Vangelo del Giorno – 8 ottobre 2017 – don Luigi Epicoco

“C’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna (…)La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano”. Credo che non ci sia immagine più bella di quella che Gesù usa nel Vangelo di oggi per descrivere la verità di ogni vita. La vita non è una faccenda che ci siamo dati da soli. La vita è qualcosa che abbiamo ricevuto da qualcun altro.

E noi al massimo siamo come degli affittuari che se ne prendono cura, ma con la consapevolezza che non è mai radicalmente nostra. In realtà la cosa che questa consapevolezza suscita è rabbia e paura. Rabbia perché non ci piace l’idea di non poter dire che la vita è radicalmente nostra, e paura perché viviamo sempre con il timore che prima o poi qualcuno ci sloggi.

Ecco perché Dio ad un certo punto può diventare un avversario, uno che vuole toglierci un possesso, e vuole mettere la parola fine al contratto. Ma la verità è un’altra: Dio non ci toglie nulla, ma rende la vita davvero possibile perché quelli che non vivono sono quelli che sono più preoccupati di “possedere” la propria vita invece di viverla, di “difenderla” invece di goderla. Dire che la vita non è nostra (possesso), e che non è per sempre (difendere), ci dà la libertà di vivere davvero.

La libertà che Dio ci dà è quella del possesso e della difesa ad oltranza. Solo quando si smette di possedere in maniera malata e di difendere a tutti i costi si ha anche il tempo di vivere veramente. Questo è valido per la vita in generale ma anche per ogni rapporto, relazione, cosa che in essa c’è. E’ la presenza di Dio che ci toglie il delirio di onnipotenza e ci ridona la grazia di essere felicemente umani: affittuari felici, e non rancorosi, che alla fine si accorgono che in realtà sono dei figli, non degli esecutori qualunque.

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondo Matteo

33Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 41Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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