Sono in mezzo a noi o siamo noi?
Provo a immedesimarmi nella figura dellโindemoniato del Vangelo di oggi. Non รจ facile, eppure avverto uno strano senso di familiaritร , come se non fosse unโesperienza del tutto nuova.
A ben pensarci, quando Gesรน si impiccia dei miei progetti di gloria, quando vorrebbe distogliermi da desideri sterili, quando mi indica strade diverse da quelle del successo, non sono forse io il primo a dire: ยซChe vuoi da me, Gesรน Nazareno?ยป. E quando Gesรน lega la mia salvezza alla rinuncia dellโio, alla vendita dei miei beni, al servizio verso gli ultimi, al sacrificio della mia stessa vita, non sono forse io il primo indemoniato a dire: ยซSei venuto a rovinarmi?ยป.
Allora mi rendo conto di non essere tanto diverso dallโindemoniato, anche se sono fra quelli che frequentano la chiesa o si definiscono โcattolici praticantiโ. A guardarmi intorno, infatti, mi rendo conto di non trovarmi fra le tombe o fuori dal villaggio, cosรฌ come avveniva normalmente per gli indemoniati o i lebbrosi, ma sono nella sinagoga (la nostra parrocchia di oggi). Sono seduto accanto agli altri e gli altri mi conoscono come persona per bene. Preghiamo insieme e ci scambiamo confidenze e gesti amorevoli. Ma se anche in chi mi sta accanto si nascondesse un indemoniato? Come faccio ad essere cosรฌ sicuro che quello che stiamo celebrando non sia tutta una finzione piuttosto che una funzione religiosa? In fondo nessuno รจ immune al male.
Spaventato, decido di uscire dai panni dellโindemoniato e di continuare a seguire la sua vicenda come spettatore. ร lรฌ, come uno fra tanti e nessuno sospetta nulla su di lui. Il male sa come travestirsi e confondersi ma non puรฒ reggere il confronto con il Bene assoluto. La vera natura dellโindemoniato si rivela nel momento in cui incontra Gesรน. Il demone che abita la storia di quellโuomo sa che gli occhi di Cristo sono diversi da quelli dellโuomo, a loro non puรฒ celarsi. Per questo decide di rivelarsi ma anche di svelare la reale identitร di Gesรน di Nazareth.
ยซIo so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. Ebbene sรฌ. Non gli scribi, nรฉ i sacerdoti o i professionisti del sacro, ma un indemoniato, proprio quello scarto dโuomo, professa, prima degli stessi discepoli, la sua fede in Gesรน. Si tratta di una dichiarazione di resa alla potenza di Dio manifestata attraverso Gesรน. Una volta fatta entrare la divina misericordia nel nostro cuore, non puรฒ piรน esserci spazio per quel demone antico quanto lโuomo: la superbia.
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ยซTaci! Esci da lui!ยป. Gesรน mette a tacere questo demone che si era impadronito abusivamente di unโimmagine di Dio, quale siamo tutti noi. Ecco la cura contro ogni forma di possessione: mettere a tacere il proprio Io. Anche se questo ci strazierร , resta lโunica via per godere la libertร dei figli di Dio.
Dallโindemoniato di oggi ho imparato, allora, che nessuno รจ mai cosรฌ cattivo da non poter incontrare la misericordia di Dio. Deve solo riconoscere la natura salvifica del Signore per potersi liberare di ciรฒ che lโopprime. Dโaltronde la parola โcattivoโ vuol dire โcatturatoโ quasi a dire che i cattivi non sono altro che prigionieri di loro stessi, delle loro bramosie, delle loro paure, delle loro insoddisfazioni: tutte cose che il male utilizza per entrare nel cuore dellโuomo.
Gesรน, invece, รจ venuto a liberarci ma anche a rovinarci. Aveva ragione lโindemoniato. Gesรน ci ha insegnato una cosa che ci rovina e complica enormemente la vita: lโamore! Chi incontra lโamore si complica straordinariamente lโesistenza, si rovina e si consuma per lโaltro, va incontro a sofferenze e delusioni, si compromette fino alla fine. Che grande rovina che รจ lโamore, ma cosa saremmo senza? Sรฌ, Gesรน รจ venuto a rovinarci con il suo amore. Dopo averlo incontrato non abbiamo piรน alibi per non vivere allo stesso modo, per non rovinarci la vita amando come lui ci ha amati. In fondo, la vera rovina รจ non conoscere cosa sia davvero lโAmore.
Non rassegniamoci al male ma continuiamo a farci rovinare da questโamore pieno e libero di Gesรน.
Ora rivedo quellโuomo indemoniato ancora uguale a tanti altri ma stavolta con qualcosa di diverso negli occhi: รจ davvero vivo! Si vede che รจ un uomo che ha sofferto, eppure trasmette un forte senso di libertร . Mi avvicino ed entro nella sua storia. ร di Cafarnao che, nella sua lingua, significa โvillaggio della consolazioneโ. E lui ora lโha trovata.
Buon cammino, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio
