Vangelo del giorno – 4 Dicembre 2022 – don Antonello Iapicca

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COME QUELLA DI GIOVANNI BATTISTA LA PREDICAZIONE DELLA CHIESA ILLUMINA LA NOSTRA VITA RIVELANDOCI COME E’ PROPRIO ESSA A PREPARARE L’AVVENTO DEL SIGNORE

Per Israele convertirsi significa tornare: la โ€œteshuvร โ€ รจ, infatti, il ritorno a Dio. Questo significa conoscere il luogo dove siamo oggi concretamente e da cui uscire e quello dove andare. Per questo la conversione รจ, essenzialmente, un cammino.

Esso ha sempre inizio dalla veritร . A parole forse appariamo come dei poveri mendicantiย di misericordia. Ci illudiamo e ci convinciamo dโ€™essere peccatori. Ma se qualcuno si azzarda a correggerciโ€ฆ Niente da fare, siamo โ€œfarisei e sadduceiโ€ nel cuore e nella mente. Abbiamo sempre con noi un manuale di autodifesa con una serie di citazioni bibliche da usare come manganello, e criteri e regolette da gettare come una rete per imbrigliare il prossimo.

In noi non vi รจ che โ€œipocrisiaโ€, lโ€™unico vero ostacolo alla conversione. Per questo lโ€™annuncio del Kerygma, la Buona Notizia della resurrezione di Gesรน, inizia sempre con la denuncia dei peccati: โ€œVoi avete ucciso lโ€™autore della Vita inchiodandolo alla Croce. Ma Dio lo ha risuscitatoโ€. Voi: tu ed io, assassini di Gesรน. Noi abbiamo scelto Barabba, oggi, ieri, quasi sempre. Se la Grazia di Dio non illumina e sigilla questa veritร , non potrร  esserci vera conversione.

Il primo passo del ritorno a Dio, infatti, รจ riconoscersi peccatori. Abbandonare le difese, inginocchiarsi e chiedere perdono. Smettere di incolpare il mondo intero per i nostri peccati. Farla finita di giustificarci come fa ogni ideologia che sottolinea i condizionamenti sociali per cancellare la libertร  e il peccato e cosรฌ deresponsabilizzare lโ€™uomo. โ€œNon basta dire di avere Abramo per Padreโ€, non si รจ figli di Dio perchรฉ abbiamo il certificato di battesimo. Un figlio รจ chi assomiglia al Padre, e, per questo, โ€œfa frutti degni della conversioneโ€. Questi, infatti, sono opera della Grazia, impossibili allโ€™uomo della carne schiavo del peccato. Eโ€™ figlio di Dio chi compie le opere di vita eterna che testimoniano la natura divina che abita in lui.

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Noi invece, siamo tutti una โ€œrazza di vipereโ€ che strisciano nella polvere, figli della menzogna che ci ha detto il serpente. Abbiamo bisogno dellโ€™annuncio della Chiesa che ci trafigga il cuore come accadde agli abitanti di Gerusalemme la mattina di Pentecoste allโ€™ascoltare le parole di San Pietro. Eโ€™ necessaria una โ€œvoceโ€ che, โ€œgridiโ€ come โ€œun tuono nel deserto dei nostri peccatiโ€ (San Massimo), per destarci alla nostalgia del Paradiso.

Esiste in ciascuno, anche nelle vipere con la lingua biforcuta come noi, un โ€œse stessoโ€ dove si puรฒ โ€œritornareโ€ come ha fatto il figlio prodigo. Un โ€œse stessoโ€ libero e incorrotto, anche in mezzo ai condizionamenti piรน gravi. Anzi, proprio al capolinea di ogni risorsa, quando strisciamo nella vita come Adamo ed Eva esuli e lontani dalla patria, possiamo ritornare a Dio. Attraverso le ferite dei peccati possiamo oggi ritornare a quel frammento di innocenza originaria che il peccato non ha distrutto โ€“ la Veritร  che ci definisce figli nella veritร  che ci denuncia peccatori โ€“ per incominciare da lรฌ il cammino di ritorno alla casa del Padre; la memoria dellโ€™amore nel quale siamo stati creati รจ lโ€™unica che puรฒ davvero innescare la conversione del cuore.

