Vangelo del giorno – 26 Maggio 2019 – p. Bruno Oliviero (padre Elia)

Commento al Vangelo di domenica 26 maggio 2019 a cura di don Bruno Oliviero, sacerdote dell’Arcidiocesi di Napoli.

Cosa cerchiamo? la pace del mondo o la pace di Dio?

Cari fratelli e sorelle, in Inghilterra una recente indagine dedicata interamente ad inquadrare il fenomeno della salute mentale degli studenti britannici (gli studenti intervistati sono più di 37.000 mila divisi tra 140 università in Inghilterra, Scozia e Galles) riportato in esclusiva dal Guardian, ha suonato l’allarme. La percentuale di studenti che riportano problemi (anche molto gravi) legati alla salute mentale è così alta da sembrare una vera e propria epidemia.

Gli studiosi credono che le cause dello stress prodotto dalla vita universitaria siano sostanzialmente due. La prima è che, pur essendo, quello universitario, un ambiente ricco di novità e di stimoli nuovi comporta, allo stesso tempo, anche delle difficoltà sia a livello relazionale che accademico che gli studenti devono affrontare da soli senza l’appoggio diretto dei genitori.

La seconda è data “dall’atmosfera inquinata” dalla competizione selvaggia in cui la vittoria dello studente seduto di fianco a te si traduce automaticamente nella tua sconfitta prima livello universitario e poi a livello professionale. La conseguenza è il numero altissimo di studenti che soffrono di autolesionismo, di ansia o di depressione. L’aspetto già grave della questione è il modo in cui gli studenti cercano di fare fronte a queste difficoltà che si riduce sostanzialmente al consuno eccessivo di alcol o di droghe.

Cari fratelli e sorelle, Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa de 21 Maggio scorso commentando le parole di Gesù sul dono della Pace tratte dal brano del Vangelo di Giovanni di Domenica 26 Maggio, ha detto che “Il dono promesso da Gesù prima di congedarsi dai suoi discepoli è la pace, quella che non possiamo avere attraverso mezzi umani “andando per esempio dal medico o prendendo ansiolitici”.

E’qualcosa di diverso, che viene “dallo Spirito Santo dentro di noi” e che porta con sé la “fortezza”, una pace che è un dono, come il mare che nel profondo è tranquillo anche se nella superficie ci sono le ondate. Una pace che rimane durante tutte le prove, tutte le difficoltà, tutte le “tribolazioni”.

Dunque, ha detto Papa Francesco, avendo in cuore il “dono promesso da Gesù” e non quello che viene dal mondo o dai “soldi in banca”, possiamo affrontare le difficoltà anche “più brutte”, andiamo avanti e lo facciamo con una capacità in più quella di far “sorridere il cuore” Cari amici solo coloro che sperimentano nel proprio cuore la presenza di Gesù Risorto si ritrovano, con stupore, un cuore che sorride anche nelle difficoltà e nelle tribolazioni!

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Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14, 23-29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

 

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