L’INTIMITA’ CON CRISTO NELLA CHIESA E’ IL GREMBO DELLA VITA OFFERTA A SERVIZIO DELLA SALVEZZA DI OGNI UOMO
Viviamo dissipati tra mille impegni pur di sfuggire dalla veritร che si svela nell’intimitร , con Cristo prima, e poi con marito e moglie, con i figli, con i fratelli: “Ogni uomo รจ “fugitivus cordis sui”, si allontana dal suo proprio cuore” (S. Agostino). Siamo come Esaรน, “uomo della campagna”, che cacciava per suo padre ma viveva lontano da lui, sino a perdere la primogenitura. Giacobbe, invece, l’ “uomo tranquillo e semplice, che viveva nelle tende”, pur essendo un furbastro, รจ immagine del cristiano che la Quaresima ci chiama a diventare.
Aveva capito l’importanza dell’intimitร con il padre, e per questo ha avuto in ereditร benedizione e primogenitura. Ohel, la tenda dove dimorava, รจ anche sinonimo di una Beth Midrash, la sala di studio della Torah. Non a caso in ebraico “filatterio” significa “luogo in cui si conserva”; erano, infatti, delle custodie cubiche di cuoio contenenti piccoli rotoli di pergamena su cui erano scritti alcuni passi della Torah. Fissati con cinghie alla parte superiore del braccio e alla fronte, costituivano una sorta di piccola Beth Midrash che accompagnava i rabbini durante le loro giornate. Erano il segno dello studio e dell’intimitร con la Parola che avrebbe dovuto illuminare ogni loro passo. Una parte dei farisei e degli scribi, invece, ne avevano fatto il tabernacolo della loro ipocrisia: dal servizio alla Parola alla Parola assunta a proprio servizio.
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Li “allargavano” davanti alla gente per non dilatare il cuore nell’intimitร con Dio; cosรฌ “pulivano l’esterno” della coppa, lasciando imputridire l'”interno”. Ogni pratica religiosa era ostentata “per essere ammirati dagli uomini”, dai quali bramavano i saluti per sentirsi importanti. Avevano ridotto le cose sante a merce esposta nella vetrine monobrand del proprio ego, impegnati a scalare “i primi posti” nelle vendite, sino ad usurpare la “Cattedra di Mosรจ”. Per fare presente Mosรจ e la sua autoritร , nelle sinagoghe era lasciata una sedia vuota. L’avrebbe occupata il profeta annunziato da Mosรจ. Raggiunta questa, i farisei e gli scribi a cui si rivolgeva il Signore, avrebbero arpionato l’autoritร suprema che legittimava ogni altra autoritร sul Popolo.
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Esattamente come accade a noi, pronti ad azzannare ogni Grazia, a convertire tutto in legge, a usare tutto e tutti per soddisfare desideri, concupiscenze, bisogni ed esigenze. Quante preghiere ostentate, quanta affettata umiltร , disponibilitร , mitezza per carpire benevolenza, stima, prestigio. “Seduti sulla cattedra di Mosรจ” pretendiamo di dare disposizioni a destra e a manca, da come si prepara un caffรจ a come gestire i conti dell’Italia. Non cerchi forse il tuo “posto d’onore”, il primo ovviamente, nel cuore dei figli, dei genitori, della fidanzata? Anche le parvenze d’umiltร sono, spesso, simulacri dell’orgoglio che ci divora. Ma il Signore ci chiama oggi nella sua tenda, nella Beth Midrash della sua intimitร . E lรฌ, ad inginocchiarci ai piedi dell’unico Maestro, per ascoltare e imparare a vivere dell’unica cosa di cui abbiamo bisogno, la sua Parola di misericordia.