Anche questo significa che il โ€œRegno di Dio รจ vicinoโ€. Eโ€™ dentro di voi dirร  il Signoreโ€ฆ La predicazione di Giovanni Battista, immagine di quella della Chiesa, illuminando la realtร  di ciascuno di noi, rivela anche lโ€™immensa dignitร  che portiamo inscritta e che la menzogna del demonio che abbiamo accolto ha sepolto sotto un cumulo di pietre, i peccati che abbiamo commessi. โ€œDa queste pietreโ€, infatti, Dio puรฒ oggi โ€œfar sorgere โ€“ risuscitare โ€“ figli di Abramoโ€. Sรฌ, โ€œil Regno di Dio รจ vicinoโ€ a tuo figlio, al tuo matrimonio, alla relazione con suocera e nuora, a te stesso, pieno di contraddizioni inestricabili. Anche se nulla lo lascia pensare, anzi, esso รจ proprio lรฌ, dove meno ce lo aspettiamo.

Ma รจ necessario che Giovanni Battista ce lo annunci. Egli รจ immagine di ogni profeta che, nella Chiesa, annuncia lโ€™avvento del Messia. Eโ€™ cinto come lo furono i figli di Israele la notte di Pasqua, come Gesรน mentre lavava i piedi ai discepoli, come Pietro sulla via del martirio; come Cristo รจ rivestito di pelle ruvida, segno di quella dellโ€™uomo macchiata dal peccato e assunta per perdonarlo. La Chiesa si avvicina oggi a noi per annunciarci la Buona Notizia e invitarci a โ€œpreparareโ€ il cammino al Signore: questo significa accogliere Giovanni, ascoltare la sua voce, riconoscere i segni che Dio ci mostra per mezzo di lui, per nutrirci con lui con il โ€œmieleโ€ dellโ€™amore di Dio. Attraverso la predicazione, รจ lo Sposo che bussa al nostro cuore. Convertirsi significa allora smettere di guardare se stessi, in un narcisismo spirituale che ci conduce alla disperazione.

Convertirci รจ โ€œuscireโ€ come fecero โ€œda Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordanoโ€; e โ€œconfessare i propri peccatiโ€, consegnando alle โ€œacqueโ€ della misericordia il nostro uomo vecchio. Convertirci รจ aprire a Cristo, lasciando che โ€œla scureโ€ della Croce recida la โ€œradiceโ€ maliziosa che ci incatena alle menzogne del demonio. Gli eventi sono la โ€œscureโ€ di Dio che recide quanto di piรน caro abbiamo. Caro alla nostra carne, consolazione dei sentimenti, ma veleno per lโ€™anima della sposa di Cristo.

Giovanni dร  voce alla Parola dello Sposo, parola innamorata e gelosa. Come Booz fece nei riguardi di Rut, il Signore fa valere il suo diritto di riscatto: siamo suoi, nati in Lui e per Lui, nessun altro puรฒ appropriarsi della nostra vita. Eโ€™ Gesรน che, attraverso la Chiesa, oggi getta i suoi sandali ai nostri piedi, nel segno che in Israele significava il riscatto di una vedova.

Giovanni โ€œnon รจ degno di portare i sandaliโ€ di Gesรน: non รจ stato il Battista a riscattare Israele; non sono stati i sacerdoti, i catechisti, neanche la moglie e il marito, neppure i genitori a consegnare la propria vita in riscatto per noi. Eโ€™ stato Cristo, apparteniamo a Lui. Basta allora chiedere agli uomini quello che Cristo puรฒ darciโ€ฆ

Per questo la conversione รจ lโ€™amore con il quale accogliere lo Sposo; Egli viene a riprendersi il suo โ€œgranoโ€, ciascuno di noi creato per essere frumento e pane per il mondo; nel โ€œfuoco inestinguibileโ€ della sua misericordia viene a โ€œpurificarci della pulaโ€ maligna che ci impedisce di amare; con il โ€œventilabroโ€ della Croce viene a โ€œpulire la โ€œsua aiaโ€, la Chiesa destinata ad essere il suo corpo nella storia, per colmarla del suo Spirito Santo nel quale possa risplendere senza macchia nรฉ ruga, testimone verace del suo amore.

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