Vangelo del giorno – martedì 18 settembre 2018 – P. Lorenzo Montecalvo

GESÙ è un evangelizzatore itinerante. Non è un parroco che aspetta la gente nel suo ufficio parrocchiale per confortarla, istruirla e rafforzarla nella fede. Gesù è un parroco sempre in uscita. Egli va incontro alla gente. Egli non si scontra con la gente, ma la incontra, sempre pronto ad asciugare le lacrime di chi piange, a dare speranza a chi si sente disperato, dare la vita a chi si sente morto e la vista a chi è cieco, ad ascoltare chi è senza voce. Gesù è un parroco che non ama stare seduto comodamete sulla poltrona.

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Egli esce dal suo ufficio parrocchiale anche quando fa caldo o freddo, piove o nevica. La sua missione è di attirare gli uomini alla conoscenza del vero Dio. Mosso da un grande spirito di compassione, è sempre in cammino per le strade della parrocchia perché è consapevole che chi vede Lui vede il Padre e chi ascolta Lui ascolta il Padre.

Oggi Gesù si imbatte in un corteo funebre: viene portato alla sepoltura dell’unico figlio di una vedova. Non passa diritto, con indifferenza. Appena la vede, il Signore ne ha compassione e le dice: “Non piangere!”. Infatti, Gesù fa risorgere il giovane e lo restituisce alla madre.

Questo mondo è davvero una valle di lacrime. Ovunque ti giri, incontri gente che piange, soffre ed è senza speranza.

La compassione di Gesù è infinita e la stessa compassione deve dimorare nel cuore del parroco. Il parroco non può e non deve rimanere indifferente dinanzi a gente che soffre in questa valle di lacrime. Il Sacerdote – diceva il Curato d’Ars- è l’amore del cuore di Gesù. Se il parroco è ricolmo di compassione divina non si reca prima di tutto dove si balla, si beve e si mangia da gaudenti, ma va in fretta dove si piange, si soffre la solitudine forzata e si vive senza speranza. Al ministro di Dio il mondo chiede di essere presente dove c’è la morte perché porti la vita.

Il Signore esorta i suoi discepoli con queste parole: “Andate e portate speranza dove c’è disperazione, amore dove c’è odio. Cambiate le lacrime di dolore in lacrime di gioia”.

Amen. Alleluia

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 7, 11-17
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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