Vangelo del giorno – lunedì 4 giugno 2018 – don Antonello Iapicca

COME UNA VIGNA PIANTATA, DIFESA, CURATA DA DIO E RINNOVATA IN CRISTO, LA VITA CI E’ DATA IN EREDITA’ PER ESSERE DONATA

Prima di entrare in questa settimana, possiamo chiederci senza ipocrisia che cosa abbiamo fatto dei tanti profeti, delle tante parole, dei segni inviati alla nostra vita, e scopriremo che, proprio come accade oggi nel mondo, li abbiamo “afferrati, bastonati, coperti di insulti e mandati a mani vuote”, e spesso li “abbiamo uccisi” nei nostri cuori per non sentire la verità che ci chiamava a conversione.

E, come Israele, tante volte non abbiamo compreso e riconosciuto l’estremo atto d’amore del Padre; non abbiamo accolto il Figlio offertoci come ultima chance, purissima misericordia di un Padre che non si rassegna nel vedere i suoi figli dilapidare la primogenitura. E’ vero, siamo stati infedeli, abbiamo ucciso il Figlio che Dio ha mandato a noi “afferrandolo e gettandolo morto fuori della vigna”, ovvero dalla nostra vita, perché chiusi ostinatamente nei nostri giudizi, nel rancore, nell’orgogliosa difesa della nostra giustizia. Lo abbiamo ucciso rifiutando il perdono, ma se siamo qui oggi ad ascoltare questa parola significa che abbiamo sperimentato la ricchezza della misericordia di Dio, più ostinato nell’amore della nostra ostinazione nella superbia!

Lo abbiamo “visto come una meraviglia ai nostri occhi”: Dio ha risuscitato suo Figlio in noi e con noi! Per questo, “ora, in Cristo Gesù, non siamo più stranieri né ospiti” nella Chiesa, “ma siamo concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come “pietra angolare” lo stesso Cristo Gesù” (Ef 2). Sì fratelli, nella Chiesa stiamo sperimentando ogni giorno che Dio sta “sterminando quei vignaioli” che sono immagine del nostro uomo vecchio e sta “consegnando” le grazie della “vigna” all’uomo nuovo che sta creando in noi a poco a poco in Cristo.

Noi, che “eravamo pagani per nascita, senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo”, noi “che un tempo eravamo i lontani siamo diventati i vicini grazie al sangue di Cristo”. Lo annuncia la nostra vita salvata dall’idolatria, la nostra famiglia e i nostri figli nati in obbedienza alla volontà del Dio della vita. Lo dicono soprattutto le nostre cadute tra le braccia di Cristo, i nostri peccati affogati nelle acque della misericordia della Chiesa. Lo dice la nostra gioia piena che scaturisce dal sentirci amati così come siamo, perché Cristo risorto è “con noi ogni giorno” e stiamo sperimentando il suo “potere” su ogni demonio che attenta alla nostra vita, che ci perdona e ci rialza sempre.

Coraggio allora, fratelli, entriamo in questa settimana per “ammaestrare” con l’annuncio e la testimonianza, “tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, immergendo cioè ogni “nuovo barbaro” che incontreremo, nell’amore che ha salvato noi. Solo così potremo “insegnare loro ad osservare” tutte le parole di vita che Gesù ci ha annunciato e sta compiendo in noi.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 12, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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