dire: โ€œGrazie perchรฉ mi hai dato la vita, grazie perchรฉ mi hai dato la fede, grazie perchรฉ cerco di seguire ciรฒ che mi hai domandato, grazie perchรฉ mi sforzo di non trasgredire, ma grazie soprattutto perchรฉ non faccio schifo come quello che mi รจ seduto accantoโ€; cโ€™รจ qualcosa che non funziona.

Credo che sia questo il significato della parabola raccontata da Gesรน nel Vangelo di oggi: โ€œDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€. รˆ evidente che tra i due รจ il secondo che si trova nella logica giusta, che รจ la logica non del primo della classe, ma la logica di chi si sente bisogno di perdono, di misericordia, di amore.

Il primo pensa di essersi guadagnato con le sue buone azioni lโ€™amore di Dio, ma la prova che รจ fuori dalla logica dellโ€™amore รจ proprio il disprezzo che nutre per gli altri. Lโ€™altro toccando i propri limiti si accorge di quanto il suo bisogno di essere perdonato lo rende molto solidale con gli altri fino al punto di smettere di giudicarli per affidare se stesso. โ€œIo vi dico: questi tornรฒ a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perchรฉ chi si esalta sarร  umiliato e chi si umilia sarร  esaltatoโ€. La memoria delle nostre cadute dovrebbe toglierci ogni residuo di presunzione, superbia e vanagloria.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Qui puoi trovare tutti i commenti al Vangelo di don Luigi oppure leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]

Vangelo del giorno

Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondoย Luca

- Pubblicitร  -

In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: “O Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietร  di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...