Con la Quaresima la Chiesa ci invita per questo a digiunare dalla visibilitร a tutti i costi, dal presenzialismo non-stop sui social networks; e a dare in elemosina quanto usiamo per apparire, alienarci e sfuggire l’amore autentico che ci inchioda alla Veritร . Forse l’elemosina significa rinunciare a qualche impegno nel quale crediamo di essere imprescindibili, magari anche in parrocchia, per starcene accanto ai nostri figli e al nostro coniuge; a mettere tra parentesi le attivitร che tu hai scelto per essere protagonista, forse proprio quelle piรน pie e altruistiche, dove puoi essere “salutato” e riconosciuto da parroco e sacrestano. Non ti accorgi che stai “allungando i filatteri” per farti amare? No? credi di farlo con amore e dedizione? Allora rinunciaci, e riempi quel tempo con la preghiera davanti al Santissimo o con la Scrittura in mano, con il rosario o l’Ufficio Divino, e pensa che qualcun altro lo farร molto meglio di te….
Scendi dal palco, e chiuditi nella tenda, lรฌ, ai piedi della Croce, l’autentica “cattedra di Mosรจ”. La cattedra che noi usurpiamo, infatti, รจ riservata al Messia, al Profeta inviato da Dio per salvarci. Solo accogliendo Gesรน che viene ogni giorno per condurci con l’autoritร della Parola compiuta in Lui, potremo partecipare della sua stessa autoritร . Il Signore infatti ci attira a sรฉ dalla Croce, dove il Maestro si รจ fatto Servo. Ci precede ogni giorno per sederci con Lui alla destra del Padre, ma occorre passare dalla Croce. Solo nella veritร della nostra debolezza, laddove scopriamo di non avere piรน filatteri da allungare perchรฉ il cuore รจ ferito dal peccato, potremo aprirci alla misericordia di Dio, e sperimentare che Lui basta a colmare ogni nostro desiderio. Nell’intimitร con Cristo รจ gestata la pienezza della libertร , e dall’unione con Lui nasce la gioia di poter amare gratuitamente. E questo vale innanzitutto per preti e suore, i soggetti piรน a rischio di contrarre il virus dell’ipocrisia.
Scopriremo allora il cuore della Quaresima che, anche quest’anno, ci vuol condurre alla conversione autentica e interiore, a “dire” di meno perchรฉ abbiamo sempre “detto e non fatto”, “caricando” sulle spalle dei fratelli i pesi che non abbiamo neanche sfiorato. Padri e madri, preti e catechisti, abbiamo sulle spalle i lividi della Croce portata con Cristo? No? Allora ogni nostro “dire” รจ pura ipocrisia. Se hai schiantato la schiena di tuo figlio o di tua moglie con le tue leggi significa che non hai conosciuto Dio e il suo amore. Per questo la Quaresima ci invita a una rivoluzione autentica, altro che qualche cerotto spirituale! Convertirci significa “abbassarci” e scendere dalla cattedra dell’ipocrisia con cui offriamo ai figli e agli altri l’alibi per non ascoltarci; e camminare accanto a loro per divenire insieme discepoli dell’unico Maestro che dice e fa quello che dice: “figlio mio, sono una frana anche peggio di te, ma ho sperimentato che Dio รจ buono e fedele, e il poco di autentico che c’รจ in me รจ opera sua”. Inoltre, la Quaresima ci chiama seriamente a pregare nel segreto e…. a donarci nell’intimitร al nostro coniuge. Ma dai, non dovrebbe essere un tempo di mortificazione?
Appunto, mortifica i tuoi appetiti travestiti di pietร e conversione, digiuna “abbassandoti” davanti all’altro e “servendolo” in ciรฒ di cui lui ha bisogno; questo significa anche unirsi a tua moglie o a tuo marito nei momenti che, invece, vorresti riservare per te. Sรฌ, perchรฉ se l’intimitร che credi di avere con Cristo non ti porta alla stessa intimitร con chi ti stato donato da Lui, รจ falsa. Allora, smetti di guidare tu e lascia che il Signore ti conduca alla sua Beth Midrash, la sua intimitร autentica nella quale trovare bella e santa ogni altra intimitร . E in Lui abbandonarci ad Abbร , all’unico Papร che ci fa padri nel Padre, perchรฉ figli nel Figlio, maestri sulla sua cattedra della Croce.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
ยซSulla cattedra di Mosรจ si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbรฌ” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbรฌ”, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi รจ piรน grande, sarร vostro servo; chi invece si esalterร , sarร umiliato e chi si umilierร sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.